The spreading of marine non-indigenous species (NIS) mediated by recreational boats has been gaining an increasing attention at international level. Despite the highest number of yachts and other touristic crafts found in the Mediterranean, effective rules on biological introductions and boat maintenance habits are still lacking. This poses the risk for accidental and uncontrolled spreading of non-native organisms through the fouling that grows on underwater surfaces like boat hulls and marina structures. In this study we analysed data of diversity and abundance of peracarid crustaceans from the fouling of touristic marinas and boats. Between 2015 and 2016 we sampled 17 marinas from the northern rim of the Mediterranean Sea, as well as 144 boat hulls, and we then classified the species following taxonomic keys. The results show that the sampled marinas share a similar species composition, despite their distant geographical location. Cryptogenic species are the dominant component of the assemblage, often exceeding the native ones . A new species was recorded for the first time in the Mediterranean Sea and other 6 already known NIS were found in new localities. The results of this thesis suggest that touristic marinas represent hotspots of NIS and confirm the role of recreational boating as vector of NIS spreading in the Mediterranean context.

La problematica della diffusione di specie marine non indigene (NIS, non-indigenous species) tramite la nautica da diporto sta suscitando un’attenzione crescente a livello internazionale. Le marine turistiche del Mediterraneo ospitano il traffico di yacht e altre imbarcazioni più intenso a livello globale, tuttavia nessuna politica di controllo sulle introduzioni biologiche e sulla corretta manutenzione dello scafo è stata ad oggi implementata in questa regione. Questo aumenta il rischio di diffusione accidentale e incontrollata di organismi alloctoni attraverso il fouling (strato biogenico incrostante) che si sviluppa normalmente su tutte le strutture sommerse. Nel presente studio sono stati analizzati dati di composizione e abbondanza delle comunità di crostacei peracaridi che popolano il fouling di marine e imbarcazioni da diporto. I dati sono stati raccolti da 144 imbarcazioni da diporto e 17 marine turistiche, distribuite su tutto l’arco costiero settentrionale del Mar Mediterraneo e campionate tra il 2015 e il 2016. Lo studio mostra che le comunità di peracaridi sono omogenee tra tutte le marine, indipendentemente dalla posizione geografica di queste ultime, e spesso anche tra le imbarcazioni, a dispetto della loro provenienza. Nella maggior parte dei casi, le comunità sono rappresentate da alcune specie native ma soprattutto da specie criptogeniche, con abbondanza pari o superiore alle prime. È emersa anche la presenza di una specie mai osservata prima d’ora in Mediterraneo, e la diffusione in nuove regioni di 6 NIS già note per il Mediterraneo. In conclusione, i risultati della presente tesi contribuiscono a sottolineare il possibile ruolo delle marine turistiche come punto di smistamento e diffusione di NIS tra imbarcazioni, le quali, con i loro traffici, contribuiscono all’ulteriore diffusione di NIS in Mediterraneo.

Specie non indigene marine in Mediterraneo: analisi della componente a crostacei peracaridi in marine turistiche e imbarcazioni

MERLO, GUENDA
2016/2017

Abstract

The spreading of marine non-indigenous species (NIS) mediated by recreational boats has been gaining an increasing attention at international level. Despite the highest number of yachts and other touristic crafts found in the Mediterranean, effective rules on biological introductions and boat maintenance habits are still lacking. This poses the risk for accidental and uncontrolled spreading of non-native organisms through the fouling that grows on underwater surfaces like boat hulls and marina structures. In this study we analysed data of diversity and abundance of peracarid crustaceans from the fouling of touristic marinas and boats. Between 2015 and 2016 we sampled 17 marinas from the northern rim of the Mediterranean Sea, as well as 144 boat hulls, and we then classified the species following taxonomic keys. The results show that the sampled marinas share a similar species composition, despite their distant geographical location. Cryptogenic species are the dominant component of the assemblage, often exceeding the native ones . A new species was recorded for the first time in the Mediterranean Sea and other 6 already known NIS were found in new localities. The results of this thesis suggest that touristic marinas represent hotspots of NIS and confirm the role of recreational boating as vector of NIS spreading in the Mediterranean context.
2016
Non-indigenous marine species in the Mediterranean Sea: analysis of peracarid crustaceans in touristic marinas and boats
La problematica della diffusione di specie marine non indigene (NIS, non-indigenous species) tramite la nautica da diporto sta suscitando un’attenzione crescente a livello internazionale. Le marine turistiche del Mediterraneo ospitano il traffico di yacht e altre imbarcazioni più intenso a livello globale, tuttavia nessuna politica di controllo sulle introduzioni biologiche e sulla corretta manutenzione dello scafo è stata ad oggi implementata in questa regione. Questo aumenta il rischio di diffusione accidentale e incontrollata di organismi alloctoni attraverso il fouling (strato biogenico incrostante) che si sviluppa normalmente su tutte le strutture sommerse. Nel presente studio sono stati analizzati dati di composizione e abbondanza delle comunità di crostacei peracaridi che popolano il fouling di marine e imbarcazioni da diporto. I dati sono stati raccolti da 144 imbarcazioni da diporto e 17 marine turistiche, distribuite su tutto l’arco costiero settentrionale del Mar Mediterraneo e campionate tra il 2015 e il 2016. Lo studio mostra che le comunità di peracaridi sono omogenee tra tutte le marine, indipendentemente dalla posizione geografica di queste ultime, e spesso anche tra le imbarcazioni, a dispetto della loro provenienza. Nella maggior parte dei casi, le comunità sono rappresentate da alcune specie native ma soprattutto da specie criptogeniche, con abbondanza pari o superiore alle prime. È emersa anche la presenza di una specie mai osservata prima d’ora in Mediterraneo, e la diffusione in nuove regioni di 6 NIS già note per il Mediterraneo. In conclusione, i risultati della presente tesi contribuiscono a sottolineare il possibile ruolo delle marine turistiche come punto di smistamento e diffusione di NIS tra imbarcazioni, le quali, con i loro traffici, contribuiscono all’ulteriore diffusione di NIS in Mediterraneo.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14239/23721