La sclerosi multipla è una patologia neurologica infiammatoria cronica che colpisce i giovani adulti, le donne sono due volte più colpite rispetto agli uomini. È una patologia estremamente eterogenea ed invalidante. La degradazione che avviene in questa patologia è a livello della guaina mielinica, rivestimento dell’assone (fibra nervosa). Questo danneggiamento porta progressivamente ad una conduzione alterata dei segnali elettrici nervosi causando un ampio spettro di sintomi che possono trasformarsi in veri e propri deficit motori e cognitivi. Una delle terapie proposte per rallentare la progressione della malattia è l’esercizio fisico adattato che viene spesso prescritto in abbinamento ad una cura farmacologica. La rieducazione motoria si basa solitamente su tipologie di esercizi volti al rinforzo muscolare e al miglioramento della mobilità articolare. A cui si affiancano esercizi di equilibrio e coordinativi. L’obbiettivo del presente studio è stato quello di verificare se due diversi tipologie di allenamento, con esoscheletro e con treadmill, possano avere migliorare la capacità di controllo dell’equilibrio in persone con Sclerosi multipla (SM). Lo studio è stato condotto, fino ad ora, su un numero ristretto di partecipanti (cinque) con un livello di disabilità basso. Per poter valutare e confrontare gli effetti dei due trattamenti sulla capacità di mantenimento dell’equilibrio, sono stati analizzati i dati posturografici, acquisiti attraverso una pedana baropodometrica, in due condizioni visive prima e dopo ciascun trattamento. A causa della variabilità dei dati inter-soggetto, si è analizzato il comportamento di ogni soggetto singolarmente. Al termine dell’analisi è emerso che due pazienti hanno avuto effetti positivi nel controllo dell’equilibrio, sia ad occhi chiusi che ad occhi aperti, con entrambe le tipologie di allenamento; un paziente ha mostrato un miglioramento solo dopo al trattamento con esoscheletro e solo nelle prove ad occhi aperti; un paziente ha risentito degli effetti positivi in entrambe le condizioni visive solo con l’allenamento su treadmill ed infine un paziente non ha avuto effetti positivi con nessun trattamento. Visto l’esiguo numero di pazienti e la variabilità di comportamento non è possibile concludere con certezza che un trattamento con esoscheletro sia migliore di un trattamento con treadmill. I risultati ottenuti danno un’indicazione in merito ma saranno necessari nuove acquisizioni sperimentali per confermare questa evidenza.
Effetti sull'equilibrio di un allenamento con l'esoscheletro rispetto ad uno convenzionale in persone con sclerosi multipla.
PANIN, GRETA
2022/2023
Abstract
La sclerosi multipla è una patologia neurologica infiammatoria cronica che colpisce i giovani adulti, le donne sono due volte più colpite rispetto agli uomini. È una patologia estremamente eterogenea ed invalidante. La degradazione che avviene in questa patologia è a livello della guaina mielinica, rivestimento dell’assone (fibra nervosa). Questo danneggiamento porta progressivamente ad una conduzione alterata dei segnali elettrici nervosi causando un ampio spettro di sintomi che possono trasformarsi in veri e propri deficit motori e cognitivi. Una delle terapie proposte per rallentare la progressione della malattia è l’esercizio fisico adattato che viene spesso prescritto in abbinamento ad una cura farmacologica. La rieducazione motoria si basa solitamente su tipologie di esercizi volti al rinforzo muscolare e al miglioramento della mobilità articolare. A cui si affiancano esercizi di equilibrio e coordinativi. L’obbiettivo del presente studio è stato quello di verificare se due diversi tipologie di allenamento, con esoscheletro e con treadmill, possano avere migliorare la capacità di controllo dell’equilibrio in persone con Sclerosi multipla (SM). Lo studio è stato condotto, fino ad ora, su un numero ristretto di partecipanti (cinque) con un livello di disabilità basso. Per poter valutare e confrontare gli effetti dei due trattamenti sulla capacità di mantenimento dell’equilibrio, sono stati analizzati i dati posturografici, acquisiti attraverso una pedana baropodometrica, in due condizioni visive prima e dopo ciascun trattamento. A causa della variabilità dei dati inter-soggetto, si è analizzato il comportamento di ogni soggetto singolarmente. Al termine dell’analisi è emerso che due pazienti hanno avuto effetti positivi nel controllo dell’equilibrio, sia ad occhi chiusi che ad occhi aperti, con entrambe le tipologie di allenamento; un paziente ha mostrato un miglioramento solo dopo al trattamento con esoscheletro e solo nelle prove ad occhi aperti; un paziente ha risentito degli effetti positivi in entrambe le condizioni visive solo con l’allenamento su treadmill ed infine un paziente non ha avuto effetti positivi con nessun trattamento. Visto l’esiguo numero di pazienti e la variabilità di comportamento non è possibile concludere con certezza che un trattamento con esoscheletro sia migliore di un trattamento con treadmill. I risultati ottenuti danno un’indicazione in merito ma saranno necessari nuove acquisizioni sperimentali per confermare questa evidenza.È consentito all'utente scaricare e condividere i documenti disponibili a testo pieno in UNITESI UNIPV nel rispetto della licenza Creative Commons del tipo CC BY NC ND.
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https://hdl.handle.net/20.500.14239/16618