L’esame del liquido seminale rappresenta l’analisi di primo livello per la valutazione del potenziale di fertilità maschile. Aldilà delle alterazioni patologiche, l’estrema variabilità inter e intra-individuale che si osserva per i diversi parametri che definiscono le caratteristiche del liquido seminale è dovuta a numerosi fattori tra i quali gli inquinanti ambientali, il fumo di sigaretta, il consumo di alcol e droghe, l’obesità, lo stress da calore, lo stress psicosociale, eventuali terapie oncologiche, patologie, antibiotici, ma anche le variazioni stagionali. Per verificare gli effetti indotti dalla stagionalità è stato condotto uno studio epidemiologico analizzando i referti di 4638 campioni di liquido seminale prodotti tramite masturbazione da uomini che, dal 2010 al 2014, si sono rivolti al Centro di Procreazione Medicalmente Assistita della Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo di Pavia per l’esecuzione di spermiogrammi o procedure di fecondazione assistita. I dati raccolti sono stati aggregati in quattro gruppi (estate, primavera, autunno ed inverno) definiti delle stagioni in cui è avvenuta la raccolta del campione. I parametri seminali valutati sono stati i seguenti: il volume, la morfologia, la motilità progressiva (P) e non progressiva (NP), il numero di spermatozoi per unità di volume e per eiaculato. Analizzando questi quattro gruppi, si è visto che tali parametri seminali non mostrano alcuna differenza stagionale statisticamente significativa eccetto che per il numero di spermatozoi per ml e per eiaculato. In particolare il numero di spermatozoi per ml e il numero totale nell’eiaculato risultano significativamente inferiori (p=0.0009 e p<0.0001) in estate con valori rispettivamente di 57,65 ± 61.64 e 156.76 ± 168.15. In base ai valori di normalità stabiliti dall’OMS nel 2010, gli stessi campioni sono stati suddivisi in Oligospermici e Normospermici in base al numero di spermatozoi per ml (V.N.≥15 mil/ml). Differenze statisticamente significative (p=0.0113) si sono evidenziate solo per il gruppo di pazienti Normospermici che mostrano un decremento del numero di spermatozoi per ml nel periodo estivo. Per verificare se tali variazioni stagionali abbiano degli effetti sulla distribuzione del numero di parti nel corso dell’anno sono stati raccolti i dati relativi al numero di parti avvenuti presso la medesima struttura ospedaliera negli stessi anni. Sono stati registrati 8720 parti, di questi il numero più elevato si è verificato in estate (2329), 2212 parti in autunno, 2095 in inverno e 2084 in primavera. Questi dati mostrano un incremento significativo di nascite nel periodo estivo/autunnale che correla con concepimenti nel periodo autunno/invernale. Così come nella popolazione infertile da noi analizzata, dai dati relativi ai parti è possibile presupporre un peggioramento della qualità del liquido seminale nel periodo estivo anche nella popolazione naturalmente fertile che correla con una riduzione nel numero dei concepimenti. La riduzione del numero di spermatozoi è probabilmente da attribuire all’aumento delle temperature che determinano un’alterazione nella spermatogenesi compromettendo di conseguenza la capacità fecondante degli spermatozoi. Ancora da indagare ed approfondire risultano essere le cause di questo effetto, ma si può ipotizzare che risiedano in una possibile alterazione del rilascio delle gonadotropine, in differenze nella biosintesi della vitamina D che dipende dalla durata dell’esposizione alla luce o in un eventuale modifica del sistema metabolico degli spermatozoi.
Variazione stagionale dei parametri basali del liquido seminale
TODARO, FEDERICA
2013/2014
Abstract
L’esame del liquido seminale rappresenta l’analisi di primo livello per la valutazione del potenziale di fertilità maschile. Aldilà delle alterazioni patologiche, l’estrema variabilità inter e intra-individuale che si osserva per i diversi parametri che definiscono le caratteristiche del liquido seminale è dovuta a numerosi fattori tra i quali gli inquinanti ambientali, il fumo di sigaretta, il consumo di alcol e droghe, l’obesità, lo stress da calore, lo stress psicosociale, eventuali terapie oncologiche, patologie, antibiotici, ma anche le variazioni stagionali. Per verificare gli effetti indotti dalla stagionalità è stato condotto uno studio epidemiologico analizzando i referti di 4638 campioni di liquido seminale prodotti tramite masturbazione da uomini che, dal 2010 al 2014, si sono rivolti al Centro di Procreazione Medicalmente Assistita della Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo di Pavia per l’esecuzione di spermiogrammi o procedure di fecondazione assistita. I dati raccolti sono stati aggregati in quattro gruppi (estate, primavera, autunno ed inverno) definiti delle stagioni in cui è avvenuta la raccolta del campione. I parametri seminali valutati sono stati i seguenti: il volume, la morfologia, la motilità progressiva (P) e non progressiva (NP), il numero di spermatozoi per unità di volume e per eiaculato. Analizzando questi quattro gruppi, si è visto che tali parametri seminali non mostrano alcuna differenza stagionale statisticamente significativa eccetto che per il numero di spermatozoi per ml e per eiaculato. In particolare il numero di spermatozoi per ml e il numero totale nell’eiaculato risultano significativamente inferiori (p=0.0009 e p<0.0001) in estate con valori rispettivamente di 57,65 ± 61.64 e 156.76 ± 168.15. In base ai valori di normalità stabiliti dall’OMS nel 2010, gli stessi campioni sono stati suddivisi in Oligospermici e Normospermici in base al numero di spermatozoi per ml (V.N.≥15 mil/ml). Differenze statisticamente significative (p=0.0113) si sono evidenziate solo per il gruppo di pazienti Normospermici che mostrano un decremento del numero di spermatozoi per ml nel periodo estivo. Per verificare se tali variazioni stagionali abbiano degli effetti sulla distribuzione del numero di parti nel corso dell’anno sono stati raccolti i dati relativi al numero di parti avvenuti presso la medesima struttura ospedaliera negli stessi anni. Sono stati registrati 8720 parti, di questi il numero più elevato si è verificato in estate (2329), 2212 parti in autunno, 2095 in inverno e 2084 in primavera. Questi dati mostrano un incremento significativo di nascite nel periodo estivo/autunnale che correla con concepimenti nel periodo autunno/invernale. Così come nella popolazione infertile da noi analizzata, dai dati relativi ai parti è possibile presupporre un peggioramento della qualità del liquido seminale nel periodo estivo anche nella popolazione naturalmente fertile che correla con una riduzione nel numero dei concepimenti. La riduzione del numero di spermatozoi è probabilmente da attribuire all’aumento delle temperature che determinano un’alterazione nella spermatogenesi compromettendo di conseguenza la capacità fecondante degli spermatozoi. Ancora da indagare ed approfondire risultano essere le cause di questo effetto, ma si può ipotizzare che risiedano in una possibile alterazione del rilascio delle gonadotropine, in differenze nella biosintesi della vitamina D che dipende dalla durata dell’esposizione alla luce o in un eventuale modifica del sistema metabolico degli spermatozoi.È consentito all'utente scaricare e condividere i documenti disponibili a testo pieno in UNITESI UNIPV nel rispetto della licenza Creative Commons del tipo CC BY NC ND.
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https://hdl.handle.net/20.500.14239/18851