Toxoplasmosis is an ubiquitous anthropozoonosis which affects about a third of the world's population. The etiologic agent is Toxoplasma gondii, an obligate intracellular parasite capable of infecting all warm-blooded animals, including humans. Toxoplasma gondii infection is known to be asymptomatic in the normocompetent subject in immune physiology. Pregnant women, who are healthy subjects in most cases, usually belong to this group. On the other hand, pregnancy represents a condition of greater susceptibility to infections that acquire a different course than non-pregnancy. In particular, as regards T. gondii infections, maternal-fetal transmission is known to be a possibility in case of a first infection during pregnancy, therefore in a previously seronegative woman. This makes the diagnosis of toxoplasmosis a field of research of great interest. The main developments have been in the field of microbiological diagnostics and are aimed to establish both the moment in which the infection occurred during pregnancy and the possible passage of the infectious agent to the fetus. From what has been found in the present study, which is obviously confirmed by literature, simply detecting specific IgMs is not sufficient to diagnose acute primary infection, what is more in situations where the clinical pictures are often characterized by subclinical or even asymptomatic conditions. In fact, the overall data of the present study have shown that in 37% of cases of IgM positivity it is possible to document the analytic aspecificity or, even more, the persistence of this antibody response even for some years after the true initial infectious event. The data of this experience show that a single analytical method often does not allow diagnosis of acute infection; in more than 97% of cases it was possible to adhere to the diagnostic and therapeutic protocols thanks to the multidisciplinary management between gynecologist, infectiologist and microbiologist. In 21 out of the 23 (91.3%) newborns of mothers with suspected or confirmed diagnosis, a stringent clinical and serum-infectious follow-up was possible, excluding, up to now, the nosography of congenital toxoplasmosis. On the other hand, unfortunately, the two cases with congenital infection documented in the present study, were the only ones that did not adhere to prenatal or neonatal surveillance protocols.

La Toxoplasmosi è una antropozoonosi ubiquitaria che interessa circa un terzo della popolazione mondiale. L’agente eziologico è Toxoplasma gondii, un parassita intracellulare obbligato in grado di infettare tutti gli animali a sangue caldo, uomo compreso. L’infezione da Toxoplasma gondii è nota per essere asintomatica o paucisintomatica nel soggetto normocompetente nella fisiologia immunitaria. Proprio a questo gruppo afferisce solitamente la donna in gravidanza, quasi per definizione soggetto sano nella maggior parte dei casi. D’altro canto, la gravidanza rappresenta una condizione di maggiore suscettibilità alle infezioni che acquistano un decorso differente rispetto alla condizione non gravidica. Nello specifico delle infezioni da T. gondii, è noto che la trasmissione materno-fetale è possibile in caso di prima infezione in corso di gravidanza, in una donna perciò precedentemente sieronegativa. Questo rende la diagnosi di toxoplasmosi un campo di ricerca di grande interesse. I principali sviluppi si sono avuti nel campo della diagnostica microbiologica e sono finalizzati a stabilire sia il momento in cui è avvenuta l’infezione in gravidanza, sia l’eventuale passaggio dell’agente infettivo al feto. Da quanto rilevato nel presente studio, ma che ovviamente trova conferma nella letteratura, non è sufficiente il semplice rilievo delle IgM specifiche a porre diagnosi di malattia da infezione primaria acuta, peraltro in contesti in cui i quadri clinici sono sovente caratterizzati da condizioni subcliniche o, addirittura, asintomatiche. Infatti i dati complessivi del presente studio hanno evidenziato che nel 37% dei casi di positività di tipo IgM è possibile documentare l’aspecificità analitica o, ancora più, la persistenza di questa risposta anticorpale anche per alcuni anni dopo il vero evento infettivo iniziale. Dai dati di tale esperienza emerge consolidata l’idea che spesso un solo metodo analitico non permette di porre diagnosi di infezione acuta; in più del 97% dei casi è stato possibile l’adesione ai protocolli diagnostici e terapeutici grazie alla gestione multidisciplinare tra ginecologo, infettivologo e microbiologo. In 21 dei 23 (91,3%) nati da madri con sospetta o confermata diagnosi è stato possibile uno stringente follow-up clinico e sieroinfettivologico escludendone, fino ad ora, la nosografia di toxoplasmosi congenita. Di contro, purtroppo, i due casi con infezione congenita documentati nel presente studio, sono stati gli unici ad non aver aderito ai protocolli di sorveglianza prenatale o neonatale.

