Vanilla planifolia è un’orchidea appartenente alla famiglia delle Orchidaceae, dai cui baccelli trasuda l’olio essenziale di vaniglia. Originariamente coltivata dall’uomo nel Sud Est del Messico, è stata introdotta in Europa nel 1510 dagli Spagnoli. La molecola aromatica più importante in essa contenuta è la vanillina, che si ottiene a partire dalla glucovanillina ad opera delle beta-glicosidasi presenti all’interno dei frutti immaturi. Anche un altro enzima, noto come vanillina sintasi (VpVAN) catalizza la sintesi diretta a partire dall’acido ferulico e dal suo glucoside rispettivamente in vanillina e nel suo glucoside. VpVAN è localizzato nella parte interna del baccello dove sono stati trovati alti livelli di trascrizione. Recentemente è stata anche implementata una via sintetica de novo per la produzione della vanillina a partire dal glucosio nel lievito di birra (Saccharomyces cerevisiae). In passato erano molti i campi di utilizzo della vaniglia, attualmente però l’uso terapeutico è limitato ad aromatizzante e correttore del sapore in preparati farmaceutici e cosmetici. Recenti studi hanno evidenziato l’attività antibatterica della Vanilla planifolia nei confronti di alcuni batteri patogeni come Pseudomonas aeruginosa, così come un’attività protettiva nei confronti dei raggi UVB.
Vanilla planifolia: caratterizzazione e attività farmacologica.
GRASSO, FRANCESCA
2014/2015
Abstract
Vanilla planifolia è un’orchidea appartenente alla famiglia delle Orchidaceae, dai cui baccelli trasuda l’olio essenziale di vaniglia. Originariamente coltivata dall’uomo nel Sud Est del Messico, è stata introdotta in Europa nel 1510 dagli Spagnoli. La molecola aromatica più importante in essa contenuta è la vanillina, che si ottiene a partire dalla glucovanillina ad opera delle beta-glicosidasi presenti all’interno dei frutti immaturi. Anche un altro enzima, noto come vanillina sintasi (VpVAN) catalizza la sintesi diretta a partire dall’acido ferulico e dal suo glucoside rispettivamente in vanillina e nel suo glucoside. VpVAN è localizzato nella parte interna del baccello dove sono stati trovati alti livelli di trascrizione. Recentemente è stata anche implementata una via sintetica de novo per la produzione della vanillina a partire dal glucosio nel lievito di birra (Saccharomyces cerevisiae). In passato erano molti i campi di utilizzo della vaniglia, attualmente però l’uso terapeutico è limitato ad aromatizzante e correttore del sapore in preparati farmaceutici e cosmetici. Recenti studi hanno evidenziato l’attività antibatterica della Vanilla planifolia nei confronti di alcuni batteri patogeni come Pseudomonas aeruginosa, così come un’attività protettiva nei confronti dei raggi UVB.È consentito all'utente scaricare e condividere i documenti disponibili a testo pieno in UNITESI UNIPV nel rispetto della licenza Creative Commons del tipo CC BY NC ND.
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https://hdl.handle.net/20.500.14239/25611