Borderline Personality Disorder (BPD) is a complex and serious mental disorder, characterized by a pervasive pattern of instability in interpersonal relationships and self-image and difficulty in affect regulation and impulse control. Among the most distinctive manifestations of impulsivity there is Substance Use Disorder (SUD). The co-occurrence of SUD and any psychiatric disorder, e.g. Personality Disorder, describes the nosographic category of Dual Diagnosis. The BPD etiopathogenesis is a heterogeneous pattern of genetic, neurobiological and social factors. In recent decades, developmental psychology has highlighted the role of mentalization - namely, the ability to understand oneself and others in terms of intentional mental states, such as desires, attitudes, and goals. This ability is acquired in the context of the first attachment relationships, to the extent that the parents have been able to foster a representation of the child’s inner mental states. Later, there are two factors that determine the quality of mentalizing: attachment style and stress or arousal. BPD diagnosis is given when at least 5 of the 9 criteria proposed by DSM 5 are observed. However, the categorical diagnostic model has been heavily criticized for the inadequacy in differentiating pathologies and indicating the priorities and type of treatment. Dimensional models seem more appropriate in describing Personality Disorders (PD) because personality is better understood as a dimension rather than a discrete entity. An alternative dimensional model was proposed to describe PDs and it is present in section III of DSM 5. It was designed by comparing the dimensional models already present in the literature. This thesis deals with three groups of patients, one of the patients with BPD (N = 20) diagnosis, one with DUD (N = 20) and one with Double Diagnosis (N = 30). The purpose was double: on one hand, we compare different diagnostic model; on the other hand, we compare the three groups’ psychopathology, specifically impulsivity severity, attachment quality, and the mentalization impairment.

Il Disturbo Borderline di Personalità (DBP) è una patologia psichiatrica complessa e fortemente invalidante, caratterizzata da una pervasiva instabilità delle relazioni interpersonali e dell’immagine del sé, accompagnata da difficoltà nella regolazione delle emozioni e nel controllo degli impulsi. Tra le manifestazioni più frequenti dell'impulsività vi è l’utilizzo di sostanze. La presenza di Disturbo da Uso di Sostanze (DUS) associato ad un qualsiasi disturbo psichiatrico, come ad esempio un Disturbo di Personalità, configura la categoria nosografica della Doppia Diagnosi. All’eziopatogenesi del BPD concorrono un insieme eterogeneo di fattori genetici, neuro-biologici e sociali. In particolare, negli ultimi decenni la psicologia dello sviluppo ha evidenziato come fattore cruciale la compromissione della mentalizzazione - ovvero, la capacità di capire se stessi e gli altri in termini di stati mentali intenzionali, come desideri, attitudini e obiettivi. Tale capacità è acquisita nel contesto delle prime relazioni d'attaccamento, nella misura in cui i genitori sono stati capaci di promuovere una rappresentazione degli stati mentali interni del bambino. Successivamente, sono due i fattori che maggiormente determinano la qualità della mentalizzazione: lo stile d’attaccamento e lo stress. Per ricevere una diagnosi di BPD bisogna avere almeno 5 dei 9 criteri proposti dal DSM 5. Tuttavia, il modello diagnostico categoriale è stato fortemente criticato per l'inadeguatezza nel discriminare le comorbidità e indicare le priorità e la tipologia di trattamento. Invece, i modelli dimensionali sembrano più adeguati nel descrivere i Disturbi di Personalità perché la personalità può essere compresa con più efficacia come una dimensione piuttosto che un’entità discreta. Nella sezione III del DSM 5, pertanto, è stato proposto un modello alternativo per descrivere i PD, ideato mettendo a confronto i modelli dimensionali già presenti in letteratura. Il presente studio prende in esame tre gruppi di pazienti, uno composto da pazienti con diagnosi di DBP (N=20), uno con diagnosi DUS (N=20) e uno con Doppia Diagnosi (N=30). Il confronto verte sia su modelli diagnostici che su aspetti psicopatologici caratteristici, quali impulsività, attaccamento e mentalizzazione.

