Introduzione. Il tumore della tiroide colpisce le donne tre volte di più rispetto agli uomini; tuttavia, il sesso maschile è considerato tradizionalmente un fattore prognostico negativo. Fattori ormonali legati all’età riproduttiva potrebbero spiegare tali differenze; ad oggi, però, non si conoscono con certezza le ragioni biologiche alla base di questa disparità. Inoltre, la letteratura scientifica non è concorde nel ritenere il sesso maschile un fattore prognostico negativo indipendente. Obiettivi. Lo scopo del presente studio è quello di valutare, da un lato, il possibile impatto di fattori individuali, ambientali, sociali e riproduttivi sullo sviluppo di tumore tiroideo; dall’altro, contribuire a chiarire il ruolo del sesso maschile quale fattore prognostico negativo indipendente o, piuttosto, evidenziare l’esistenza di eventuali altri indicatori prognostici più impattanti. Metodi. Sono stati seguiti retrospettivamente 304 pazienti affetti da tumore della tiroide, con diagnosi ricevuta tra il 2018 e il 2022. A partire dai sistemi di refertazione elettronica in uso presso l’IRCSS ICS Maugeri di Pavia e dal database online ITCO (Italian Thyroid Cancer Observatory), sono state ricavate informazioni quali età, storia di uso di tabacco, BMI, fattori riproduttivi, modalità di diagnosi, dimensioni e caratteristiche isto-patologiche del tumore, classe di rischio ATA, TNM, stadio e risposta al trattamento. Risultati. Il sesso maschile risulta associato a caratteristiche isto-patologiche più aggressive quali l’estensione extratiroidea, l’invasione vascolare e la presenza di metastasi linfonodali. Nell’ambito del solo carcinoma differenziato (PTC e FTC), il sesso maschile si associa ad una più elevata classe di rischio ATA e ad uno stadio più alto. Nell’analisi separata per gruppi di età, considerando un cut-off di 55 anni, i maschi di età inferiore ai 55 anni mostrano, rispetto alle femmine, una maggiore presenza di metastasi linfonodali e di invasione vascolare, nonché una più alta classe di rischio ATA. Tali differenze si appianano superati i 55 anni. All’analisi multivariata, il sesso maschile risulta indipendentemente associato ad un ATA risk intermedio/alto (OR=3,19; 95% C.I. 1,18-8,61; p value = 0,022). Conclusioni. Il sesso maschile si conferma essere associato a caratteristiche clinico-patologiche più aggressive del tumore tiroideo; inoltre, esso risulta un fattore di rischio indipendente per l’ATA risk intermedio/elevato. In base ai risultati ottenuti, è possibile ipotizzare, nelle femmine, un ruolo protettivo dell’età fertile, le cui basi biologiche rimangono, al momento, sconosciute.
Differenze clinico-patologiche e prognostiche del tumore tiroideo tra i due sessi: studio osservazionale retrospettivo
DI MECO, FRANCESCA
2022/2023
Abstract
Introduzione. Il tumore della tiroide colpisce le donne tre volte di più rispetto agli uomini; tuttavia, il sesso maschile è considerato tradizionalmente un fattore prognostico negativo. Fattori ormonali legati all’età riproduttiva potrebbero spiegare tali differenze; ad oggi, però, non si conoscono con certezza le ragioni biologiche alla base di questa disparità. Inoltre, la letteratura scientifica non è concorde nel ritenere il sesso maschile un fattore prognostico negativo indipendente. Obiettivi. Lo scopo del presente studio è quello di valutare, da un lato, il possibile impatto di fattori individuali, ambientali, sociali e riproduttivi sullo sviluppo di tumore tiroideo; dall’altro, contribuire a chiarire il ruolo del sesso maschile quale fattore prognostico negativo indipendente o, piuttosto, evidenziare l’esistenza di eventuali altri indicatori prognostici più impattanti. Metodi. Sono stati seguiti retrospettivamente 304 pazienti affetti da tumore della tiroide, con diagnosi ricevuta tra il 2018 e il 2022. A partire dai sistemi di refertazione elettronica in uso presso l’IRCSS ICS Maugeri di Pavia e dal database online ITCO (Italian Thyroid Cancer Observatory), sono state ricavate informazioni quali età, storia di uso di tabacco, BMI, fattori riproduttivi, modalità di diagnosi, dimensioni e caratteristiche isto-patologiche del tumore, classe di rischio ATA, TNM, stadio e risposta al trattamento. Risultati. Il sesso maschile risulta associato a caratteristiche isto-patologiche più aggressive quali l’estensione extratiroidea, l’invasione vascolare e la presenza di metastasi linfonodali. Nell’ambito del solo carcinoma differenziato (PTC e FTC), il sesso maschile si associa ad una più elevata classe di rischio ATA e ad uno stadio più alto. Nell’analisi separata per gruppi di età, considerando un cut-off di 55 anni, i maschi di età inferiore ai 55 anni mostrano, rispetto alle femmine, una maggiore presenza di metastasi linfonodali e di invasione vascolare, nonché una più alta classe di rischio ATA. Tali differenze si appianano superati i 55 anni. All’analisi multivariata, il sesso maschile risulta indipendentemente associato ad un ATA risk intermedio/alto (OR=3,19; 95% C.I. 1,18-8,61; p value = 0,022). Conclusioni. Il sesso maschile si conferma essere associato a caratteristiche clinico-patologiche più aggressive del tumore tiroideo; inoltre, esso risulta un fattore di rischio indipendente per l’ATA risk intermedio/elevato. In base ai risultati ottenuti, è possibile ipotizzare, nelle femmine, un ruolo protettivo dell’età fertile, le cui basi biologiche rimangono, al momento, sconosciute.È consentito all'utente scaricare e condividere i documenti disponibili a testo pieno in UNITESI UNIPV nel rispetto della licenza Creative Commons del tipo CC BY NC ND.
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https://hdl.handle.net/20.500.14239/16353