Minimally invasive surgery represented one of the most important progress in medical field in recent history. With introduction in the first instance of laparoscopy and then later of robotics, the surgery overview changed deeply, now offering scenarios initially unthinkable with traditional open technique. Within this new wide branch of minimally invasive technique, distal pancreatectomy, with or without spleen preservation, performed with laparoscopic or robotic approach is by now undoubtedly considered reliable and safe in competent hands and high-volume centre. The differences between these two procedures, both from the technical point of view and the economic and clinical repercussions, are still subject matter of the research. The paper aims to analyse them, considering virtues and flaws for each feature, both intrinsic to the different used technologies and in connection the one with the other, also looking over short-term results of the patients operated at the Chirurgia Generale 2 of the Fondazione IRCSS Policlinico San Matteo of Pavia. The data, retrospectively collected, were compared through statistical analysis with those of international scientific literature achieving overlapping results in the majority of the most significant outcomes, such as for instance hospital stay and post-operative complications. Indication towards a type of approach as compared to another is still one of the purpose set by experts of the field, task that will require additional efforts from scientific research in this area of interest, especially through randomised mono or multicentric trails with wide clinical records and accurate data, which definitively clarify the even now existing doubts within the international surgical community: on the one hand what should be the most suitable solution for each patient and with which clinical perspectives, on the other how future economic healthcare policy choices should be oriented taking into account the non-negligible costs of these technologies in view of the undeniable social advantages that characterize the minimally invasive surgery for thirty years now.

La chirurgia mini-invasiva ha rappresentato uno dei progressi più importanti in campo medico della storia recente. Con l’introduzione in prima battuta della laparoscopia e successivamente della robotica il panorama della chirurgia è cambiato profondamente, offrendo oggi scenari dapprima impensabili con la tradizionale tecnica a cielo aperto. All’interno di questo nuovo ampio filone delle tecniche mini-invasive la pancreasectomia distale, con o senza preservazione della milza, eseguita con approccio laparoscopico o robotico è ormai ritenuta certamente affidabile e sicura in mani esperte e nei centri ad alto volume. Le differenze tra queste due metodiche, sia dal punto di vista tecnico che delle ripercussioni cliniche ed economiche, sono tuttora oggetto di studio. L’elaborato ha lo scopo di analizzarle, valutandone per ogni aspetto pregi e difetti sia intrinseci alle diverse tecnologie in uso che in relazione l’una con l’altra, esaminando anche i risultati a breve termine dei pazienti operati presso la Chirurgia Generale 2 della Fondazione IRCSS Policlinico San Matteo di Pavia. I dati, raccolti retrospettivamente, sono stati confrontati tramite analisi statistiche con quelli della letteratura scientifica internazionale ottenendo risultati sovrapponibili nella maggior parte degli outcome di più significativo rilievo, come ad esempio la durata della degenza e le complicanze post-operatorie. L’indicazione ad una tipologia di approccio rispetto ad un’altra rimane uno degli obiettivi che si prefiggono gli studiosi del settore, compito che richiederà ulteriori sforzi da parte della ricerca scientifica in questo ambito, soprattutto attraverso trial mono o multicentrici randomizzati con casistiche ampie e dati accurati, che chiariscano definitivamente i dubbi tuttora presenti all’interno della comunità chirurgica su scala internazionale: da un lato quale debba essere la soluzione più ideona per ciascun paziente e con quali prospettive cliniche, dall’altra come debbano essere orientate le scelte di politica economica sanitaria future tenendo conto dei costi non irrilevanti di queste tecnologie a fronte degli innegabili vantaggi sociali che caratterizzano la chirurgia mini-invasiva da ormai un trentennio.

Stato dell’arte sulla pancreasectomia distale mini-invasiva: analisi delle tecniche e tecnologie disponibili e confronto con l’esperienza di un singolo centro

BRUNO, ANDREA
2017/2018

Abstract

Minimally invasive surgery represented one of the most important progress in medical field in recent history. With introduction in the first instance of laparoscopy and then later of robotics, the surgery overview changed deeply, now offering scenarios initially unthinkable with traditional open technique. Within this new wide branch of minimally invasive technique, distal pancreatectomy, with or without spleen preservation, performed with laparoscopic or robotic approach is by now undoubtedly considered reliable and safe in competent hands and high-volume centre. The differences between these two procedures, both from the technical point of view and the economic and clinical repercussions, are still subject matter of the research. The paper aims to analyse them, considering virtues and flaws for each feature, both intrinsic to the different used technologies and in connection the one with the other, also looking over short-term results of the patients operated at the Chirurgia Generale 2 of the Fondazione IRCSS Policlinico San Matteo of Pavia. The data, retrospectively collected, were compared through statistical analysis with those of international scientific literature achieving overlapping results in the majority of the most significant outcomes, such as for instance hospital stay and post-operative complications. Indication towards a type of approach as compared to another is still one of the purpose set by experts of the field, task that will require additional efforts from scientific research in this area of interest, especially through randomised mono or multicentric trails with wide clinical records and accurate data, which definitively clarify the even now existing doubts within the international surgical community: on the one hand what should be the most suitable solution for each patient and with which clinical perspectives, on the other how future economic healthcare policy choices should be oriented taking into account the non-negligible costs of these technologies in view of the undeniable social advantages that characterize the minimally invasive surgery for thirty years now.
2017
State of the art of minimally invasive distal pancreatectomy: analisys of available techniques and technologies and comparison with a single center experience
La chirurgia mini-invasiva ha rappresentato uno dei progressi più importanti in campo medico della storia recente. Con l’introduzione in prima battuta della laparoscopia e successivamente della robotica il panorama della chirurgia è cambiato profondamente, offrendo oggi scenari dapprima impensabili con la tradizionale tecnica a cielo aperto. All’interno di questo nuovo ampio filone delle tecniche mini-invasive la pancreasectomia distale, con o senza preservazione della milza, eseguita con approccio laparoscopico o robotico è ormai ritenuta certamente affidabile e sicura in mani esperte e nei centri ad alto volume. Le differenze tra queste due metodiche, sia dal punto di vista tecnico che delle ripercussioni cliniche ed economiche, sono tuttora oggetto di studio. L’elaborato ha lo scopo di analizzarle, valutandone per ogni aspetto pregi e difetti sia intrinseci alle diverse tecnologie in uso che in relazione l’una con l’altra, esaminando anche i risultati a breve termine dei pazienti operati presso la Chirurgia Generale 2 della Fondazione IRCSS Policlinico San Matteo di Pavia. I dati, raccolti retrospettivamente, sono stati confrontati tramite analisi statistiche con quelli della letteratura scientifica internazionale ottenendo risultati sovrapponibili nella maggior parte degli outcome di più significativo rilievo, come ad esempio la durata della degenza e le complicanze post-operatorie. L’indicazione ad una tipologia di approccio rispetto ad un’altra rimane uno degli obiettivi che si prefiggono gli studiosi del settore, compito che richiederà ulteriori sforzi da parte della ricerca scientifica in questo ambito, soprattutto attraverso trial mono o multicentrici randomizzati con casistiche ampie e dati accurati, che chiariscano definitivamente i dubbi tuttora presenti all’interno della comunità chirurgica su scala internazionale: da un lato quale debba essere la soluzione più ideona per ciascun paziente e con quali prospettive cliniche, dall’altra come debbano essere orientate le scelte di politica economica sanitaria future tenendo conto dei costi non irrilevanti di queste tecnologie a fronte degli innegabili vantaggi sociali che caratterizzano la chirurgia mini-invasiva da ormai un trentennio.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14239/22625