The thesis analyses how the in vivo bioequivalence studies can be replaced by in vitro studies, thanks to the "biowaiver” approach, which can be implemented in two different ways. The first one is the so-called "BCS-based biowaiver" and applies to drugs in classes I and III of the Biopharmaceutics Classification of drugs ("Biopharmaceutics Classification System" or BCS). These drugs are characterized by high solubility and complete absorption (class I), or by high solubility and poor absorption (class III). For two products for oral use with immediate-release pharmaceutical forms, belonging to one of these classes, the bioequivalence can be inferred on the basis of appropriate dissolution studies. The second way to adopt the "biowaiver" approach refers to drugs presented in different dosages. It allows to perform in vivo studies only for the higher dose and then, to demonstrate equivalence of lower doses with in vitro studies. Where in use, the “biowaiver” approach is not uniformly applied and efforts are underway to harmonized procedure internationally.

La tesi analizza le modalità mediante le quali gli studi di bioequivalenza in vivo possono essere sostituiti da studi in vitro mediante l’approccio “biowaiver”. Tale approccio può essere declinato in due modi. Il primo è il cosiddetto “BCS-based biowaiver” e si applica ai farmaci inclusi nelle classi I e III della Classificazione Biofarmaceutica dei farmaci (“Biopharmaceutics Classification System” o BCS). Questi farmaci sono caratterizzati da elevata solubilità e da completo assorbimento (classe I) oppure da elevata solubilità e scarso assorbimento (classe III). Qualora veicolati in forme farmaceutiche a rilascio immediato per uso orale, la bioequivalenza fra due prodotti fra di loro equivalenti farmaceutici, può essere inferita sulla base di appropriati studi di dissoluzione. Nel secondo caso il concetto di “biowaiver” si applica a farmaci presentati in diversi dosaggi e prevede la possibilità di effettuare studi in vivo solo sul dosaggio più elevato e dimostrare l’equivalenza dei dosaggi inferiori con studi in vitro. L’applicazione del “biowaiver” è attualmente diversa nelle varie nazioni e sono in corso iniziative per armonizzare le procedure su scala internazionale.

L’APPROCCIO “BIOWAIVER” COME SURROGATO DEGLI STUDI DI BIOEQUIVALENZA

MIGLIAZZI, CECILIA
2014/2015

Abstract

The thesis analyses how the in vivo bioequivalence studies can be replaced by in vitro studies, thanks to the "biowaiver” approach, which can be implemented in two different ways. The first one is the so-called "BCS-based biowaiver" and applies to drugs in classes I and III of the Biopharmaceutics Classification of drugs ("Biopharmaceutics Classification System" or BCS). These drugs are characterized by high solubility and complete absorption (class I), or by high solubility and poor absorption (class III). For two products for oral use with immediate-release pharmaceutical forms, belonging to one of these classes, the bioequivalence can be inferred on the basis of appropriate dissolution studies. The second way to adopt the "biowaiver" approach refers to drugs presented in different dosages. It allows to perform in vivo studies only for the higher dose and then, to demonstrate equivalence of lower doses with in vitro studies. Where in use, the “biowaiver” approach is not uniformly applied and efforts are underway to harmonized procedure internationally.
2014
BIOWAIVER APPROACH AS A SURROGATE FOR BIOEQUIVALENCE
La tesi analizza le modalità mediante le quali gli studi di bioequivalenza in vivo possono essere sostituiti da studi in vitro mediante l’approccio “biowaiver”. Tale approccio può essere declinato in due modi. Il primo è il cosiddetto “BCS-based biowaiver” e si applica ai farmaci inclusi nelle classi I e III della Classificazione Biofarmaceutica dei farmaci (“Biopharmaceutics Classification System” o BCS). Questi farmaci sono caratterizzati da elevata solubilità e da completo assorbimento (classe I) oppure da elevata solubilità e scarso assorbimento (classe III). Qualora veicolati in forme farmaceutiche a rilascio immediato per uso orale, la bioequivalenza fra due prodotti fra di loro equivalenti farmaceutici, può essere inferita sulla base di appropriati studi di dissoluzione. Nel secondo caso il concetto di “biowaiver” si applica a farmaci presentati in diversi dosaggi e prevede la possibilità di effettuare studi in vivo solo sul dosaggio più elevato e dimostrare l’equivalenza dei dosaggi inferiori con studi in vitro. L’applicazione del “biowaiver” è attualmente diversa nelle varie nazioni e sono in corso iniziative per armonizzare le procedure su scala internazionale.
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