INTRODUZIONE E SCOPO DELLO STUDIO. In seguito all’introduzione di efficaci terapie anti-tumorali, la sopravvivenza e l’aspettativa di vita dei bambini affetti da tumore sono generalmente aumentate. Per contro le complicanze croniche associate alla terapia, e tra queste la tossicità cardiaca, sono diventate una questione rilevante nella popolazione dei sopravvissuti. Nei bambini che hanno ricevuto terapie potenzialmente cardiotossiche, il danno cardiaco si manifesta spesso a distanza di anni dal completamente della terapia. Complessivamente l’elevata frequenza, la severità e il lungo periodo di latenza delle complicanze cardiache suggeriscono come molti di questi pazienti potrebbero beneficiare dell’identificazione del danno cardiaco in fase pre-clinica e di interventi medici precoci in grado di rallentare o prevenire la progressione della cardiomiopatia verso l’esordio clinico. Attualmente, però, lo studio ecocardiografico con metodiche tradizionali non permette di diagnosticare, prognosticare e trattare precocemente i pazienti che svilupperanno la cardiotossicità. Scopo del presente lavoro è quello di valutare la capacità delle nuove metodiche ecocardiografiche nell’individuare i segni precoci di cardiotossicità nella popolazione dei bambini sopravvissuti al tumore, confrontandole con le metodiche ecocardiografiche tradizionali. PAZIENTI E METODI. Lo studio ecocardiografico è stato condotto in un gruppo di 32 pazienti sopravvissuti ad una neoplasia ematologica in età pediatrica, che avevano completato la terapia da almeno due anni e che avevano ricevuto antracicline come parte del trattamento anti-tumorale. I pazienti sono stati stratificati in due gruppi di rischio in base alla presenza di fattori di rischio per lo sviluppo della cardiotossicità. La funzionalità cardiaca è stata valutata attraverso lo studio di parametri ecocardiografici convenzionali e di parametri ottenuti con le metodiche di Doppler tissutale (TDI) e di speckle-tracking (STE), di più recente introduzione nella pratica clinica. Le misure così ottenute sono state confrontate con i valori di riferimento della popolazione sana di pari età e sono state correlate ai principali fattori di rischio per lo sviluppo di cardiotossicità da trattamento anti-tumorale e confrontati. RISULTATI E CONCLUSIONI. Gli indici convenzionali di funzionalità sistolica e diastolica appaiono complessiva-mente normali in 31 dei 32 pazienti esaminati. E’ stata invece osservata un’alterazione del valore di picco sistolico di strain longitudinale globale (GLSSP), ottenuto con la metodica di speckle-tracking, in tutti e 32 i pazienti i studio. Il valore di GLSSP è risultato significativamente ridotto in tutti e 32 i pazienti rispetto ai valori di riferimento di una popolazione sana di pari età e sesso (p-value <0.001). Tale alterazione correla significativamente con il gruppo di rischio (p-value: <0.02). Non è stata evidenziata una relazione diretta con la dose cumulativa di antracicline e con la dose totale di irradiazione mediastinica. E’ stata invece osservata una correlazione significativa con il numero di trapianti di midollo osseo ricevuti (p-value: <0.02). Dal nostro studio emerge che l’analisi dello strain miocardico attraverso la metodica STE potrebbe rivelarsi superiore allo studio ecocardiografico convenzionale nel rilevare i segni più precoci della cardiotossicità da trattamento anti-tumorale. Ulteriori studi di follow-up sono necessari per stabilire il significato dell’alterazione dello strain miocardico nella popolazione dei sopravvissuti al tumore e l’utilità dell’ecografia speckle-tracking nel monitoraggio e nella gestione della cardiotossicità per la quale questa categoria di pazienti è a rischio.

Tumori ematologici in età pediatrica: nuove metodiche ecocardiografiche per la valutazione degli effetti a lungo termine della terapia cardiotossica.

