La fibrosi cistica è la principale malattia genetica autosomica recessiva della razza caucasica. L’incidenza stimata per la fibrosi cistica è di 1 ogni 2500-4000 neonati, con una certa eterogeneità riconosciuta su tutto il territorio geografico. Il difetto genico alla base di questa importante patologia causa una alterazione delle funzioni di trasporto ionico a livello degli epiteli, a cui conseguono anomalie nelle secrezioni esocrine. La patologia si manifesta a livello dell’apparato respiratorio (infiammazioni ed infezioni polmonari ricorrenti), dell’apparato gastrointestinale (insufficienza pancreatica, steatorrea, cirrosi epatica, ostruzione intestinale), a livello del sistema endocrino (diabete fibrocistico) e dell’apparato riproduttivo (infertilità maschile e femminile). La maggiore causa di morbilità e di mortalità riguarda però un’alterazione a carico dell’apparato respiratorio, causata da una secrezione di muco molto denso e viscoso, e quindi poco scorrevole, che determina l’ostruzione delle vie respiratorie, con progressivo decremento della funzionalità polmonare. Le infezioni polmonari si presentano con modalità ricorrente e cronica e persistono per tutta la durata della vita dei pazienti, generando uno stato di flogosi permanente che sta alla base del danno polmonare. Il polmone dei pazienti fibrocistici è, infatti, un ambiente favorevole alla crescita e alla colonizzazione da parte di batteri opportunisti. La maggior parte dei progressi che sono stati attuati sono nati dall’esigenza di estendere l'aspettativa di vita e questo fenomeno è stato reso possibile grazie all’elaborazione e all’utilizzo di un insieme di trattamenti multi-sistematici standardizzati che comprendono: > Centri di cura specializzati (per la diagnosi e l’elaborazione di un eventuale programma di cure) > Promozione della clearance mucociliare − Farmaci: principalmente mucolitici, soluzione salina ipertonica inalatoria, Pulmozyme − Fisioterapia respiratoria > Controllo e trattamento delle infezioni > Antibiotici per debellare le principali infezioni batteriche polmonari (in particolare le infezioni causate da Pseudomonas aeruginosa, un segno distintivo della patologia) − Forme intravenose e nebulizzate (aerosol): tobramicina, aztreonam, azitromicina > Antinfiammatori per il trattamento delle esacerbazioni polmonari: principalmente l’ibuprofene > Nutrizione: buona alimentazione (dieta ad alto contenuto calorico) ed eventualmente utilizzo di integratori alimentari [integratori principalmente a base di vitamine liposolubili (A, D, E e K) e zinco] > Terapia supplementare per gli enzimi pancreatici > Riconoscimento e gestione del diabete fibrocistico: terapia insulinica > Tecniche di riproduzione assistita > Stile di vita sano Come risultato di questi interventi, insieme a programmi di trapianto del polmone, per circa il 50% dei pazienti affetti da fibrosi cistica è stato possibile crescere e divenire adulti. La presenza inoltre, sul mercato, dei modulatori del gene CFTR ha influenzato positivamente gli esiti clinici dei pazienti affetti da fibrosi cistica. Dai trattamenti tradizionali dunque, concentrati sulle conseguenze della funzione anormale del gene CFTR, per la prima volta esistono oggi dei trattamenti specifici, progettati per superare le anomalie legate a specifiche mutazioni, volte a ripristinare la funzione difettosa della proteina CFTR.
Una nuova era per il trattamento della fibrosi cistica: dalle terapie sintomatiche alla medicina di precisione
TAMBOS, GIULIA
2016/2017
Abstract
La fibrosi cistica è la principale malattia genetica autosomica recessiva della razza caucasica. L’incidenza stimata per la fibrosi cistica è di 1 ogni 2500-4000 neonati, con una certa eterogeneità riconosciuta su tutto il territorio geografico. Il difetto genico alla base di questa importante patologia causa una alterazione delle funzioni di trasporto ionico a livello degli epiteli, a cui conseguono anomalie nelle secrezioni esocrine. La patologia si manifesta a livello dell’apparato respiratorio (infiammazioni ed infezioni polmonari ricorrenti), dell’apparato gastrointestinale (insufficienza pancreatica, steatorrea, cirrosi epatica, ostruzione intestinale), a livello del sistema endocrino (diabete fibrocistico) e dell’apparato riproduttivo (infertilità maschile e femminile). La maggiore causa di morbilità e di mortalità riguarda però un’alterazione a carico dell’apparato respiratorio, causata da una secrezione di muco molto denso e viscoso, e quindi poco scorrevole, che determina l’ostruzione delle vie respiratorie, con progressivo decremento della funzionalità polmonare. Le infezioni polmonari si presentano con modalità ricorrente e cronica e persistono per tutta la durata della vita dei pazienti, generando uno stato di flogosi permanente che sta alla base del danno polmonare. Il polmone dei pazienti fibrocistici è, infatti, un ambiente favorevole alla crescita e alla colonizzazione da parte di batteri opportunisti. La maggior parte dei progressi che sono stati attuati sono nati dall’esigenza di estendere l'aspettativa di vita e questo fenomeno è stato reso possibile grazie all’elaborazione e all’utilizzo di un insieme di trattamenti multi-sistematici standardizzati che comprendono: > Centri di cura specializzati (per la diagnosi e l’elaborazione di un eventuale programma di cure) > Promozione della clearance mucociliare − Farmaci: principalmente mucolitici, soluzione salina ipertonica inalatoria, Pulmozyme − Fisioterapia respiratoria > Controllo e trattamento delle infezioni > Antibiotici per debellare le principali infezioni batteriche polmonari (in particolare le infezioni causate da Pseudomonas aeruginosa, un segno distintivo della patologia) − Forme intravenose e nebulizzate (aerosol): tobramicina, aztreonam, azitromicina > Antinfiammatori per il trattamento delle esacerbazioni polmonari: principalmente l’ibuprofene > Nutrizione: buona alimentazione (dieta ad alto contenuto calorico) ed eventualmente utilizzo di integratori alimentari [integratori principalmente a base di vitamine liposolubili (A, D, E e K) e zinco] > Terapia supplementare per gli enzimi pancreatici > Riconoscimento e gestione del diabete fibrocistico: terapia insulinica > Tecniche di riproduzione assistita > Stile di vita sano Come risultato di questi interventi, insieme a programmi di trapianto del polmone, per circa il 50% dei pazienti affetti da fibrosi cistica è stato possibile crescere e divenire adulti. La presenza inoltre, sul mercato, dei modulatori del gene CFTR ha influenzato positivamente gli esiti clinici dei pazienti affetti da fibrosi cistica. Dai trattamenti tradizionali dunque, concentrati sulle conseguenze della funzione anormale del gene CFTR, per la prima volta esistono oggi dei trattamenti specifici, progettati per superare le anomalie legate a specifiche mutazioni, volte a ripristinare la funzione difettosa della proteina CFTR.È consentito all'utente scaricare e condividere i documenti disponibili a testo pieno in UNITESI UNIPV nel rispetto della licenza Creative Commons del tipo CC BY NC ND.
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https://hdl.handle.net/20.500.14239/17852