La Trombocitemia Essenziale (TE) è una neoplasia mieloproliferativa cronica sostenuta da cellule staminali emopoietiche portatrici di una mutazione founder nei geni Janus Chinasi 2 (JAK2), Calreticulina (CALR) o nell’oncogene del virus della leucemia mieloproliferativa (MPL). La TE si caratterizza per il persistente aumento della conta piastrinica (> di 450.000/µl), fenomeni trombotici sia venosi che arteriosi, e una rilevante compromissione della qualità di vita. Pertanto, nei pazienti a maggior rischio vascolare o sintomatici si impiegano sia antiaggreganti piastrinici che agenti citoriduttivi allo scopo di prevenire gli eventi trombotici e migliorare i disturbi del microcircolo. Lo scopo della tesi è di condurre una revisione sistematica mirata ai trattamenti citoriduttivi applicati nei pazienti con TE allo scopo di verificare se ci siano trattamenti standard da favorire e se ci sia stato un sufficiente sviluppo clinico di nuove molecole. A partire dal database bibliografico PubMed, sono stati selezionati gli studi randomizzati (RCT) e le meta-analisi (MA) pubblicate in extenso e gli studi di fase 2-3 pubblicati negli ultimi 10 anni. Sono stati identificati 13 RCT, 3 MA e 3 studi di fase 2. I farmaci testati risultano essere: Idrossiurea, Anagrelide (due formulazioni), interferone alpha (standard e formulazione pegilata), Imetelstat, Ruxolitinib, Bomedemstat. L’analisi critica dei dati pubblicati ha evidenziato una buona tollerabilità delle terapie proposte, ma alcuni limiti nella definizione dell’efficacia per importanti limiti nel disegno degli studi. In particolare, l’endpoint primario degli studi (conta piastrinica) risulta essere un surrogato degli outcome rilevanti per il clinico e per il paziente. Infatti, gli studi di fase 2 e 3 in corso hanno incorporato tra gli endpoint secondari la sopravvivenza, gli eventi vascolari e la qualità di vita. In conclusione, l’evidenza scientifica a supporto della scelta terapeutica tra i (pochi) agenti citoriduttivi disponibili per la TE è scarsa sia quantitativamente che qualitativamente: sono state studiate poche nuove molecole e manca un outcome composito adeguato come endpoint primario degli studi. La revisione sistematica ha evidenziato come le scelte terapeutiche correnti per la TE si basano pertanto prevalentemente su evidenze scientifiche sviluppate più di dieci anni orsono. E’ quindi necessario un rinnovamento sia degli endpoint degli studi che un investimento delle industrie farmaceutiche nello sviluppo di nuovi farmaci per questa condizione.

Trattamenti citoriduttivi della trombocitemia essenziale: revisione sistematica della letteratura

LUCA, GIULIA
2022/2023

Abstract

La Trombocitemia Essenziale (TE) è una neoplasia mieloproliferativa cronica sostenuta da cellule staminali emopoietiche portatrici di una mutazione founder nei geni Janus Chinasi 2 (JAK2), Calreticulina (CALR) o nell’oncogene del virus della leucemia mieloproliferativa (MPL). La TE si caratterizza per il persistente aumento della conta piastrinica (> di 450.000/µl), fenomeni trombotici sia venosi che arteriosi, e una rilevante compromissione della qualità di vita. Pertanto, nei pazienti a maggior rischio vascolare o sintomatici si impiegano sia antiaggreganti piastrinici che agenti citoriduttivi allo scopo di prevenire gli eventi trombotici e migliorare i disturbi del microcircolo. Lo scopo della tesi è di condurre una revisione sistematica mirata ai trattamenti citoriduttivi applicati nei pazienti con TE allo scopo di verificare se ci siano trattamenti standard da favorire e se ci sia stato un sufficiente sviluppo clinico di nuove molecole. A partire dal database bibliografico PubMed, sono stati selezionati gli studi randomizzati (RCT) e le meta-analisi (MA) pubblicate in extenso e gli studi di fase 2-3 pubblicati negli ultimi 10 anni. Sono stati identificati 13 RCT, 3 MA e 3 studi di fase 2. I farmaci testati risultano essere: Idrossiurea, Anagrelide (due formulazioni), interferone alpha (standard e formulazione pegilata), Imetelstat, Ruxolitinib, Bomedemstat. L’analisi critica dei dati pubblicati ha evidenziato una buona tollerabilità delle terapie proposte, ma alcuni limiti nella definizione dell’efficacia per importanti limiti nel disegno degli studi. In particolare, l’endpoint primario degli studi (conta piastrinica) risulta essere un surrogato degli outcome rilevanti per il clinico e per il paziente. Infatti, gli studi di fase 2 e 3 in corso hanno incorporato tra gli endpoint secondari la sopravvivenza, gli eventi vascolari e la qualità di vita. In conclusione, l’evidenza scientifica a supporto della scelta terapeutica tra i (pochi) agenti citoriduttivi disponibili per la TE è scarsa sia quantitativamente che qualitativamente: sono state studiate poche nuove molecole e manca un outcome composito adeguato come endpoint primario degli studi. La revisione sistematica ha evidenziato come le scelte terapeutiche correnti per la TE si basano pertanto prevalentemente su evidenze scientifiche sviluppate più di dieci anni orsono. E’ quindi necessario un rinnovamento sia degli endpoint degli studi che un investimento delle industrie farmaceutiche nello sviluppo di nuovi farmaci per questa condizione.
2022
Cytoreductive treatments of essential thrombocythemia: systematic review of the literature
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14239/17480