UNO SPORT SENZA FRONTIERE La boccia paralimpica come attività per le disabilità fisiche

SINTESI OBIETTIVO DELLA TESI Attraverso il mio tirocinio presso la Polisportiva Superhabily, che si occupa di sport e disabilità, sono venuta a conoscenza del mondo della boccia paralimpica. È nata così in me la curiosità di avvicinarmi a questo mondo per capirne il suo funzionamento e l’efficacia sulle persone disabili. METODI, FONTI E STRUMENTI UTILIZZATI Per fare questa ricerca sono stati consultati libri che trattavano dell’argomento, utilizzando sia testi cartacei sia la bibliografia tratta da internet come testi scientifici o siti ufficiali. Successivamente si è tenuto un colloquio con Mirco Garavaglia, atleta di boccia paralimpica, che ha permesso anche di assistere ai suoi allenamenti. Come ultimo strumento è stato somministrato un questionario ad atleti praticanti la boccia paralimpica per valutare i benefici socio-relazionali che essa comporta. TAPPE DEL LAVORO Il lavoro ha avuto inizio trattando una parte generale di spiegazione del gioco con annessa storia, regolamento, categorie e attrezzatura. Nella seconda parte invece ci si è addentrati nel mondo concreto e reale della boccia, grazie innanzitutto alla disponibilità di Mirco, venendo quindi a conoscenza delle tipologie di competizioni, della diffusione di questo sport in Italia e nel mondo ed infine dello svolgimento degli allenamenti con eventuali test. Tramite i dati raccolti si è poi giunti ai benefici che lo sport ha sui disabili. RISULTATI E CONCLUSIONI Il lavoro voleva essere innanzitutto una raccolta delle informazioni riguardanti la boccia paralimpica, non ancora presente sul territorio. Ci siamo poi posti l’obiettivo di trovare un test fisico specifico per la boccia ma, avendo la maggior parte degli atleti una malattia degenerativa, è risultato difficile; è stato possibile invece somministrare il test per quanto riguarda i benefici socio-relazioni ottenendo anche risultati positivi.