Questo elaborato vuole ricercare le differenze tecniche adottate dai giavellottisti del passato che utilizzavano l'attrezzo chiamato "veleggiante" per le sue caratteristiche di planare sul campo di gara (spesso non si conficcavano nel terreno, causando infortuni ai giudici in zona di caduta) e le tecniche adottate dai giavellottisti moderni dopo l'introduzione il 1° aprile 1986 dell'attrezzo moderno o "picchiatore" chiamato così per la sua caratteristica di "precipitare" e di conficcarsi nel terreno. Attraverso l'analisi cinematica bidimensionale, servendomi del software Kinovea, ho confrontato il lancio di 104,80 metri del tedesco Uwe Hohn del 1984, record del mondo con il vecchio attrezzo, con il lancio di 98,48 metri del cecoslovacco Jan Zelezny del 1996 ed il tedesco Johannes Vetter di 94,44 metri del 2017 indagando i cambiamenti della tecnica di lancio indotti dalla norma 186, paragrafo 18, decisa al congresso IAAF (International Association of Athletics Federations) del 1984, che ha determinato lo spostamento del baricentro di 4 centimetri verso la punta dell'attrezzo, causando una modificazione delle traiettorie. L'analisi cinematica ha evidenziato ogni singolo aspetto della parte finale del lancio con la dimostrazione dell'impiego da parte degli atleti di diversi angoli per i due tipi di attrezzo, rafforzati ulteriormente dagli studi effettuati da Randolf Peukert. La ricerca ha voluto, inoltre, indagare il nuovo modello di lancio adottato dagli atleti tedeschi dell'ultimo decennio, che ha permesso alla nazionale germanica di presentare ai Mondiali ed Olimpiadi più giavellottisti con misure oltre i 90 metri. In ultima analisi sono state inserite le esperienze personali con il campione italiano under 23 del 2018 e del 2019, Norberto Fontana, dalla crescita allo sviluppo del modello ideale di lancio adattato alle caratteristiche del soggetto.

STUDIO DELLA NUOVA TECNICA TEDESCA DEL LANCIO DEL GIAVELLOTTO, ANALISI DELLE DIFFERENZE BIOMECCANICHE CON I GIAVELLOTTISTI DEL PASSATO ED ESPERIENZE PERSONALI

BIGNAMI, TIZIANA
2018/2019

Abstract

Questo elaborato vuole ricercare le differenze tecniche adottate dai giavellottisti del passato che utilizzavano l'attrezzo chiamato "veleggiante" per le sue caratteristiche di planare sul campo di gara (spesso non si conficcavano nel terreno, causando infortuni ai giudici in zona di caduta) e le tecniche adottate dai giavellottisti moderni dopo l'introduzione il 1° aprile 1986 dell'attrezzo moderno o "picchiatore" chiamato così per la sua caratteristica di "precipitare" e di conficcarsi nel terreno. Attraverso l'analisi cinematica bidimensionale, servendomi del software Kinovea, ho confrontato il lancio di 104,80 metri del tedesco Uwe Hohn del 1984, record del mondo con il vecchio attrezzo, con il lancio di 98,48 metri del cecoslovacco Jan Zelezny del 1996 ed il tedesco Johannes Vetter di 94,44 metri del 2017 indagando i cambiamenti della tecnica di lancio indotti dalla norma 186, paragrafo 18, decisa al congresso IAAF (International Association of Athletics Federations) del 1984, che ha determinato lo spostamento del baricentro di 4 centimetri verso la punta dell'attrezzo, causando una modificazione delle traiettorie. L'analisi cinematica ha evidenziato ogni singolo aspetto della parte finale del lancio con la dimostrazione dell'impiego da parte degli atleti di diversi angoli per i due tipi di attrezzo, rafforzati ulteriormente dagli studi effettuati da Randolf Peukert. La ricerca ha voluto, inoltre, indagare il nuovo modello di lancio adottato dagli atleti tedeschi dell'ultimo decennio, che ha permesso alla nazionale germanica di presentare ai Mondiali ed Olimpiadi più giavellottisti con misure oltre i 90 metri. In ultima analisi sono state inserite le esperienze personali con il campione italiano under 23 del 2018 e del 2019, Norberto Fontana, dalla crescita allo sviluppo del modello ideale di lancio adattato alle caratteristiche del soggetto.
2018
STUDY OF THE NEW GERMAN TECHNIQUE OF JAVELIN THROWING, ANALYSIS OF BIOMECHANICAL DIFFERENCES WITH JAVELIN THROWERS OF THE PAST AND PERSONAL EXPERIENCES
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14239/25980