L'ictus cerebrale acuto, analogamente ad altre patologie in fase acuta e potenzialmente critiche (sepsi ed infarto del miocardio), sembra essere gravato da elevato rischio di danno renale acuto o DRA. Quest’ultimo sembra associarsi a maggiore mortalità e morbilità nei pazienti con ictus ischemico ed emorragico e, anche se apparentemente risolto, si associa ad aumentato rischio di progressione della malattia renale cronica (MRC) a sua volta associata ad aumentato rischio di patologia cardiovascolare ed in particolare di ictus. Ad oggi, nella letteratura scientifica, manca la corretta stratificazione del rischio per DRA nei pazienti con ictus e non sono note eventuali correlazioni con la gravità e l'eziopatogenesi dell'ictus. Lo scopo dello studio è quindi di stimare la prevalenza di danno renale acuto nei pazienti con ictus acuto ricoverati nella Stroke Unit del San Matteo, confermare il ruolo del danno renale acuto come marcatore prognostico negativo a breve-medio termine, valutando se il tipo di ictus (ischemico/emorragico) e i sottotipi patogenetici di ictus ischemico si associno a differenze di incidenza o di gravità del DRA. L’obiettivo primario è valutare nella casistica di pazienti colpiti da ictus acuto della Stroke Unit del San Matteo, l’associazione tra la presenza di DRA e la patogenesi dell’ictus. Obiettivi secondari dello studio sono: • Valutare l’epidemiologia del DRA in pazienti con ictus acuto • Valutare l’associazione tra la presenza di DRA e variazione della funzione renale con la patogenesi dell’ictus (nei diversi sottotipi patogenetici dell'ischemico e dell'ictus emorragico), corrette per la gravità del quadro neurologico iniziale • Valutare l’associazione tra DRA e fattori di rischio e comorbosità, le complicanze insorte nel ricovero, terapie e procedure somministrate, parametri vitali ed indici bioumorali.
Il danno renale acuto in pazienti con ictus cerebrale: outcome clinici e analisi dei costi attraverso utilizzo di real world data.
LENZO, ELISA
2017/2018
Abstract
L'ictus cerebrale acuto, analogamente ad altre patologie in fase acuta e potenzialmente critiche (sepsi ed infarto del miocardio), sembra essere gravato da elevato rischio di danno renale acuto o DRA. Quest’ultimo sembra associarsi a maggiore mortalità e morbilità nei pazienti con ictus ischemico ed emorragico e, anche se apparentemente risolto, si associa ad aumentato rischio di progressione della malattia renale cronica (MRC) a sua volta associata ad aumentato rischio di patologia cardiovascolare ed in particolare di ictus. Ad oggi, nella letteratura scientifica, manca la corretta stratificazione del rischio per DRA nei pazienti con ictus e non sono note eventuali correlazioni con la gravità e l'eziopatogenesi dell'ictus. Lo scopo dello studio è quindi di stimare la prevalenza di danno renale acuto nei pazienti con ictus acuto ricoverati nella Stroke Unit del San Matteo, confermare il ruolo del danno renale acuto come marcatore prognostico negativo a breve-medio termine, valutando se il tipo di ictus (ischemico/emorragico) e i sottotipi patogenetici di ictus ischemico si associno a differenze di incidenza o di gravità del DRA. L’obiettivo primario è valutare nella casistica di pazienti colpiti da ictus acuto della Stroke Unit del San Matteo, l’associazione tra la presenza di DRA e la patogenesi dell’ictus. Obiettivi secondari dello studio sono: • Valutare l’epidemiologia del DRA in pazienti con ictus acuto • Valutare l’associazione tra la presenza di DRA e variazione della funzione renale con la patogenesi dell’ictus (nei diversi sottotipi patogenetici dell'ischemico e dell'ictus emorragico), corrette per la gravità del quadro neurologico iniziale • Valutare l’associazione tra DRA e fattori di rischio e comorbosità, le complicanze insorte nel ricovero, terapie e procedure somministrate, parametri vitali ed indici bioumorali.È consentito all'utente scaricare e condividere i documenti disponibili a testo pieno in UNITESI UNIPV nel rispetto della licenza Creative Commons del tipo CC BY NC ND.
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https://hdl.handle.net/20.500.14239/25792