Nel maggio-giugno 2012 la Pianura Padana, in particolare la zona dell’Emilia-Romagna, è stata interessata da una forte sequenza sismica con due scosse principali: la prima il 20 maggio con Mw 5.9 vicino a Finale Emilia, la seconda il 29 maggio con Mw 5.8 vicino a Cavezzo, interessando anche parte dell’Oltrepò mantovano, causando 27 morti e oltre cento feriti, 15000 sfollati. Ingenti sono stati i danni a infrastrutture (strade, acquedotti), a centri storici e relativi monumenti e collassi di capannoni di recente costruzione nelle aree industriali, a causa anche del fenomeno di liquefazione che accompagnò il sisma. Con il termine “liquefazione” si intendono vari fenomeni fisici (liquefazione in campo libero, mobilità ciclica, fluidificazione), osservati nei depositi sabbiosi saturi duranti i terremoti (Mw ≥ 5), che hanno come elemento comune un incremento e un accumulo delle pressioni interstiziali in condizioni non-drenate con annullamento o forte riduzione della resistenza al taglio quindi una perdita di capacità portante del terreno. (“Commissione tecnica per la microzonazione sismica-Linee guida per la gestione del territorio in aree interessate da liquefazione”,2017). Lo scopo della tesi è quello di fornire un contributo all’identificazione delle zone potenzialmente suscettibili a liquefazione in un’area campione dell’Emilia Romagna (comune di Cavezzo) interessato da fenomeni di liquefazione durante la sequenza sismica di maggio 2012. A tale fine è stato creato un modello geologico del sottosuolo utilizzando il profilo stratigrafico ottenuto dai sondaggi e dalle prove penetrometriche (CPT e CPTU) al fine di ottenere una ricostruzione affidabile del profilo del sottosuolo per l’area soggetta alle indagini, nel comune di Cavezzo. Tutti i dati sono stati raggruppati in una banca dati: e utilizzata per lo sviluppo del modello. Per la ricostruzione del profilo stratigrafico è stata adottata una procedura per la semplificazione delle stratigrafie con le quali è stato possibile identificare le principali classi litologiche. I profili stratigrafici semplificati sono stati utilizzati per la ricostruzione del modello geologico 3D. Il lavoro si è inserito nell’ambito del progetto europeo Horizon 2020 LIQUEFACT (Assessment and mitigation of liquefaction potential across Europe), di cui l’Università di Pavia è uno dei partner e che ha tra gli obiettivi quello di mettere a punto delle linee guida per la valutazione della pericolosità a liquefazione. Nell’ambito di questo progetto sono state scelte 4 aree di studio, che sono: • Regione Emilia in Italia (comune di Cavezzo); • L’area di Lisbona in Portogallo; • L’area di Ljubljana in Slovenia; • Regione Marmara in Turchia. I siti di studio, tra cui il territorio comunale di Cavezzo, sono stati scelti sulla base dei seguenti criteri: disponibilità di dati geologici e geotecnici; presenza di depositi liquefacibili con manifestazioni di liquefazione eventualmente avvenute durante i terremoti passati; rappresentatività di differenti ambienti geologici; presenza di aree urbanizzate. L'obiettivo principale della caratterizzazione dei 4 siti di test è quello di ottenere i dati necessari per definire un modello geologico-geotecnico di un territorio di estensione limitata ma sufficientemente grande per consentire la valutazione della suscettibilità alla liquefazione

UTILIZZO DI PROVE PENETROMETRICHE PER LA COSTRUZIONE DEL MODELLO GEOLOGICO AI FINI DELLO STUDIO DELLA LIQUEFAZIONE

PEROTTI, GIACOMO
2017/2018

Abstract

Nel maggio-giugno 2012 la Pianura Padana, in particolare la zona dell’Emilia-Romagna, è stata interessata da una forte sequenza sismica con due scosse principali: la prima il 20 maggio con Mw 5.9 vicino a Finale Emilia, la seconda il 29 maggio con Mw 5.8 vicino a Cavezzo, interessando anche parte dell’Oltrepò mantovano, causando 27 morti e oltre cento feriti, 15000 sfollati. Ingenti sono stati i danni a infrastrutture (strade, acquedotti), a centri storici e relativi monumenti e collassi di capannoni di recente costruzione nelle aree industriali, a causa anche del fenomeno di liquefazione che accompagnò il sisma. Con il termine “liquefazione” si intendono vari fenomeni fisici (liquefazione in campo libero, mobilità ciclica, fluidificazione), osservati nei depositi sabbiosi saturi duranti i terremoti (Mw ≥ 5), che hanno come elemento comune un incremento e un accumulo delle pressioni interstiziali in condizioni non-drenate con annullamento o forte riduzione della resistenza al taglio quindi una perdita di capacità portante del terreno. (“Commissione tecnica per la microzonazione sismica-Linee guida per la gestione del territorio in aree interessate da liquefazione”,2017). Lo scopo della tesi è quello di fornire un contributo all’identificazione delle zone potenzialmente suscettibili a liquefazione in un’area campione dell’Emilia Romagna (comune di Cavezzo) interessato da fenomeni di liquefazione durante la sequenza sismica di maggio 2012. A tale fine è stato creato un modello geologico del sottosuolo utilizzando il profilo stratigrafico ottenuto dai sondaggi e dalle prove penetrometriche (CPT e CPTU) al fine di ottenere una ricostruzione affidabile del profilo del sottosuolo per l’area soggetta alle indagini, nel comune di Cavezzo. Tutti i dati sono stati raggruppati in una banca dati: e utilizzata per lo sviluppo del modello. Per la ricostruzione del profilo stratigrafico è stata adottata una procedura per la semplificazione delle stratigrafie con le quali è stato possibile identificare le principali classi litologiche. I profili stratigrafici semplificati sono stati utilizzati per la ricostruzione del modello geologico 3D. Il lavoro si è inserito nell’ambito del progetto europeo Horizon 2020 LIQUEFACT (Assessment and mitigation of liquefaction potential across Europe), di cui l’Università di Pavia è uno dei partner e che ha tra gli obiettivi quello di mettere a punto delle linee guida per la valutazione della pericolosità a liquefazione. Nell’ambito di questo progetto sono state scelte 4 aree di studio, che sono: • Regione Emilia in Italia (comune di Cavezzo); • L’area di Lisbona in Portogallo; • L’area di Ljubljana in Slovenia; • Regione Marmara in Turchia. I siti di studio, tra cui il territorio comunale di Cavezzo, sono stati scelti sulla base dei seguenti criteri: disponibilità di dati geologici e geotecnici; presenza di depositi liquefacibili con manifestazioni di liquefazione eventualmente avvenute durante i terremoti passati; rappresentatività di differenti ambienti geologici; presenza di aree urbanizzate. L'obiettivo principale della caratterizzazione dei 4 siti di test è quello di ottenere i dati necessari per definire un modello geologico-geotecnico di un territorio di estensione limitata ma sufficientemente grande per consentire la valutazione della suscettibilità alla liquefazione
2017
USE OF PENETROMETRIC TESTS FOR THE CONSTRUCTION OF THE GEOLOGICAL MODEL FOR THE PURPOSE OF THE STUDY OF THE LIQUEFACTION PHENOMENON
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14239/25121