Il campo di ricerca di questo lavoro di tesi riguarda il trattamento dei tumori neuroendocrini in pazienti non operabili, con radiopeptidi quali 177Lu-DOTATATE e 90Y-DOTATOC. Il sistema neuroendocrino è costituito da cellule che hanno le caratteristiche tipiche sia delle cellule endocrine, che producono ormoni, sia di quelle nervose. Le cellule neuroendocrine sono presenti praticamente in tutto l'organismo e nei diversi organi svolgono funzioni specifiche. I tumori neuroendocrini, indicati anche come NETs, prendono origine da queste cellule e possono quindi colpire organi anche molto diversi tra di loro. Si tratta di neoplasie caratterizzate da un'espressione alta e specifica di molecole; una fra le molecole più interessanti per la diagnosi e la terapia dei NETs è il recettore della somatostatina. La somatostatina è un ormone di tipo proteico che grazie all'interazione con i suoi cinque recettori, ha un potente effetto inibitorio in particolare sulla secrezione di GH (somatotropina); dunque l'interazione della somatostatina con questi recettori risulta anti-secretoria e anti-proliferativa sulla cellula tumorale neuroendocrina. Considerando che la somatostatina nativa ha una scarsa manovrabilità per scopi terapeutici, si è provveduto alla sintesi di numerosi analoghi radioattivi, facilmente radiomarcabili, per ottenere radiofarmaci appropriati nelle applicazioni di terapia recettoriale radiometabolica (PRRT). La base biomolecolare di questa terapia sistemica consiste nel trattamento selettivo delle cellule tumorali per mezzo delle radiazioni/particelle emesse dall'isotopo radioattivo trasportato nel tessuto neoplastico d'interesse, cercando il più possibile di salvaguardare i tessuti sani coinvolti. I più comuni ed efficaci composti utilizzati nella PRRT sono i peptidi radiomarcati con Lutezio-177 e Ittrio-90. L'90Y, emettitore puro di elettroni (range in tessuto di circa 11 mm), è più appropriato per il trattamento di tumori più grandi, mentre il 177Lu (range in tessuto di circa 2 mm) per piccoli tumori e micrometastasi, in accordo con i riscontri preclinici e clinici. La loro combinazione possiede quindi un alto potenziale ai fini di ottenere tassi di guarigione più elevati. Questo studio coinvolge concetti di dose assorbita, attività cumulativa in tessuti e/o organi sorgente con rispettive equazioni di calcolo e utilizzo del software OLINDA per la valutazione delle dosi. La trattazione del modello lineare-quadratico (LQ), ha permesso di tenere conto delle differenze nelle modalità di rilascio delle radiazioni, includendo i vari schemi di somministrazione . Sono stati successivamente studiati e riportati i risultati dosimetrici riguardanti le possibili correlazioni tra la tossicità renale ed ematologica con la dose assorbita rispettivamente dai reni e dal midollo osseo, durante i cicli terapici. Sia nel caso delle piastrine che dell'emoglobina non è stata trovata alcuna correlazione con la dose assorbita, poichè a dosi molto basse si sono visti allo stesso tempo bassi ed alti gradi di tossicità, e viceversa a dosi maggiori, bassi o assenti gradi di tossicità. Per la tossicità renale sono stati presi in considerazione diversi studi e test statistici: sono state trovate correlazioni con la dose assorbita e in particolare si è evidenziato l'aumentare dei livelli di creatinina nel sangue e la diminuzione della clearance della creatinina, in pazienti con e senza fattori di rischio. I risultati di questo studio hanno dimostrato che la dose assorbita da PRRT è indice predittivo di tossicità negli organi a rischio (almeno renale); come conseguenza, tale tossicità, seppur limitata, deve essere attentamente valutata. La correlazione dose-effetto per tossicità ematologica sarà soggetta di ricerche e studi futuri.

Valutazione dose-effetto per reni e midollo osseo, in pazienti affetti da tumori neuroendocrini, trattati con Lutezio_177 ed Ittrio_90 peptidi.

