Introduction: Judo is a combat sport, a philosophy of life, a sporting and educational discipline and much more. Jigoro Kano, founded it with the intention of providing an element of defense that did not match the idea of ​​violence, but on the contrary gave a message of respect, of preservation of the figure (well-being) through control of self and 'other. Through study and constancy in practicing this discipline, benefits are gained at a personal, physical and social level. Objective: In this paper I would like to emphasize the ability of judo to present itself to each person and to demonstrate how, with small adaptations to the teaching methodology, it can be practiced by people with physical disabilities, in particular by the blind (people with visual system disorders) . Materials and methods: To carry out the thesis, a bibliographic research was carried out, a small experiment in the gym (dojo) was carried out and my personal knowledge and experiences were considered. For this I proposed two lessons to the group of adults, making them follow some of them without visual stimuli. Finally, I reported post-intervention feedback in the thesis. Results: Through a teaching methodology adapted for people with visual system deficits, paying more attention to the discursive part of oral explanation and relying on the sense-perceptive system of our body, it is still possible to convey the meaning of the discipline. repetition of the motor gesture even in the different conditions and the possible identification and correction of errors in small steps, makes this leave a correct imprint in the memory of the person that allows it to arrive at an economic, fast, instinctive and effective action . The collaboration and the exchange of points of view (information) with more people and the continuous evaluation in practice with the result of projecting or maintaining control during a fight, support and contribute to the desired final result. Conclusions: Judo is not an activity for the few. The fact that he is one of the sports present at the Paralympic games and also the only martial art among them, proves it.

Introduzione:Il judo è uno sport da combattimento, una filosofia di vita, una disciplina sportiva ed educativa e molto altro. Jigoro Kano, l’ha fondato con l’intendo di fornire un elemento di difesa che non combaciasse con l’idea di violenza, ma al contrario desse un messaggio di rispetto, di preservazione della figura (benessere) tramite il controllo di sé e dell’altro. Attraverso lo studio e la costanza nel praticare questa disciplina, si ottengono benefici a livello personale, fisico e sociale. Obiettivo:In questo scritto vorrei sottolineare la capacità del judo di proporsi ad ogni persona e dimostrare come, con piccoli adattamenti alla metodologia di insegnamento, può essere praticato da persone con disabilità fisica, in particolare dai non vedenti(persone con disturbi al sistema visivo). Materiali e metodi:Per realizzare la tesi è stata effettuata una ricerca bibliografica, realizzato un piccolo esperimento in palestra (dojo) e considerate le mie conoscenze ed esperienze personali. Per questo ho proposto due lezioni al gruppo degli adulti, facendole seguire ad alcuni di loro senza stimoli visivi. Infine, ho riportato nella tesi i feedback post-intervento. Risultati:Tramite una metodologia di insegnamento riadattata per persone con deficit al sistema visivo,ponendo più attenzione alla parte discorsiva di spiegazione orale e facendo leva sul sistema senso-percettivo del nostro corpo,si riesce comunque a trasmettere il significato della disciplina.La scomposizione e ripetizione del gesto motorio anche nelle diverse condizioni e l’eventuale individuazione e correzione degli errori a piccoli step, fa sì che questo lasci un’impronta corretta nella memoria della persona che le permette di arrivare a un’azione economica, veloce, istintiva ed efficace. La collaborazione e lo scambio di punti di vista (informazioni)con più persone e la continua valutazione nella pratica con il risultato di proiezione o mantenimento del controllo durante un combattimento, supportano e concorrono al risultato finale desiderato. Conclusioni:Il judo, non è un’attività per pochi. Il fatto che sia uno degli sport presenti ai giochi paralimpici e anche l’unica arte marziale tra questi, lo dimostra.

ADATTAMENTI NELL’INSEGNAMENTO DEL JUDO PER PERSONE NON VEDENTI

ALLEGRA, CHIARA
2018/2019

Abstract

Introduction: Judo is a combat sport, a philosophy of life, a sporting and educational discipline and much more. Jigoro Kano, founded it with the intention of providing an element of defense that did not match the idea of ​​violence, but on the contrary gave a message of respect, of preservation of the figure (well-being) through control of self and 'other. Through study and constancy in practicing this discipline, benefits are gained at a personal, physical and social level. Objective: In this paper I would like to emphasize the ability of judo to present itself to each person and to demonstrate how, with small adaptations to the teaching methodology, it can be practiced by people with physical disabilities, in particular by the blind (people with visual system disorders) . Materials and methods: To carry out the thesis, a bibliographic research was carried out, a small experiment in the gym (dojo) was carried out and my personal knowledge and experiences were considered. For this I proposed two lessons to the group of adults, making them follow some of them without visual stimuli. Finally, I reported post-intervention feedback in the thesis. Results: Through a teaching methodology adapted for people with visual system deficits, paying more attention to the discursive part of oral explanation and relying on the sense-perceptive system of our body, it is still possible to convey the meaning of the discipline. repetition of the motor gesture even in the different conditions and the possible identification and correction of errors in small steps, makes this leave a correct imprint in the memory of the person that allows it to arrive at an economic, fast, instinctive and effective action . The collaboration and the exchange of points of view (information) with more people and the continuous evaluation in practice with the result of projecting or maintaining control during a fight, support and contribute to the desired final result. Conclusions: Judo is not an activity for the few. The fact that he is one of the sports present at the Paralympic games and also the only martial art among them, proves it.
2018
ADAPTATION IN THE TEACHING OF THE JUDO FOR BLIND PEOPLE
Introduzione:Il judo è uno sport da combattimento, una filosofia di vita, una disciplina sportiva ed educativa e molto altro. Jigoro Kano, l’ha fondato con l’intendo di fornire un elemento di difesa che non combaciasse con l’idea di violenza, ma al contrario desse un messaggio di rispetto, di preservazione della figura (benessere) tramite il controllo di sé e dell’altro. Attraverso lo studio e la costanza nel praticare questa disciplina, si ottengono benefici a livello personale, fisico e sociale. Obiettivo:In questo scritto vorrei sottolineare la capacità del judo di proporsi ad ogni persona e dimostrare come, con piccoli adattamenti alla metodologia di insegnamento, può essere praticato da persone con disabilità fisica, in particolare dai non vedenti(persone con disturbi al sistema visivo). Materiali e metodi:Per realizzare la tesi è stata effettuata una ricerca bibliografica, realizzato un piccolo esperimento in palestra (dojo) e considerate le mie conoscenze ed esperienze personali. Per questo ho proposto due lezioni al gruppo degli adulti, facendole seguire ad alcuni di loro senza stimoli visivi. Infine, ho riportato nella tesi i feedback post-intervento. Risultati:Tramite una metodologia di insegnamento riadattata per persone con deficit al sistema visivo,ponendo più attenzione alla parte discorsiva di spiegazione orale e facendo leva sul sistema senso-percettivo del nostro corpo,si riesce comunque a trasmettere il significato della disciplina.La scomposizione e ripetizione del gesto motorio anche nelle diverse condizioni e l’eventuale individuazione e correzione degli errori a piccoli step, fa sì che questo lasci un’impronta corretta nella memoria della persona che le permette di arrivare a un’azione economica, veloce, istintiva ed efficace. La collaborazione e lo scambio di punti di vista (informazioni)con più persone e la continua valutazione nella pratica con il risultato di proiezione o mantenimento del controllo durante un combattimento, supportano e concorrono al risultato finale desiderato. Conclusioni:Il judo, non è un’attività per pochi. Il fatto che sia uno degli sport presenti ai giochi paralimpici e anche l’unica arte marziale tra questi, lo dimostra.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14239/22609