Introduzione e scopo: La popolazione anziana è in continuo aumento e con essa aumenta anche il numero delle patologie croniche che richiedono trattamenti con regimi terapeutici complessi. La polifarmacoterapia può avere rischi e benefici nel paziente anziano. Se da un lato l’applicazione di regimi politerapeutici può migliorare la risposta terapeutica e la qualità della vita, dall’altro può portare a prescrizioni potenzialmente inappropriate con il rischio di interazioni tra farmaci e reazioni avverse. Scopo della tesi è stato quello di analizzare il consumo di farmaci nella popolazione anziana partecipante allo studio InveCe.Ab presso la fondazione Golgi Cenci di Abbiategrasso confrontandolo con diverse realtà italiane e valutando, tramite la letteratura, le possibili interazioni tra farmaci e il rischio di reazioni avverse. Materiali e metodi: per lo svolgimento della tesi sono stati presi in considerazione i dati relativi al primo follow-up dello studio InveCe.Ab, iniziato nel febbraio 2012 e terminato nel febbraio del 2013, a cui hanno partecipato 1114 pazienti (nati tra il 1935 e il 1939). I farmaci raccolti sono quelli classificati secondo il sistema ATC mentre la valutazione delle potenziali interazioni tra farmaci è stata fatta sulla base di un sistema di “rating”. I dati raccolti sono stati inseriti in un database creato utilizzando il programma Microsoft Excel, le analisi statistiche sono state condotte con il software SPSS versione 20. La significatività statistica è stata considerata raggiunta quando il p-value era inferiore a 0.05. Risultati e discussione: la politerapia risulta marcata (35,4% del totale), il consumo totale di farmaci non risente né delle differenze di genere né delle differenze di età ma risente dello stato di salute generale (all’aumentare delle condizioni di comorbidità aumenta anche il consumo di farmaci). Le classi ATC in cui si è riscontrato un maggior consumo di farmaci sono state quelle del sistema cardiovascolare, dell’apparato gastrointestinale e del sistema nervoso in cui si è riscontrata anche un’elevata percentuale di diversi principi attivi. Sono emerse differenze statisticamente significative nell’assunzione di almeno un farmaco per le diverse categorie tra uomo e donna; in particolare la percentuale delle donne che assumevano almeno un farmaco è risultata elevata nelle classi “A” (apparato gastrointestinale), “H” (preparati ormonali sistemici esclusi gli ormoni sessuali) , “M” (sistema muscolo-scheletrico), “N” (sistema nervoso) mentre è risultata minore nelle classi “B” (sangue ed organi ematopoietici) e “G” (sistema genito-urinario ed ormoni sessuali) . Considerando la distribuzione del numero di farmaci per la categoria “C” (sistema cardiovascolare) gli uomini risultano i maggiori consumatori. I pazienti che assumono più farmaci in contemporanea sono anche quelli maggiormente a rischio di incorrere in prescrizioni potenzialmente inappropriate e interazioni tra farmaci. In particolare analizzando i pazienti che assumevano più di dieci farmaci sono emerse diverse interazioni potenzialmente pericolose le quali possono portare al rischio di insorgenza di ADR. Conclusioni: gli anziani rappresentano la fetta di popolazione destinata ad aumentare nei prossimi anni e perciò aumenterà la percentuale di soggetti a rischio di politerapie inappropriate. Per questo motivo la gestione dell’inappropriatezza prescrittiva nel paziente anziano dovrà rappresentare una priorità, cercando di ridurre i rischi di interazioni tra farmaci e migliorare la sicurezza di tutti i pazienti.

Analisi sul consumo di farmaci nei soggetti anziani partecipanti allo studio InveCe.Ab presso la Fondazione Golgi Cenci di Abbiategrasso

CAMMALLERI, FRANCESCA
2014/2015

Abstract

Introduzione e scopo: La popolazione anziana è in continuo aumento e con essa aumenta anche il numero delle patologie croniche che richiedono trattamenti con regimi terapeutici complessi. La polifarmacoterapia può avere rischi e benefici nel paziente anziano. Se da un lato l’applicazione di regimi politerapeutici può migliorare la risposta terapeutica e la qualità della vita, dall’altro può portare a prescrizioni potenzialmente inappropriate con il rischio di interazioni tra farmaci e reazioni avverse. Scopo della tesi è stato quello di analizzare il consumo di farmaci nella popolazione anziana partecipante allo studio InveCe.Ab presso la fondazione Golgi Cenci di Abbiategrasso confrontandolo con diverse realtà italiane e valutando, tramite la letteratura, le possibili interazioni tra farmaci e il rischio di reazioni avverse. Materiali e metodi: per lo svolgimento della tesi sono stati presi in considerazione i dati relativi al primo follow-up dello studio InveCe.Ab, iniziato nel febbraio 2012 e terminato nel febbraio del 2013, a cui hanno partecipato 1114 pazienti (nati tra il 1935 e il 1939). I farmaci raccolti sono quelli classificati secondo il sistema ATC mentre la valutazione delle potenziali interazioni tra farmaci è stata fatta sulla base di un sistema di “rating”. I dati raccolti sono stati inseriti in un database creato utilizzando il programma Microsoft Excel, le analisi statistiche sono state condotte con il software SPSS versione 20. La significatività statistica è stata considerata raggiunta quando il p-value era inferiore a 0.05. Risultati e discussione: la politerapia risulta marcata (35,4% del totale), il consumo totale di farmaci non risente né delle differenze di genere né delle differenze di età ma risente dello stato di salute generale (all’aumentare delle condizioni di comorbidità aumenta anche il consumo di farmaci). Le classi ATC in cui si è riscontrato un maggior consumo di farmaci sono state quelle del sistema cardiovascolare, dell’apparato gastrointestinale e del sistema nervoso in cui si è riscontrata anche un’elevata percentuale di diversi principi attivi. Sono emerse differenze statisticamente significative nell’assunzione di almeno un farmaco per le diverse categorie tra uomo e donna; in particolare la percentuale delle donne che assumevano almeno un farmaco è risultata elevata nelle classi “A” (apparato gastrointestinale), “H” (preparati ormonali sistemici esclusi gli ormoni sessuali) , “M” (sistema muscolo-scheletrico), “N” (sistema nervoso) mentre è risultata minore nelle classi “B” (sangue ed organi ematopoietici) e “G” (sistema genito-urinario ed ormoni sessuali) . Considerando la distribuzione del numero di farmaci per la categoria “C” (sistema cardiovascolare) gli uomini risultano i maggiori consumatori. I pazienti che assumono più farmaci in contemporanea sono anche quelli maggiormente a rischio di incorrere in prescrizioni potenzialmente inappropriate e interazioni tra farmaci. In particolare analizzando i pazienti che assumevano più di dieci farmaci sono emerse diverse interazioni potenzialmente pericolose le quali possono portare al rischio di insorgenza di ADR. Conclusioni: gli anziani rappresentano la fetta di popolazione destinata ad aumentare nei prossimi anni e perciò aumenterà la percentuale di soggetti a rischio di politerapie inappropriate. Per questo motivo la gestione dell’inappropriatezza prescrittiva nel paziente anziano dovrà rappresentare una priorità, cercando di ridurre i rischi di interazioni tra farmaci e migliorare la sicurezza di tutti i pazienti.
2014
Drug utilization analysis among elderly people attending the InveCe.Ab study at Golgi Cenci Foundation in Abbiategrasso
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14239/22505