SAIA, SERENA ROSA
2016/2017

Abstract

Il campo di ricerca di questo lavoro di tesi riguarda il trattamento dei tumori neuroendocrini in pazienti non operabili, con radiopeptidi quali 177Lu-DOTATATE e 90Y-DOTATOC. Il sistema neuroendocrino è costituito da cellule che hanno le caratteristiche tipiche sia delle cellule endocrine, che producono ormoni, sia di quelle nervose. Le cellule neuroendocrine sono presenti praticamente in tutto l'organismo e nei diversi organi svolgono funzioni specifiche. I tumori neuroendocrini, indicati anche come NETs, prendono origine da queste cellule e possono quindi colpire organi anche molto diversi tra di loro. Si tratta di neoplasie caratterizzate da un'espressione alta e specifica di molecole; una fra le molecole più interessanti per la diagnosi e la terapia dei NETs è il recettore della somatostatina. La somatostatina è un ormone di tipo proteico che grazie all'interazione con i suoi cinque recettori, ha un potente effetto inibitorio in particolare sulla secrezione di GH (somatotropina); dunque l'interazione della somatostatina con questi recettori risulta anti-secretoria e anti-proliferativa sulla cellula tumorale neuroendocrina. Considerando che la somatostatina nativa ha una scarsa manovrabilità per scopi terapeutici, si è provveduto alla sintesi di numerosi analoghi radioattivi, facilmente radiomarcabili, per ottenere radiofarmaci appropriati nelle applicazioni di terapia recettoriale radiometabolica (PRRT). La base biomolecolare di questa terapia sistemica consiste nel trattamento selettivo delle cellule tumorali per mezzo delle radiazioni/particelle emesse dall'isotopo radioattivo trasportato nel tessuto neoplastico d'interesse, cercando il più possibile di salvaguardare i tessuti sani coinvolti. I più comuni ed efficaci composti utilizzati nella PRRT sono i peptidi radiomarcati con Lutezio-177 e Ittrio-90. L'90Y, emettitore puro di elettroni (range in tessuto di circa 11 mm), è più appropriato per il trattamento di tumori più grandi, mentre il 177Lu (range in tessuto di circa 2 mm) per piccoli tumori e micrometastasi, in accordo con i riscontri preclinici e clinici. La loro combinazione possiede quindi un alto potenziale ai fini di ottenere tassi di guarigione più elevati. Questo studio coinvolge concetti di dose assorbita, attività cumulativa in tessuti e/o organi sorgente con rispettive equazioni di calcolo e utilizzo del software OLINDA per la valutazione delle dosi. La trattazione del modello lineare-quadratico (LQ), ha permesso di tenere conto delle differenze nelle modalità di rilascio delle radiazioni, includendo i vari schemi di somministrazione . Sono stati successivamente studiati e riportati i risultati dosimetrici riguardanti le possibili correlazioni tra la tossicità renale ed ematologica con la dose assorbita rispettivamente dai reni e dal midollo osseo, durante i cicli terapici. Sia nel caso delle piastrine che dell'emoglobina non è stata trovata alcuna correlazione con la dose assorbita, poichè a dosi molto basse si sono visti allo stesso tempo bassi ed alti gradi di tossicità, e viceversa a dosi maggiori, bassi o assenti gradi di tossicità. Per la tossicità renale sono stati presi in considerazione diversi studi e test statistici: sono state trovate correlazioni con la dose assorbita e in particolare si è evidenziato l'aumentare dei livelli di creatinina nel sangue e la diminuzione della clearance della creatinina, in pazienti con e senza fattori di rischio. I risultati di questo studio hanno dimostrato che la dose assorbita da PRRT è indice predittivo di tossicità negli organi a rischio (almeno renale); come conseguenza, tale tossicità, seppur limitata, deve essere attentamente valutata. La correlazione dose-effetto per tossicità ematologica sarà soggetta di ricerche e studi futuri.
2016
Dose -effect evaluation for kidneys and bone marrow in patients affected by neuroendocrine tumours and treated with 177_Lu and 90_Y peptides.
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