Il carcinoma sieroso di alto grado (HGSC) è il sottotipo più comune (70%) dei carcinomi epiteliali ovarici. A causa della forte aggressività dell’HGSC sono state introdotte nuove terapie mirate ad aumentare la sopravvivenza delle pazienti. Una recente scoperta farmacologica sono stati gli inibitori della Poli ADP Ribosio polimerasi (PARPi). Questi farmaci permettono di ottenere la condizione di letalità sintetica inibendo le proteine PARP, coinvolte nella riparazione del danno al DNA a singolo filamento e provocando la morte selettiva delle cellule tumorali che presentano un deficit della ricombinazione omologa (HRD), prevalentemente quelle con mutazioni a carico dei geni BRCA1 e BRCA2. Le cause dell’HRD sono dovute a diverse alterazioni nei geni coinvolti nel meccanismo di riparazione del DNA tramite ricombinazione omologa (HRR). I test oggi utilizzati per valutare lo stato di HRD includono l’analisi di mutazioni dei geni coinvolti nella ricombinazione omologa (HRR) tra cui BRCA1/2 e l’analisi di “cicatrici genomiche” (danni al DNA). Si stanno inoltre studiando saggi per determinare lo stato funzionale dell’HRR tramite l’analisi dei foci di RAD51. L’individuazione dei foci nucleari di RAD51 è correlata ad una resistenza alla terapia PARPi, indipendentemente dal meccanismo che ripristina la funzione dell’HRR. Scopo di questo progetto è stato quello di poter definire la presenza dei foci di RAD51, in pazienti con alterazioni dell’HRR, affinché quest’ultimo possa essere usato come biomarcatore per prevedere al meglio la resistenza ai PARPi. Per la valutazione del RAD51 è stata utilizzata una metodica di immunofluorescenza indiretta (IF) su campioni di tessuto fissati in formalina neutra tamponata al 10% ed inclusi in paraffina (FFPE) di venti pazienti con HGSC e con score HRD noto. Di queste sono stati valutati sia la biopsia preoperatoria (prima della terapia neoadiuvante) che il pezzo operatorio, utilizzando un anticorpo anti-RAD51 e un anticorpo anti-Geminina. Una volta messa a punto la metodica sono stati analizzati i preparati tramite un microscopio a fluorescenza. Le valutazioni per i foci di RAD51 sono state poi confrontate con i dati di HRD noti e successivamente correlate con i dati clinici in nostro possesso. Il saggio funzionale per la ricerca dei foci di RAD51 ha la potenzialità di fornire una valutazione dinamica e attuale dello stato funzionale dell’HRR al momento della scelta terapeutica. Tuttavia, sono necessari ulteriori studi per definire la riproducibilità di questi test e per poterli utilizzare in pratica clinica.
Foci di RAD51 e deficit nel sistema della ricombinazione omologa nel carcinoma ovarico
DE SIMONE, CARMEN
2022/2023
Abstract
Il carcinoma sieroso di alto grado (HGSC) è il sottotipo più comune (70%) dei carcinomi epiteliali ovarici. A causa della forte aggressività dell’HGSC sono state introdotte nuove terapie mirate ad aumentare la sopravvivenza delle pazienti. Una recente scoperta farmacologica sono stati gli inibitori della Poli ADP Ribosio polimerasi (PARPi). Questi farmaci permettono di ottenere la condizione di letalità sintetica inibendo le proteine PARP, coinvolte nella riparazione del danno al DNA a singolo filamento e provocando la morte selettiva delle cellule tumorali che presentano un deficit della ricombinazione omologa (HRD), prevalentemente quelle con mutazioni a carico dei geni BRCA1 e BRCA2. Le cause dell’HRD sono dovute a diverse alterazioni nei geni coinvolti nel meccanismo di riparazione del DNA tramite ricombinazione omologa (HRR). I test oggi utilizzati per valutare lo stato di HRD includono l’analisi di mutazioni dei geni coinvolti nella ricombinazione omologa (HRR) tra cui BRCA1/2 e l’analisi di “cicatrici genomiche” (danni al DNA). Si stanno inoltre studiando saggi per determinare lo stato funzionale dell’HRR tramite l’analisi dei foci di RAD51. L’individuazione dei foci nucleari di RAD51 è correlata ad una resistenza alla terapia PARPi, indipendentemente dal meccanismo che ripristina la funzione dell’HRR. Scopo di questo progetto è stato quello di poter definire la presenza dei foci di RAD51, in pazienti con alterazioni dell’HRR, affinché quest’ultimo possa essere usato come biomarcatore per prevedere al meglio la resistenza ai PARPi. Per la valutazione del RAD51 è stata utilizzata una metodica di immunofluorescenza indiretta (IF) su campioni di tessuto fissati in formalina neutra tamponata al 10% ed inclusi in paraffina (FFPE) di venti pazienti con HGSC e con score HRD noto. Di queste sono stati valutati sia la biopsia preoperatoria (prima della terapia neoadiuvante) che il pezzo operatorio, utilizzando un anticorpo anti-RAD51 e un anticorpo anti-Geminina. Una volta messa a punto la metodica sono stati analizzati i preparati tramite un microscopio a fluorescenza. Le valutazioni per i foci di RAD51 sono state poi confrontate con i dati di HRD noti e successivamente correlate con i dati clinici in nostro possesso. Il saggio funzionale per la ricerca dei foci di RAD51 ha la potenzialità di fornire una valutazione dinamica e attuale dello stato funzionale dell’HRR al momento della scelta terapeutica. Tuttavia, sono necessari ulteriori studi per definire la riproducibilità di questi test e per poterli utilizzare in pratica clinica.È consentito all'utente scaricare e condividere i documenti disponibili a testo pieno in UNITESI UNIPV nel rispetto della licenza Creative Commons del tipo CC BY NC ND.
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https://hdl.handle.net/20.500.14239/17270