In quanto passaggio conclusivo e irrinunciabile di ogni terapia ortodontica che punti al successo del trattamento, la contenzione riveste un ruolo estremamente importante: la conservazione della posizione finale acquisita dagli elementi dentari. Ciò che chiediamo ad una contenzione fissa è, infatti, la resistenza all’usura e l’affidabilità, nonché la possibilità di un mantenimento igienico appropriato. Per avere tali garanzie, è fondamentale la scelta dei materiali con cui lo splintaggio viene realizzato, affiancata dall’adozione di una scrupolosa tecnica di applicazione dello stesso. L’obiettivo dello studio descritto in questa tesi di laurea è stato quello di verificare la replicabilità in ambito ortodontico di risultati preliminari ottenuti in ambito restaurativo. Sulla base dei risultati riportati da Beltrami et al. 2016, De Goes et al. 2014, Suzuki et al. 2016, che evidenziano l’efficacia dell’applicazione di adesivi universali con modalità total-etch sulla durabilità del legame alla superficie smaltea, con il presente lavoro di ricerca, si è voluto testare in vitro tre gruppi di retainer metallici realizzati con diverse combinazioni di materiali ortodontici e conservativi, nonché identificare quale dei tre sistemi fosse associato al minor rischio di distacco dalla superficie degli elementi dentari. Sono stati adottati due adesivi differenti, uno ortodontico prime&bonding, Transbond XT primer (3M ESPE, St. Paul, MN, USA), e l’altro universale self-etch, Scotchbond TM Universal (3M ESPE, St. Paul, MN, USA), e due compositi differenti, una resina ortodontica altamente riempita fotopolimerizzabile, Transbond TM LR (3M Unitek Corporation), e una resina composita fluida nanoriempita e fotopolimerizzabile, utilizzata in conservativa, Filtek TM Supreme XTE (3M ESPE, St. Paul, MN, USA). I tre gruppi sono stati poi confrontati in un’analisi di sopravvivenza clinica, a due anni dalla loro applicazione, in pazienti afferenti sia l’UDA di Ortognatodonzia e Odontoiatria Infantile del Dipartimento di Scienze Clinico-Chirurgiche, Diagnostiche e Pediatriche dell’Università degli Studi di Pavia, sia due studi dentistici privati. Lo studio in vitro ha evidenziato l’assenza di differenze statisticamente significative fra i tre gruppi. Questo risultato è il primo nel suo genere, in quanto non esistono altri studi che abbiano paragonato fra loro un adesivo prime&bonding, ortodontico, e un adesivo universale self-etch, usato in conservativa. Inoltre, i risultati ottenuti dalla valutazione dell’indice ARI sembrano dimostrare che non esiste una differenza statisticamente significativa nella modalità di distacco degli splintaggi appartenenti ai tre sistemi testati. Nello studio clinico, invece, sono stati registrati indici di sopravvivenza statisticamente più elevati nei due gruppi di retainer realizzati con l’adesivo Scotchbond Universal, rispetto al gruppo in cui è stato adottato l’adesivo ortodontico Transbond XT. Tale risultato ci porta a ritenere che la mordenzatura preliminare dello smalto, associata all’adozione dell’adesivo self-etch, Scotchbond Universal, possa ridurre l’incidenza dei distacchi clinici, indipendentemente dalla resina composita utilizzata nella realizzazione del retainer, garantendo, dunque, nel tempo una maggior affidabilità della contenzione fissa adottata.

Premordenzatura di un adesivo self-etch per splintaggi ortodontici: doppio studio in vitro e in vivo

TURCATO, BENEDETTA
2018/2019

Abstract

In quanto passaggio conclusivo e irrinunciabile di ogni terapia ortodontica che punti al successo del trattamento, la contenzione riveste un ruolo estremamente importante: la conservazione della posizione finale acquisita dagli elementi dentari. Ciò che chiediamo ad una contenzione fissa è, infatti, la resistenza all’usura e l’affidabilità, nonché la possibilità di un mantenimento igienico appropriato. Per avere tali garanzie, è fondamentale la scelta dei materiali con cui lo splintaggio viene realizzato, affiancata dall’adozione di una scrupolosa tecnica di applicazione dello stesso. L’obiettivo dello studio descritto in questa tesi di laurea è stato quello di verificare la replicabilità in ambito ortodontico di risultati preliminari ottenuti in ambito restaurativo. Sulla base dei risultati riportati da Beltrami et al. 2016, De Goes et al. 2014, Suzuki et al. 2016, che evidenziano l’efficacia dell’applicazione di adesivi universali con modalità total-etch sulla durabilità del legame alla superficie smaltea, con il presente lavoro di ricerca, si è voluto testare in vitro tre gruppi di retainer metallici realizzati con diverse combinazioni di materiali ortodontici e conservativi, nonché identificare quale dei tre sistemi fosse associato al minor rischio di distacco dalla superficie degli elementi dentari. Sono stati adottati due adesivi differenti, uno ortodontico prime&bonding, Transbond XT primer (3M ESPE, St. Paul, MN, USA), e l’altro universale self-etch, Scotchbond TM Universal (3M ESPE, St. Paul, MN, USA), e due compositi differenti, una resina ortodontica altamente riempita fotopolimerizzabile, Transbond TM LR (3M Unitek Corporation), e una resina composita fluida nanoriempita e fotopolimerizzabile, utilizzata in conservativa, Filtek TM Supreme XTE (3M ESPE, St. Paul, MN, USA). I tre gruppi sono stati poi confrontati in un’analisi di sopravvivenza clinica, a due anni dalla loro applicazione, in pazienti afferenti sia l’UDA di Ortognatodonzia e Odontoiatria Infantile del Dipartimento di Scienze Clinico-Chirurgiche, Diagnostiche e Pediatriche dell’Università degli Studi di Pavia, sia due studi dentistici privati. Lo studio in vitro ha evidenziato l’assenza di differenze statisticamente significative fra i tre gruppi. Questo risultato è il primo nel suo genere, in quanto non esistono altri studi che abbiano paragonato fra loro un adesivo prime&bonding, ortodontico, e un adesivo universale self-etch, usato in conservativa. Inoltre, i risultati ottenuti dalla valutazione dell’indice ARI sembrano dimostrare che non esiste una differenza statisticamente significativa nella modalità di distacco degli splintaggi appartenenti ai tre sistemi testati. Nello studio clinico, invece, sono stati registrati indici di sopravvivenza statisticamente più elevati nei due gruppi di retainer realizzati con l’adesivo Scotchbond Universal, rispetto al gruppo in cui è stato adottato l’adesivo ortodontico Transbond XT. Tale risultato ci porta a ritenere che la mordenzatura preliminare dello smalto, associata all’adozione dell’adesivo self-etch, Scotchbond Universal, possa ridurre l’incidenza dei distacchi clinici, indipendentemente dalla resina composita utilizzata nella realizzazione del retainer, garantendo, dunque, nel tempo una maggior affidabilità della contenzione fissa adottata.
2018
Pre-etching of a self-etch adhesive for orthodontic retainers: double in vitro and in vivo study
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14239/21828