Management microbiologico dell'infezione da "Toxoplasma gondii" nella gestante e nel neonato

MANTI, BARBARA
2017/2018

Abstract

Toxoplasmosis is an ubiquitous anthropozoonosis which affects about a third of the world's population. The etiologic agent is Toxoplasma gondii, an obligate intracellular parasite capable of infecting all warm-blooded animals, including humans. Toxoplasma gondii infection is known to be asymptomatic in the normocompetent subject in immune physiology. Pregnant women, who are healthy subjects in most cases, usually belong to this group. On the other hand, pregnancy represents a condition of greater susceptibility to infections that acquire a different course than non-pregnancy. In particular, as regards T. gondii infections, maternal-fetal transmission is known to be a possibility in case of a first infection during pregnancy, therefore in a previously seronegative woman. This makes the diagnosis of toxoplasmosis a field of research of great interest. The main developments have been in the field of microbiological diagnostics and are aimed to establish both the moment in which the infection occurred during pregnancy and the possible passage of the infectious agent to the fetus. From what has been found in the present study, which is obviously confirmed by literature, simply detecting specific IgMs is not sufficient to diagnose acute primary infection, what is more in situations where the clinical pictures are often characterized by subclinical or even asymptomatic conditions. In fact, the overall data of the present study have shown that in 37% of cases of IgM positivity it is possible to document the analytic aspecificity or, even more, the persistence of this antibody response even for some years after the true initial infectious event. The data of this experience show that a single analytical method often does not allow diagnosis of acute infection; in more than 97% of cases it was possible to adhere to the diagnostic and therapeutic protocols thanks to the multidisciplinary management between gynecologist, infectiologist and microbiologist. In 21 out of the 23 (91.3%) newborns of mothers with suspected or confirmed diagnosis, a stringent clinical and serum-infectious follow-up was possible, excluding, up to now, the nosography of congenital toxoplasmosis. On the other hand, unfortunately, the two cases with congenital infection documented in the present study, were the only ones that did not adhere to prenatal or neonatal surveillance protocols.
2017
Microbiological management of "Toxoplasma gondii" infection in the pregnant woman and in the newborn
La Toxoplasmosi è una antropozoonosi ubiquitaria che interessa circa un terzo della popolazione mondiale. L’agente eziologico è Toxoplasma gondii, un parassita intracellulare obbligato in grado di infettare tutti gli animali a sangue caldo, uomo compreso. L’infezione da Toxoplasma gondii è nota per essere asintomatica o paucisintomatica nel soggetto normocompetente nella fisiologia immunitaria. Proprio a questo gruppo afferisce solitamente la donna in gravidanza, quasi per definizione soggetto sano nella maggior parte dei casi. D’altro canto, la gravidanza rappresenta una condizione di maggiore suscettibilità alle infezioni che acquistano un decorso differente rispetto alla condizione non gravidica. Nello specifico delle infezioni da T. gondii, è noto che la trasmissione materno-fetale è possibile in caso di prima infezione in corso di gravidanza, in una donna perciò precedentemente sieronegativa. Questo rende la diagnosi di toxoplasmosi un campo di ricerca di grande interesse. I principali sviluppi si sono avuti nel campo della diagnostica microbiologica e sono finalizzati a stabilire sia il momento in cui è avvenuta l’infezione in gravidanza, sia l’eventuale passaggio dell’agente infettivo al feto. Da quanto rilevato nel presente studio, ma che ovviamente trova conferma nella letteratura, non è sufficiente il semplice rilievo delle IgM specifiche a porre diagnosi di malattia da infezione primaria acuta, peraltro in contesti in cui i quadri clinici sono sovente caratterizzati da condizioni subcliniche o, addirittura, asintomatiche. Infatti i dati complessivi del presente studio hanno evidenziato che nel 37% dei casi di positività di tipo IgM è possibile documentare l’aspecificità analitica o, ancora più, la persistenza di questa risposta anticorpale anche per alcuni anni dopo il vero evento infettivo iniziale. Dai dati di tale esperienza emerge consolidata l’idea che spesso un solo metodo analitico non permette di porre diagnosi di infezione acuta; in più del 97% dei casi è stato possibile l’adesione ai protocolli diagnostici e terapeutici grazie alla gestione multidisciplinare tra ginecologo, infettivologo e microbiologo. In 21 dei 23 (91,3%) nati da madri con sospetta o confermata diagnosi è stato possibile uno stringente follow-up clinico e sieroinfettivologico escludendone, fino ad ora, la nosografia di toxoplasmosi congenita. Di contro, purtroppo, i due casi con infezione congenita documentati nel presente studio, sono stati gli unici ad non aver aderito ai protocolli di sorveglianza prenatale o neonatale.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14239/25013