ANALISI MORFOMETRICA E MORFODINAMICA DEGLI ORSI DELLE CAVERNE (URSUS GR. SPELAEUS) DEL BUCO DEL FRATE (BRESCIA, LOMBARDIA)

At the present day our knowledge on cave bear populations from the eastern area of Lombardy (N. Italy) is not as deep as the one from Western Lombardy and the rest of North Italy in general. In order to fill this gap we present the result of a morphometric and morphodynamic analysis of the population that occupied the Buco del Frate cave (Brescia Province), focusing in particular on skulls, mandibles and teeth. The measurements of the different parameters show larger sizes on average than those of brown bears (U. arctos) and slightly smaller than those of large cave bears like U. ingressus. Morphodynamic analysis of the teeth shows that bears from Buco del Frate have simple-to-average morphodynamic indices which correspond to a primitive-to-intermediate evolutionary level. These results are consistent with what is currently known about most Italian cave bears. Collected data once again give proof that Italian cave bears remained in general, of relatively medium size and with primitive dental features even in the Late Pleistocene, with only rare exceptions showing larger sizes (i.e. Pocala) and more advanced dental surfaces (i.e. Grotta del Bandito). In fact, Italian cave bears closely resemble bears from the Early Late Pleistocene of Europe (i.e. Goyet cave, Belgium) Is it possible that, while Europe was getting colonized by the U. s. spelaeus-U. Ingressus group, these large-bodied cave bears never established long-lasting populations in Italy, therefore allowing the small-sized, more primitive bears to persist?

Attualmente le nostre conoscenze sulle popolazioni di orso delle caverne dell'area orientale della Lombardia (N. Italia) non sono così approfondite come quelle della Lombardia occidentale. Per risolvere questo problema presentiamo i risultati di un'analisi morfometrica e morfodinamica della popolazione che occupava il Buco del Frate (Brescia), concentrandoci soprattutto su crani, mandibole e denti. Le misure dei parametri indicano dimensioni maggiori di quelle degli orsi bruni (U. arctos) e più piccole di quelle degli orsi delle caverne più grandi come U. ingressus. L'analisi morfodinamica dei denti mostra che gli orsi del Buco del Frate hanno indici morfodinamici medio-bassi, che corrispondono ad un grado evolutivo primitivo o intermedio. Questi risultati sono conformi con quanto già noto della maggior parte degli orsi delle caverne italiani. I dati raccolti provano che gli orsi italiani siano rimasti di taglia media e con caratteristiche dei denti primitive fino alla fine del Pleistocene, con poche eccezioni che mostravano dimensioni maggiori (Pocala) o superfici masticatorie più complesse (Bandito). Infatti gli orsi delle caverne italiani assomigliano agli orsi dell'inizio del tardo Pleistocene europeo (Gotta di Goyet, Belgio). Può essere che, mentre l'Europa veniva colonizzata dal gruppo U. ingressus-U. s. spelaeus, questi orsi di grandi dimensioni non abbiano mai stabilito popolazioni stabili in Italia, permettendo dunque agli orsi di piccola taglia, più primitivi, di persistere?