La crisi dal Covid-19 ha inciso sulle vite di ognuno e ha portato non solo i singoli cittadini ma anche le istituzioni, ad adattarsi a una nuova e temporanea normalità. Il Parlamento italiano, come gli organi parlamentari degli altri Paesi europei e non, si è inaspettatamente trovato a dover adottare nuove misure, da un lato per garantire la continuità dell'attività delle due Camere, essendo la funzione rappresentativa, legislativa e di controllo del Parlamento, fondamentali all'interno di un sistema democratico, dall'altro per tutelare la sicurezza e il diritto alla salute dei Parlamentari stessi. Così, tra le varie soluzioni adottate e proposte, provenienti dai molteplici dibattiti politici, istituzionali e dottrinali, si è fatta strada la possibilità di consentire a deputati e senatori la partecipazione da remoto alle sedute della propria Camera di appartenenza e il voto a distanza. Il lavoro ha analizzato quindi quali sono state le misure adottate dal Parlamento italiano durante la pandemia sin da marzo 2020, le proposte di legge presentate per digitalizzare l'organo in questione in tempo di emergenza, l'ampio dibattito dottrinale nato sulla possibilità di avere un Parlamento in "smart working" e la compatibilità o meno del voto parlamentare a distanza con il dettato costituzionale (in special modo con gli artt. 48 e 64 Cost.) e regolamentare. Si è poi procedute al confronto con le realtà parlamentari di altri Paesi: Francia e Germania che hanno preferito, durante la crisi sanitaria, far mantenere un approccio di tipo "presenziale" alle proprie Camere; Estonia e Brasile, due Paesi con delle realtà parlamentari che si contraddistinguono particolarmente per la loro evoluzione tecnologica; Spagna e Regno Unito che hanno adottato invece una modalità di lavoro "ibrida" ossia mescolando la presenza in aula alla partecipazione a distanza ma solo in determinate circostanze. Si è ragionato quindi su quali possano essere i rischi e i vantaggi di un Parlamento telematico non solo in situazioni di emergenza ma anche nell'"ordinarietà" tenendo sempre in considerazione la natura dell'organo rappresentativo, le sue funzioni, la sua importanza.
La crisi da Covid-19 e la "trasformazione digitale" dei Parlamenti
D'AGOSTA, ALESSANDRA
2021/2022
Abstract
La crisi dal Covid-19 ha inciso sulle vite di ognuno e ha portato non solo i singoli cittadini ma anche le istituzioni, ad adattarsi a una nuova e temporanea normalità. Il Parlamento italiano, come gli organi parlamentari degli altri Paesi europei e non, si è inaspettatamente trovato a dover adottare nuove misure, da un lato per garantire la continuità dell'attività delle due Camere, essendo la funzione rappresentativa, legislativa e di controllo del Parlamento, fondamentali all'interno di un sistema democratico, dall'altro per tutelare la sicurezza e il diritto alla salute dei Parlamentari stessi. Così, tra le varie soluzioni adottate e proposte, provenienti dai molteplici dibattiti politici, istituzionali e dottrinali, si è fatta strada la possibilità di consentire a deputati e senatori la partecipazione da remoto alle sedute della propria Camera di appartenenza e il voto a distanza. Il lavoro ha analizzato quindi quali sono state le misure adottate dal Parlamento italiano durante la pandemia sin da marzo 2020, le proposte di legge presentate per digitalizzare l'organo in questione in tempo di emergenza, l'ampio dibattito dottrinale nato sulla possibilità di avere un Parlamento in "smart working" e la compatibilità o meno del voto parlamentare a distanza con il dettato costituzionale (in special modo con gli artt. 48 e 64 Cost.) e regolamentare. Si è poi procedute al confronto con le realtà parlamentari di altri Paesi: Francia e Germania che hanno preferito, durante la crisi sanitaria, far mantenere un approccio di tipo "presenziale" alle proprie Camere; Estonia e Brasile, due Paesi con delle realtà parlamentari che si contraddistinguono particolarmente per la loro evoluzione tecnologica; Spagna e Regno Unito che hanno adottato invece una modalità di lavoro "ibrida" ossia mescolando la presenza in aula alla partecipazione a distanza ma solo in determinate circostanze. Si è ragionato quindi su quali possano essere i rischi e i vantaggi di un Parlamento telematico non solo in situazioni di emergenza ma anche nell'"ordinarietà" tenendo sempre in considerazione la natura dell'organo rappresentativo, le sue funzioni, la sua importanza.È consentito all'utente scaricare e condividere i documenti disponibili a testo pieno in UNITESI UNIPV nel rispetto della licenza Creative Commons del tipo CC BY NC ND.
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https://hdl.handle.net/20.500.14239/2439