The present study assesses the influence of natural and semi-natural elements of the agricultural landscape on carabid beetles abundance and dispersal in a natural environment such Ticino Valley natural Park. The study area consists in a 8,6 ha large grassland, surrounded by a lowland forest from one side, and from a hedgerow from the other. Carabids are collected by pitfall traps from June to September for a total period of 113 days. 35 plots are selected in 3 different transects, which are long 80, 100 and 140 m respectively, and connect wood and hedgerow habitat crossing the meadow by its width. In each plot there are 2 traps distant 2 m from each other, perpendicularly to transect line. Samples are collected each 2 weeks, for a total of 8 samples. In total, 5615 specimens are collected, which belong to 55 species, 26 of which are forest carabids, while the other are grassland carabids. Cluster analysis and PERMANOVA have revealed that species assemblages significantly change between habitats, but not between transects. In particular, these results have revealed a significantly difference between species assemblages from woodland and grassland. A particular species assemblage has been found in the hedgerow that, however, looks more likely woodland assemblages than grassland assemblages. A mixed effect linear model shown other environmental variables involvement, such as tree crown covering, distance from Bosco Siro Negri, distance from crops and wetness. It was showed by Kruskal Wallis test that there is no difference in species and specimens’ number between habitats, but there are a greater number of them in the longer transect (140 m). Furthermore, it was found that only in this transect, which is composed of grassland for over 80 m, woodland species progressively decrease moving away both from woodland and hedgerow, until they miss in the grassland inner zone. These results lead us to conclude that the hedgerow represents an effective surrogate of woodlands and a good habitat corridor for a lot of woodland species. Furthermore, even if there is a significant segregation of habitat use between grassland and woodland species, the former have a tendency to encroach the grassland, only if they can reach a suitable environment as can be hedgerows. It has been also revealed that woodland carabids are not able to cross unsuitable habitats for a distance greater than 60 m. Such distance would be a dispersal barrier for these carabids which can prevent them to reach other suitable environment.

Il presente studio valuta l’influenza degli elementi naturali e seminaturali del paesaggio agricolo su abbondanza e capacità dispersive dei coleotteri carabidi in un contesto naturale come quello del Parco naturale della Valle del Ticino. L’area di studio consiste in una zona prativa non coltivata larga 8,6 ha, circondata da una foresta planiziale da un lato, e da un filare di alberi dall’altro. I carabidi sono stati raccolti mediante trappole a caduta da Giugno a Settembre per un periodo complessivo di 113 giorni. Sono stati selezionati 35 plot in 3 diversi transetti, che sono lunghi rispettivamente 80, 100 e 140 m, e connettono i biotopi di bosco e di filare attraversando il prato per la sua larghezza. In ciascun plot sono state installate due trappole distanti 2 metri tra loro, perpendicolarmente alla linea del transetto. I campioni sono stati raccolti ogni due settimane per un totale di 8 campionamenti. In totale sono stati collezionati 5615 individui appartenenti a 55 specie di Carabidi, di cui 26 di bosco e 24 di prato. Cluster analysis e PERMANOVA hanno messo in evidenza che la composizione specifica della comunità di carabidi cambia in maniera significativa tra biotopi, ma non tra transetti. In particolare, da questi risultati è emersa una differenza significativa nella composizione in specie tra le comunità presenti nel biotopo forestale e in quello prativo. Anche la comunità di filare mostra una composizione specifica peculiare che, tuttavia, somiglia molto di più a quella forestale che a quella prativa. Un modello lineare ad effetti misti ha evidenziato anche il ruolo di altre variabili ambientali nel determinare la composizione e la ricchezza in specie delle comunità studiate, quali la copertura dello strato arboreo, la distanza dal Bosco Siro Negri, la distanza da seminativi semplici e l’umidità. Mediante test di Kruskal Wallis è emerso che il numero di specie e di individui non varia significativamente tra i biotopi, mentre è evidente un maggiore numero di essi nel transetto più lungo (140 m). Inoltre, è emerso che solo in questo transetto, costituito per oltre 80 m consecutivi da prato, le specie forestali tendono a diminuire significativamente allontanandosi sia dal bosco e dal filare, fino a mancare completamente nella zona interna del biotopo prativo. Negli altri due transetti invece il numero di specie forestali resta costante anche nelle zone di prato. Questi risultati ci portano a concludere che il filare rappresenta un efficace surrogato del bosco ed un ottimo corridoio ecologico per numerose specie forestali. Inoltre, sebbene vi sia una significativa separazione di uso dei biotopi tra le specie forestali e quelle prative, le prime tendono ad invadere il biotopo prativo, se ciò consente loro di raggiungere un ambiente idoneo come può essere un filare. È stato anche rivelato che i carabidi di bosco non sono capaci di attraversare biotopi non idonei per una distanza maggiore di 60 m. Tale distanza costituisce una barriera dispersiva per questi carabidi può impedire il raggiungimento di altri habitat idonei.

