The subject of this thesis focuses on the redevelopement of the ex Eternit area between the Po river and the old town center, and passed through a long irrigation ditch. In this area there was the biggest factory all over Europe that for more than 70 years had been producing asbestos concrete products, at first being a symbol of industry, but later becoming a drama for its citizens and workers. That so called “Artificial Stone” seemed to be the product of the future, but in reality it has become a serious problem for health, because the fibers bursted off during the processing really deteriorated the breathing apparatus, causing huge and irreversible damages to lungs. Now, instead of the factory, there is a big hole with a concrete pouring and several ruins; the aim is, at this point, to make a new aesthetic a moral feature of this abandoned part of the town. The city plan is designed so as to be perfectly connected and integrated with the rest of town. The Po river green area almost surrounds the zone, suggesting different possibilities, such as positioning of buildings, and creating several pedestrian and cycle lanes, healthy paths through the nature. A multifunctional building offers services both to the park and the town, while a residential one is a barrier between nature and the town center. The bulk of the project are a the several public areas and meeting points. All that is outlined with green areas and gardens, a library and a bar. But above all a huge square, connecting the two parts of the area, where there is an open theatre which varies its function into a place where to eat. At the end of this big square a museum as statement of all the sufferings of the town, memories and representation that will help not to forget the Asbestos concrete question. To conclude, the aim is to give life to an area of Casale Monferrato that for ages has been identified with unpleasant memories.

La tesi si pone l’obiettivo di riqualificare l’area ex Eternit di Casale Monferrato, situata tra il parco del fiume Po e il centro storico della città e attraversata da un lungo canale d’irrigazione. In quest’area sorgeva il più grande stabilimento d’Europa, che per più di 70 anni ha prodotto manufatti in cemento – amianto, passando da simbolo di industrializzazione a dramma per migliaia di operai e cittadini. Quel materiale, definito da molti la “pietra artificiale”, sembrava essere il prodotto del futuro, ma in realtà, si è rivelato un grande problema per la salute, in quanto le fibre sprigionate nell’aria, durante la lavorazione, intaccano l’apparato respiratorio provocando danni irreversibili ai polmoni. Ora, nell’area dominata dalla fabbrica, c’è un grosso vuoto con una colata di cemento e molteplici resti di edifici; l’intento è dunque quello di dare un nuovo aspetto estetico e morale a questa parte di città ormai abbandonata. L’intera zona è progettata dal punto di vista urbanistico, in modo da renderla perfettamente collegata ed integrata con il resto della città. Il parco del Po circonda quasi interamente l’area offrendo particolari suggestioni, che verranno valorizzate attraverso l’orientamento degli edifici e la creazione di vari collegamenti pedonali, ciclabili e percorsi salute che si addentrano nella natura. Un edificio polifunzionale offre servizi al parco e alla città mentre un edificio residenziale svolge un ruolo di barriera tra la natura e il centro abitato. I numerosi spazi pubblici e punti di aggregazione sono un elemento fondamentale del progetto. Tutto ciò è delineato dalla realizzazione di spazi verdi e giardini, una biblioteca ed un bar; ma soprattutto di una grande piazza lineare che collega le due parti dell’area, dove trova spazio un teatro all’aperto che varia la sua funzione a luogo per la convivialità. Alla fine di questa grande piazza, un museo sarà la testimonianza di tutto quello che ha sopportato Casale Monferrato, attraverso installazioni che aiuteranno a non dimenticare il dramma “amianto”. In conclusione, lo scopo è quello di rendere viva una zona di Casale Monferrato da anni identificata solo da spiacevoli ricordi.

Bonifica e progetto urbano - Il caso dell'area ex Eternit a Casale Monferrato

SAINI, VALERIA
2013/2014

Abstract

The subject of this thesis focuses on the redevelopement of the ex Eternit area between the Po river and the old town center, and passed through a long irrigation ditch. In this area there was the biggest factory all over Europe that for more than 70 years had been producing asbestos concrete products, at first being a symbol of industry, but later becoming a drama for its citizens and workers. That so called “Artificial Stone” seemed to be the product of the future, but in reality it has become a serious problem for health, because the fibers bursted off during the processing really deteriorated the breathing apparatus, causing huge and irreversible damages to lungs. Now, instead of the factory, there is a big hole with a concrete pouring and several ruins; the aim is, at this point, to make a new aesthetic a moral feature of this abandoned part of the town. The city plan is designed so as to be perfectly connected and integrated with the rest of town. The Po river green area almost surrounds the zone, suggesting different possibilities, such as positioning of buildings, and creating several pedestrian and cycle lanes, healthy paths through the nature. A multifunctional building offers services both to the park and the town, while a residential one is a barrier between nature and the town center. The bulk of the project are a the several public areas and meeting points. All that is outlined with green areas and gardens, a library and a bar. But above all a huge square, connecting the two parts of the area, where there is an open theatre which varies its function into a place where to eat. At the end of this big square a museum as statement of all the sufferings of the town, memories and representation that will help not to forget the Asbestos concrete question. To conclude, the aim is to give life to an area of Casale Monferrato that for ages has been identified with unpleasant memories.
2013
Recovery and urban design – the case of ex Eternit area in Casale Monferrato
La tesi si pone l’obiettivo di riqualificare l’area ex Eternit di Casale Monferrato, situata tra il parco del fiume Po e il centro storico della città e attraversata da un lungo canale d’irrigazione. In quest’area sorgeva il più grande stabilimento d’Europa, che per più di 70 anni ha prodotto manufatti in cemento – amianto, passando da simbolo di industrializzazione a dramma per migliaia di operai e cittadini. Quel materiale, definito da molti la “pietra artificiale”, sembrava essere il prodotto del futuro, ma in realtà, si è rivelato un grande problema per la salute, in quanto le fibre sprigionate nell’aria, durante la lavorazione, intaccano l’apparato respiratorio provocando danni irreversibili ai polmoni. Ora, nell’area dominata dalla fabbrica, c’è un grosso vuoto con una colata di cemento e molteplici resti di edifici; l’intento è dunque quello di dare un nuovo aspetto estetico e morale a questa parte di città ormai abbandonata. L’intera zona è progettata dal punto di vista urbanistico, in modo da renderla perfettamente collegata ed integrata con il resto della città. Il parco del Po circonda quasi interamente l’area offrendo particolari suggestioni, che verranno valorizzate attraverso l’orientamento degli edifici e la creazione di vari collegamenti pedonali, ciclabili e percorsi salute che si addentrano nella natura. Un edificio polifunzionale offre servizi al parco e alla città mentre un edificio residenziale svolge un ruolo di barriera tra la natura e il centro abitato. I numerosi spazi pubblici e punti di aggregazione sono un elemento fondamentale del progetto. Tutto ciò è delineato dalla realizzazione di spazi verdi e giardini, una biblioteca ed un bar; ma soprattutto di una grande piazza lineare che collega le due parti dell’area, dove trova spazio un teatro all’aperto che varia la sua funzione a luogo per la convivialità. Alla fine di questa grande piazza, un museo sarà la testimonianza di tutto quello che ha sopportato Casale Monferrato, attraverso installazioni che aiuteranno a non dimenticare il dramma “amianto”. In conclusione, lo scopo è quello di rendere viva una zona di Casale Monferrato da anni identificata solo da spiacevoli ricordi.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14239/19276