La sindrome dell'ovaio policistico (PCOS) è un disturbo endocrino cronico che colpisce una percentuale significativa di donne in età riproduttiva, e inoltre, è considerata una malattia metabolica a cui si associano diverse comorbidità come problemi cardiovascolari, ipertensione, dislipidemia, obesità e anomalie metaboliche come insulino-resistenza e alterata tolleranza al glucosio. Oltre ad essere una condizione eterogenea per quanto riguarda le sue manifestazioni, la sua eziopatogenesi è multifattoriale. La PCOS, infatti, può essere indotta sia da fattori ambientali, genetici ed epigenetici ma anche da alterazioni metaboliche ed endocrine. Proprio per questo motivo, è stato necessario, definire dei criteri condivisi da tutti per la diagnosi, tra questi la presenza di iperandrogenismo (clinico o biochimico), oligo/anovulazione e la presenza di cisti ovariche. L’individuo affetto deve presentare almeno due di queste caratteristiche. In questo contesto si possono distinguere pazienti con quattro fenotipi clinici differenti con diversi livelli di gravità. L’iperandrogenismo è considerata la causa primaria nell’insorgenza della patologia, ed è rappresentata da una sovra-produzione di androgeni da parte del tessuto ovarico e in minor misura anche da parte della corteccia surrenale. Questo aumento della sintesi di androgeni è dovuto ad una alterazione a livello di geni ed enzimi chiave che regolano la normale attività dell’ovaio. Oltre all’iperandrogenismo, l’altra manifestazione clinica più importante è la presenza di insulino-resistenza nelle donne normo peso e obese con PCOS, con conseguente insorgenza di iperinsulinemia compensatoria. Già a partire dagli anni ’90, è stato dimostrato che la metformina, farmaco d’elezione nel trattamento del diabete mellito di tipo 2, migliorava l’iperandrogenismo e riduceva l’iperinsulinemia e di conseguenza l’insulino-resistenza nelle donne con PCOS. La metformina oltre ad agire attraverso i suoi meccanismi AMPK-dipendenti e AMPK-indipendenti a livello dei tessuti coinvolti nell’insulino resistenza, ha anche un’azione diretta sul tessuto ovarico, portando ad un abbassamento dei livelli di androgeni. Il trattamento con metformina, sebbene sia molto prescritto, non risulta essere indicato in tutti gli individui affetti da PCOS. Proprio per questo, è necessario che il trattamento farmacologico sia personalizzato e spesso prevede un approccio terapeutico combinato con altri farmaci come ad esempio il clomifene, un induttore di ovulazione, o i contraccettivi ormonali combinati.
Impiego della metformina nel trattamento dell’iperinsulinemia associata alla sindrome dell’ovaio policistico
MARENZI, VITTORIA
2022/2023
Abstract
La sindrome dell'ovaio policistico (PCOS) è un disturbo endocrino cronico che colpisce una percentuale significativa di donne in età riproduttiva, e inoltre, è considerata una malattia metabolica a cui si associano diverse comorbidità come problemi cardiovascolari, ipertensione, dislipidemia, obesità e anomalie metaboliche come insulino-resistenza e alterata tolleranza al glucosio. Oltre ad essere una condizione eterogenea per quanto riguarda le sue manifestazioni, la sua eziopatogenesi è multifattoriale. La PCOS, infatti, può essere indotta sia da fattori ambientali, genetici ed epigenetici ma anche da alterazioni metaboliche ed endocrine. Proprio per questo motivo, è stato necessario, definire dei criteri condivisi da tutti per la diagnosi, tra questi la presenza di iperandrogenismo (clinico o biochimico), oligo/anovulazione e la presenza di cisti ovariche. L’individuo affetto deve presentare almeno due di queste caratteristiche. In questo contesto si possono distinguere pazienti con quattro fenotipi clinici differenti con diversi livelli di gravità. L’iperandrogenismo è considerata la causa primaria nell’insorgenza della patologia, ed è rappresentata da una sovra-produzione di androgeni da parte del tessuto ovarico e in minor misura anche da parte della corteccia surrenale. Questo aumento della sintesi di androgeni è dovuto ad una alterazione a livello di geni ed enzimi chiave che regolano la normale attività dell’ovaio. Oltre all’iperandrogenismo, l’altra manifestazione clinica più importante è la presenza di insulino-resistenza nelle donne normo peso e obese con PCOS, con conseguente insorgenza di iperinsulinemia compensatoria. Già a partire dagli anni ’90, è stato dimostrato che la metformina, farmaco d’elezione nel trattamento del diabete mellito di tipo 2, migliorava l’iperandrogenismo e riduceva l’iperinsulinemia e di conseguenza l’insulino-resistenza nelle donne con PCOS. La metformina oltre ad agire attraverso i suoi meccanismi AMPK-dipendenti e AMPK-indipendenti a livello dei tessuti coinvolti nell’insulino resistenza, ha anche un’azione diretta sul tessuto ovarico, portando ad un abbassamento dei livelli di androgeni. Il trattamento con metformina, sebbene sia molto prescritto, non risulta essere indicato in tutti gli individui affetti da PCOS. Proprio per questo, è necessario che il trattamento farmacologico sia personalizzato e spesso prevede un approccio terapeutico combinato con altri farmaci come ad esempio il clomifene, un induttore di ovulazione, o i contraccettivi ormonali combinati.È consentito all'utente scaricare e condividere i documenti disponibili a testo pieno in UNITESI UNIPV nel rispetto della licenza Creative Commons del tipo CC BY NC ND.
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https://hdl.handle.net/20.500.14239/16989