Effetto degli elementi naturali e semi-naturali dell’agroecosistema sulla composizione e dispersione dei coleotteri Carabidi

VENTURO, ALFREDO
2018/2019

Abstract

The present study assesses the influence of natural and semi-natural elements of the agricultural landscape on carabid beetles abundance and dispersal in a natural environment such Ticino Valley natural Park. The study area consists in a 8,6 ha large grassland, surrounded by a lowland forest from one side, and from a hedgerow from the other. Carabids are collected by pitfall traps from June to September for a total period of 113 days. 35 plots are selected in 3 different transects, which are long 80, 100 and 140 m respectively, and connect wood and hedgerow habitat crossing the meadow by its width. In each plot there are 2 traps distant 2 m from each other, perpendicularly to transect line. Samples are collected each 2 weeks, for a total of 8 samples. In total, 5615 specimens are collected, which belong to 55 species, 26 of which are forest carabids, while the other are grassland carabids. Cluster analysis and PERMANOVA have revealed that species assemblages significantly change between habitats, but not between transects. In particular, these results have revealed a significantly difference between species assemblages from woodland and grassland. A particular species assemblage has been found in the hedgerow that, however, looks more likely woodland assemblages than grassland assemblages. A mixed effect linear model shown other environmental variables involvement, such as tree crown covering, distance from Bosco Siro Negri, distance from crops and wetness. It was showed by Kruskal Wallis test that there is no difference in species and specimens’ number between habitats, but there are a greater number of them in the longer transect (140 m). Furthermore, it was found that only in this transect, which is composed of grassland for over 80 m, woodland species progressively decrease moving away both from woodland and hedgerow, until they miss in the grassland inner zone. These results lead us to conclude that the hedgerow represents an effective surrogate of woodlands and a good habitat corridor for a lot of woodland species. Furthermore, even if there is a significant segregation of habitat use between grassland and woodland species, the former have a tendency to encroach the grassland, only if they can reach a suitable environment as can be hedgerows. It has been also revealed that woodland carabids are not able to cross unsuitable habitats for a distance greater than 60 m. Such distance would be a dispersal barrier for these carabids which can prevent them to reach other suitable environment.
2018
Effects of natural and semi-natural elements of the agroecosystem on Carabid beetles composition and dispersal.
Il presente studio valuta l’influenza degli elementi naturali e seminaturali del paesaggio agricolo su abbondanza e capacità dispersive dei coleotteri carabidi in un contesto naturale come quello del Parco naturale della Valle del Ticino. L’area di studio consiste in una zona prativa non coltivata larga 8,6 ha, circondata da una foresta planiziale da un lato, e da un filare di alberi dall’altro. I carabidi sono stati raccolti mediante trappole a caduta da Giugno a Settembre per un periodo complessivo di 113 giorni. Sono stati selezionati 35 plot in 3 diversi transetti, che sono lunghi rispettivamente 80, 100 e 140 m, e connettono i biotopi di bosco e di filare attraversando il prato per la sua larghezza. In ciascun plot sono state installate due trappole distanti 2 metri tra loro, perpendicolarmente alla linea del transetto. I campioni sono stati raccolti ogni due settimane per un totale di 8 campionamenti. In totale sono stati collezionati 5615 individui appartenenti a 55 specie di Carabidi, di cui 26 di bosco e 24 di prato. Cluster analysis e PERMANOVA hanno messo in evidenza che la composizione specifica della comunità di carabidi cambia in maniera significativa tra biotopi, ma non tra transetti. In particolare, da questi risultati è emersa una differenza significativa nella composizione in specie tra le comunità presenti nel biotopo forestale e in quello prativo. Anche la comunità di filare mostra una composizione specifica peculiare che, tuttavia, somiglia molto di più a quella forestale che a quella prativa. Un modello lineare ad effetti misti ha evidenziato anche il ruolo di altre variabili ambientali nel determinare la composizione e la ricchezza in specie delle comunità studiate, quali la copertura dello strato arboreo, la distanza dal Bosco Siro Negri, la distanza da seminativi semplici e l’umidità. Mediante test di Kruskal Wallis è emerso che il numero di specie e di individui non varia significativamente tra i biotopi, mentre è evidente un maggiore numero di essi nel transetto più lungo (140 m). Inoltre, è emerso che solo in questo transetto, costituito per oltre 80 m consecutivi da prato, le specie forestali tendono a diminuire significativamente allontanandosi sia dal bosco e dal filare, fino a mancare completamente nella zona interna del biotopo prativo. Negli altri due transetti invece il numero di specie forestali resta costante anche nelle zone di prato. Questi risultati ci portano a concludere che il filare rappresenta un efficace surrogato del bosco ed un ottimo corridoio ecologico per numerose specie forestali. Inoltre, sebbene vi sia una significativa separazione di uso dei biotopi tra le specie forestali e quelle prative, le prime tendono ad invadere il biotopo prativo, se ciò consente loro di raggiungere un ambiente idoneo come può essere un filare. È stato anche rivelato che i carabidi di bosco non sono capaci di attraversare biotopi non idonei per una distanza maggiore di 60 m. Tale distanza costituisce una barriera dispersiva per questi carabidi può impedire il raggiungimento di altri habitat idonei.
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

È consentito all'utente scaricare e condividere i documenti disponibili a testo pieno in UNITESI UNIPV nel rispetto della licenza Creative Commons del tipo CC BY NC ND.
Per maggiori informazioni e per verifiche sull'eventuale disponibilità del file scrivere a: unitesi@unipv.it.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14239/18139