La tesi affronta il grande tema della divulgazione scientifica in Italia, ponendo un accento sui “nuovi media”, ovvero i social network. La prima parte di questo lavoro ha due obiettivi: il primo è delineare una panoramica della divulgazione scientifica in Italia, dall’Unità ad oggi. Il secondo è esemplificare le migliori pratiche che il buon comunicatore mette in atto per parlare al proprio pubblico, sia attraverso gli articoli di giornale, sia attraverso le i programmi radiofonici o televisivi. La seconda parte vuole fare chiarezza sulle difficoltà che i cittadini oggigiorno incontrano nel tentativo di rimanere informati sul web, e in particolare sui social network, ponendo l’attenzione sul fenomeno della disinformazione e sui suoi meccanismi. Si può parlare di scienza sul web senza correre rischi? In che modo si possono valutare le fonti? Cosa sono le echo chambers e come uscirne? In questo capitolo proverò a rispondere a queste domande. Successivamente, una parte consistente del lavoro sarà dedicata a illustrare e spiegare nel dettaglio la natura, il funzionamento, le potenzialità e i punti critici dei social network più utilizzati oggigiorno, soprattutto dal pubblico under 35: Instagram, Youtube, Tiktok e Twitch e Spotify che, pur non essendo un social network, ha rappresentato negli ultimi anni per la comunità scientifica un ottimo strumento per raggiungere un pubblico variegato e interessato, seppur di nicchia. In questa analisi, ho voluto comprendere se tali piattaforme fossero più o meno idonee per diffondere la mentalità scientifica tra il pubblico giovane. L’esposizione si concretizzerà con la presentazione di un caso specifico: la campagna vaccinale contro il Covid-19. Il focus non sarà sulla divulgazione da parte degli Istituti di ricerca e degli enti statali, bensì sulle scelte comunicative degli influencer appassionati di scienza e sui divulgatori noti sul web.

La divulgazione in Italia: è possibile parlare di scienza sui Social Network?

GABBETTA, SERENA
2021/2022

Abstract

La tesi affronta il grande tema della divulgazione scientifica in Italia, ponendo un accento sui “nuovi media”, ovvero i social network. La prima parte di questo lavoro ha due obiettivi: il primo è delineare una panoramica della divulgazione scientifica in Italia, dall’Unità ad oggi. Il secondo è esemplificare le migliori pratiche che il buon comunicatore mette in atto per parlare al proprio pubblico, sia attraverso gli articoli di giornale, sia attraverso le i programmi radiofonici o televisivi. La seconda parte vuole fare chiarezza sulle difficoltà che i cittadini oggigiorno incontrano nel tentativo di rimanere informati sul web, e in particolare sui social network, ponendo l’attenzione sul fenomeno della disinformazione e sui suoi meccanismi. Si può parlare di scienza sul web senza correre rischi? In che modo si possono valutare le fonti? Cosa sono le echo chambers e come uscirne? In questo capitolo proverò a rispondere a queste domande. Successivamente, una parte consistente del lavoro sarà dedicata a illustrare e spiegare nel dettaglio la natura, il funzionamento, le potenzialità e i punti critici dei social network più utilizzati oggigiorno, soprattutto dal pubblico under 35: Instagram, Youtube, Tiktok e Twitch e Spotify che, pur non essendo un social network, ha rappresentato negli ultimi anni per la comunità scientifica un ottimo strumento per raggiungere un pubblico variegato e interessato, seppur di nicchia. In questa analisi, ho voluto comprendere se tali piattaforme fossero più o meno idonee per diffondere la mentalità scientifica tra il pubblico giovane. L’esposizione si concretizzerà con la presentazione di un caso specifico: la campagna vaccinale contro il Covid-19. Il focus non sarà sulla divulgazione da parte degli Istituti di ricerca e degli enti statali, bensì sulle scelte comunicative degli influencer appassionati di scienza e sui divulgatori noti sul web.
2021
Popularization in Italy: is it possible to talk about science on Social Networks?
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