Il lavoro sperimentale oggetto della presente tesi, svolto nel laboratorio dellAgenzia Regionale Protezione Ambiente Piemonte (ARPAP), si è posto lobiettivo di analizzare le acque superficiali Piemontesi destinate alla balneazione attraverso: la determinazione di Escherichia Coli ed Enterococchi intestinali, ritenuti i migliori indicatori di contaminazione fecale, utilizzando sistemi rapidi multipozzetto; il riconoscimento e il conteggio microscopico delle diverse tipologie di alghe potenzialmente tossiche, capaci di produrre numerose e pericolose tossine come prodotti metabolici secondari, chiamate cianotossine, di queste le più diffuse risultano essere le microcistine; lindividuazione e la messa a punto di un metodo sperimentale semplice, rapido, sensibile e accurato per la determinazione delle microcistine al fine di rispondere ai requisiti normativi. Per i campioni di acqua destinati alle analisi microbiologiche si è utilizzato la tecnica MPN, applicando due metodi miniaturizzati della ditta IDEXX: Colilert-18®/Quanti-Tray® per la ricerca di Escherichia coli Enterolert®-E/Quanti-Tray® per la ricerca di Enterococchi intestinali. Lanalisi prevede laggiunta di due substrati per la crescita dei microrganismi, un periodo di incubazione e la lettura dei risultati alla lampada di wood. Dei 542 campioni analizzati, durante tutta la stagione balneare, solo in un breve periodo ho riscontrato un superamento di entrambi i parametri microbiologici. Secondo il Decreto Legislativo 30 maggio 2008 n. 116, la determinazione delle microcistine viene effettuata solo in caso di superamento della soglia di 20.000 cell/mL della componente cianobatterica. Per ogni campione di acqua di balneazione nel quale è probabile il rischio di proliferazione cianobatterica vengono prelevate due aliquote: una per il conteggio cellulare al microscopio e unaltra per le valutazioni delle eventuali microcistine. Nel conteggio microscopico da me effettuato ho rilevato una densità cianobatterica di 1259 cell/mL e quindi non ho proceduto alla determinazione delle microcistine di quel campione. Nella messa a punto del metodo sperimentale per la ricerca delle microcistine ho eseguito 16 sessioni analitiche su campioni provenienti da diversi laghi piemontesi; in queste sedute analitiche per la quantificazione delle microcistine ho utilizzato il kit Microcystins-ADDA ELISA. Partendo dalle 16 analisi effettuate, sono andato a valutare: quale tra i due trattamenti, metodo fisico (3 cicli congelamento/scongelamento) e metodo chimico (QuikLyse), risulti essere più efficiente per la rottura delle cellule algali; se luso del filtro da siringa Millex GV 0,22 µm in PVDF (polivinilidenfluoruro) ha un recupero accettabile I risultati ottenuti dalle analisi hanno portato alle conclusioni che una lettura microscopica algale bassa è correlata a una concentrazione altrettanto bassa di microcistine. A partire dalla prossima stagione balneare, nelle analisi delle microcistine verrà utilizzato come unico trattamento il QuikLyse, mentre il filtro in PVDF non verrà più utilizzato in quanto è stata dimostrata la sua inefficacia.
Acque superficiali destinate alla balneazione nella Regione Piemonte: valutazione delle caratteristiche microbiologiche e biologiche e messa a punto di un metodo per la determinazione di microcistine
COLOMBO, MARCO
2018/2019
Abstract
Il lavoro sperimentale oggetto della presente tesi, svolto nel laboratorio dellAgenzia Regionale Protezione Ambiente Piemonte (ARPAP), si è posto lobiettivo di analizzare le acque superficiali Piemontesi destinate alla balneazione attraverso: la determinazione di Escherichia Coli ed Enterococchi intestinali, ritenuti i migliori indicatori di contaminazione fecale, utilizzando sistemi rapidi multipozzetto; il riconoscimento e il conteggio microscopico delle diverse tipologie di alghe potenzialmente tossiche, capaci di produrre numerose e pericolose tossine come prodotti metabolici secondari, chiamate cianotossine, di queste le più diffuse risultano essere le microcistine; lindividuazione e la messa a punto di un metodo sperimentale semplice, rapido, sensibile e accurato per la determinazione delle microcistine al fine di rispondere ai requisiti normativi. Per i campioni di acqua destinati alle analisi microbiologiche si è utilizzato la tecnica MPN, applicando due metodi miniaturizzati della ditta IDEXX: Colilert-18®/Quanti-Tray® per la ricerca di Escherichia coli Enterolert®-E/Quanti-Tray® per la ricerca di Enterococchi intestinali. Lanalisi prevede laggiunta di due substrati per la crescita dei microrganismi, un periodo di incubazione e la lettura dei risultati alla lampada di wood. Dei 542 campioni analizzati, durante tutta la stagione balneare, solo in un breve periodo ho riscontrato un superamento di entrambi i parametri microbiologici. Secondo il Decreto Legislativo 30 maggio 2008 n. 116, la determinazione delle microcistine viene effettuata solo in caso di superamento della soglia di 20.000 cell/mL della componente cianobatterica. Per ogni campione di acqua di balneazione nel quale è probabile il rischio di proliferazione cianobatterica vengono prelevate due aliquote: una per il conteggio cellulare al microscopio e unaltra per le valutazioni delle eventuali microcistine. Nel conteggio microscopico da me effettuato ho rilevato una densità cianobatterica di 1259 cell/mL e quindi non ho proceduto alla determinazione delle microcistine di quel campione. Nella messa a punto del metodo sperimentale per la ricerca delle microcistine ho eseguito 16 sessioni analitiche su campioni provenienti da diversi laghi piemontesi; in queste sedute analitiche per la quantificazione delle microcistine ho utilizzato il kit Microcystins-ADDA ELISA. Partendo dalle 16 analisi effettuate, sono andato a valutare: quale tra i due trattamenti, metodo fisico (3 cicli congelamento/scongelamento) e metodo chimico (QuikLyse), risulti essere più efficiente per la rottura delle cellule algali; se luso del filtro da siringa Millex GV 0,22 µm in PVDF (polivinilidenfluoruro) ha un recupero accettabile I risultati ottenuti dalle analisi hanno portato alle conclusioni che una lettura microscopica algale bassa è correlata a una concentrazione altrettanto bassa di microcistine. A partire dalla prossima stagione balneare, nelle analisi delle microcistine verrà utilizzato come unico trattamento il QuikLyse, mentre il filtro in PVDF non verrà più utilizzato in quanto è stata dimostrata la sua inefficacia.È consentito all'utente scaricare e condividere i documenti disponibili a testo pieno in UNITESI UNIPV nel rispetto della licenza Creative Commons del tipo CC BY NC ND.
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https://hdl.handle.net/20.500.14239/18491