PURICELLI, FILIPPO
2014/2015

Abstract

INTRODUZIONE E SCOPO DELLO STUDIO. In seguito all’introduzione di efficaci terapie anti-tumorali, la sopravvivenza e l’aspettativa di vita dei bambini affetti da tumore sono generalmente aumentate. Per contro le complicanze croniche associate alla terapia, e tra queste la tossicità cardiaca, sono diventate una questione rilevante nella popolazione dei sopravvissuti. Nei bambini che hanno ricevuto terapie potenzialmente cardiotossiche, il danno cardiaco si manifesta spesso a distanza di anni dal completamente della terapia. Complessivamente l’elevata frequenza, la severità e il lungo periodo di latenza delle complicanze cardiache suggeriscono come molti di questi pazienti potrebbero beneficiare dell’identificazione del danno cardiaco in fase pre-clinica e di interventi medici precoci in grado di rallentare o prevenire la progressione della cardiomiopatia verso l’esordio clinico. Attualmente, però, lo studio ecocardiografico con metodiche tradizionali non permette di diagnosticare, prognosticare e trattare precocemente i pazienti che svilupperanno la cardiotossicità. Scopo del presente lavoro è quello di valutare la capacità delle nuove metodiche ecocardiografiche nell’individuare i segni precoci di cardiotossicità nella popolazione dei bambini sopravvissuti al tumore, confrontandole con le metodiche ecocardiografiche tradizionali. PAZIENTI E METODI. Lo studio ecocardiografico è stato condotto in un gruppo di 32 pazienti sopravvissuti ad una neoplasia ematologica in età pediatrica, che avevano completato la terapia da almeno due anni e che avevano ricevuto antracicline come parte del trattamento anti-tumorale. I pazienti sono stati stratificati in due gruppi di rischio in base alla presenza di fattori di rischio per lo sviluppo della cardiotossicità. La funzionalità cardiaca è stata valutata attraverso lo studio di parametri ecocardiografici convenzionali e di parametri ottenuti con le metodiche di Doppler tissutale (TDI) e di speckle-tracking (STE), di più recente introduzione nella pratica clinica. Le misure così ottenute sono state confrontate con i valori di riferimento della popolazione sana di pari età e sono state correlate ai principali fattori di rischio per lo sviluppo di cardiotossicità da trattamento anti-tumorale e confrontati. RISULTATI E CONCLUSIONI. Gli indici convenzionali di funzionalità sistolica e diastolica appaiono complessiva-mente normali in 31 dei 32 pazienti esaminati. E’ stata invece osservata un’alterazione del valore di picco sistolico di strain longitudinale globale (GLSSP), ottenuto con la metodica di speckle-tracking, in tutti e 32 i pazienti i studio. Il valore di GLSSP è risultato significativamente ridotto in tutti e 32 i pazienti rispetto ai valori di riferimento di una popolazione sana di pari età e sesso (p-value <0.001). Tale alterazione correla significativamente con il gruppo di rischio (p-value: <0.02). Non è stata evidenziata una relazione diretta con la dose cumulativa di antracicline e con la dose totale di irradiazione mediastinica. E’ stata invece osservata una correlazione significativa con il numero di trapianti di midollo osseo ricevuti (p-value: <0.02). Dal nostro studio emerge che l’analisi dello strain miocardico attraverso la metodica STE potrebbe rivelarsi superiore allo studio ecocardiografico convenzionale nel rilevare i segni più precoci della cardiotossicità da trattamento anti-tumorale. Ulteriori studi di follow-up sono necessari per stabilire il significato dell’alterazione dello strain miocardico nella popolazione dei sopravvissuti al tumore e l’utilità dell’ecografia speckle-tracking nel monitoraggio e nella gestione della cardiotossicità per la quale questa categoria di pazienti è a rischio.
2014
Haematological malignancies in childhood: new echocardiographic methods in evaluating the long term effects of cardiotoxic therapy.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14239/23909