Oggigiorno, la popolazione anziana continua ad aumentare e l’aspettativa di vita si allunga, di conseguenza, diviene sempre più importante approfondire il tema dell’invecchiamento. Alla base di un invecchiamento sano e di una vita adulta motivante, si trovano le interazioni sociali quotidiane, modulate sia dalle funzioni esecutive, ché dalle abilità socio-cognitive. Col fine di colmare delle lacune in letteratura, sono state esaminate le differenze di età nel funzionamento sociale e quali elementi cognitivi e socio-cognitivi possono spiegare tali differenze. Dai risultati delle ANOVA, è emerso che i giovani hanno prestazioni migliori nei compiti cognitivi, di reciprocità e della ToM. Dalle ANCOVA, risulta che il declino cognitivo presente nell’anziano può influenzare le prestazioni nella ToM e nella reciprocità, seppur in quest’ultima non è stato possibile spiegare quale FE influisca maggiormente. Infine, attraverso le correlazioni Pearson, è stato trovato che la flessibilità cognitiva e l’inibizione giocano un ruolo importante nella reciprocità e che l’assunzione di prospettiva ha delle caratteristiche in comune sia con la ToM ché con la reciprocità, che però, risulta avere poche correlazioni direttamente con la ToM. Approfondendo questi aspetti, sarà più facile per la comunità scientifica e per le istituzioni, ideare programmi riabilitativi o di stimolazione delle abilità con lo scopo di diminuire la probabilità di sviluppo di malattie degenerative nell’invecchiamento e aumentare le chances di una senescenza attiva e soddisfacente.
Reciprocità e Teoria della Mente: una comparazione tra giovani ed anziani
ZAMBONI, ALICE
2021/2022
Abstract
Oggigiorno, la popolazione anziana continua ad aumentare e l’aspettativa di vita si allunga, di conseguenza, diviene sempre più importante approfondire il tema dell’invecchiamento. Alla base di un invecchiamento sano e di una vita adulta motivante, si trovano le interazioni sociali quotidiane, modulate sia dalle funzioni esecutive, ché dalle abilità socio-cognitive. Col fine di colmare delle lacune in letteratura, sono state esaminate le differenze di età nel funzionamento sociale e quali elementi cognitivi e socio-cognitivi possono spiegare tali differenze. Dai risultati delle ANOVA, è emerso che i giovani hanno prestazioni migliori nei compiti cognitivi, di reciprocità e della ToM. Dalle ANCOVA, risulta che il declino cognitivo presente nell’anziano può influenzare le prestazioni nella ToM e nella reciprocità, seppur in quest’ultima non è stato possibile spiegare quale FE influisca maggiormente. Infine, attraverso le correlazioni Pearson, è stato trovato che la flessibilità cognitiva e l’inibizione giocano un ruolo importante nella reciprocità e che l’assunzione di prospettiva ha delle caratteristiche in comune sia con la ToM ché con la reciprocità, che però, risulta avere poche correlazioni direttamente con la ToM. Approfondendo questi aspetti, sarà più facile per la comunità scientifica e per le istituzioni, ideare programmi riabilitativi o di stimolazione delle abilità con lo scopo di diminuire la probabilità di sviluppo di malattie degenerative nell’invecchiamento e aumentare le chances di una senescenza attiva e soddisfacente.È consentito all'utente scaricare e condividere i documenti disponibili a testo pieno in UNITESI UNIPV nel rispetto della licenza Creative Commons del tipo CC BY NC ND.
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https://hdl.handle.net/20.500.14239/2181