Modelli diagnostici e attaccamento, impulsività e mentalizzazione in pazienti con Disturbo Borderline di Personalità , Disturbo da Uso di Sostanze e Doppia Diagnosi

TIRABOSCHI, GIORGIO
2016/2017

Abstract

Borderline Personality Disorder (BPD) is a complex and serious mental disorder, characterized by a pervasive pattern of instability in interpersonal relationships and self-image and difficulty in affect regulation and impulse control. Among the most distinctive manifestations of impulsivity there is Substance Use Disorder (SUD). The co-occurrence of SUD and any psychiatric disorder, e.g. Personality Disorder, describes the nosographic category of Dual Diagnosis. The BPD etiopathogenesis is a heterogeneous pattern of genetic, neurobiological and social factors. In recent decades, developmental psychology has highlighted the role of mentalization - namely, the ability to understand oneself and others in terms of intentional mental states, such as desires, attitudes, and goals. This ability is acquired in the context of the first attachment relationships, to the extent that the parents have been able to foster a representation of the child’s inner mental states. Later, there are two factors that determine the quality of mentalizing: attachment style and stress or arousal. BPD diagnosis is given when at least 5 of the 9 criteria proposed by DSM 5 are observed. However, the categorical diagnostic model has been heavily criticized for the inadequacy in differentiating pathologies and indicating the priorities and type of treatment. Dimensional models seem more appropriate in describing Personality Disorders (PD) because personality is better understood as a dimension rather than a discrete entity. An alternative dimensional model was proposed to describe PDs and it is present in section III of DSM 5. It was designed by comparing the dimensional models already present in the literature. This thesis deals with three groups of patients, one of the patients with BPD (N = 20) diagnosis, one with DUD (N = 20) and one with Double Diagnosis (N = 30). The purpose was double: on one hand, we compare different diagnostic model; on the other hand, we compare the three groups’ psychopathology, specifically impulsivity severity, attachment quality, and the mentalization impairment.
2016
Assessment models and attachment, impulsivity and mentalization in patients with Borderline Personality Disorder, Substance Use Disorder and Dual Diagnosis
Il Disturbo Borderline di Personalità (DBP) è una patologia psichiatrica complessa e fortemente invalidante, caratterizzata da una pervasiva instabilità delle relazioni interpersonali e dell’immagine del sé, accompagnata da difficoltà nella regolazione delle emozioni e nel controllo degli impulsi. Tra le manifestazioni più frequenti dell'impulsività vi è l’utilizzo di sostanze. La presenza di Disturbo da Uso di Sostanze (DUS) associato ad un qualsiasi disturbo psichiatrico, come ad esempio un Disturbo di Personalità, configura la categoria nosografica della Doppia Diagnosi. All’eziopatogenesi del BPD concorrono un insieme eterogeneo di fattori genetici, neuro-biologici e sociali. In particolare, negli ultimi decenni la psicologia dello sviluppo ha evidenziato come fattore cruciale la compromissione della mentalizzazione - ovvero, la capacità di capire se stessi e gli altri in termini di stati mentali intenzionali, come desideri, attitudini e obiettivi. Tale capacità è acquisita nel contesto delle prime relazioni d'attaccamento, nella misura in cui i genitori sono stati capaci di promuovere una rappresentazione degli stati mentali interni del bambino. Successivamente, sono due i fattori che maggiormente determinano la qualità della mentalizzazione: lo stile d’attaccamento e lo stress. Per ricevere una diagnosi di BPD bisogna avere almeno 5 dei 9 criteri proposti dal DSM 5. Tuttavia, il modello diagnostico categoriale è stato fortemente criticato per l'inadeguatezza nel discriminare le comorbidità e indicare le priorità e la tipologia di trattamento. Invece, i modelli dimensionali sembrano più adeguati nel descrivere i Disturbi di Personalità perché la personalità può essere compresa con più efficacia come una dimensione piuttosto che un’entità discreta. Nella sezione III del DSM 5, pertanto, è stato proposto un modello alternativo per descrivere i PD, ideato mettendo a confronto i modelli dimensionali già presenti in letteratura. Il presente studio prende in esame tre gruppi di pazienti, uno composto da pazienti con diagnosi di DBP (N=20), uno con diagnosi DUS (N=20) e uno con Doppia Diagnosi (N=30). Il confronto verte sia su modelli diagnostici che su aspetti psicopatologici caratteristici, quali impulsività, attaccamento e mentalizzazione.
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