This paper aims to explore in depth the different dimensions that characterize the fraud phenomenon, ranging from its historical roots to its social, economic and psychological ramifications, in order to realize a holistic approach to preventing and combating this phenomenon. The research demonstrates how certain decision-making skills involved in the ability to grasp and understand deception and persuasion behaviors, underlying the Theory of Mind (ToM) skill, decline with age; however, no study has yet investigated the appropriateness of enhancing these skills. The present is a pilot study, which first therefore aims to investigate the effectiveness of an educational intervention and social-cognitive enhancement protocol to reduce credulity and susceptibility to scams in the elderly, thus filling this gap in the literature. The protocol was adapted to the context of frauds to promote an improvement in perceived ability to detect deceptive and persuasive behaviors by primarily encouraging a mode of analytical thinking in decision making. We examined 60 elderly people (MID = 76.05 years, SD = 6.47; age range 63-88) assigned to three groups: an experimental group undergoing the experimental training and two control groups, one active group involved in a cognitive stimulation intervention and one passive group who were offered no intervention. Both the experimental group and the active control group participated in eight 90-minute training sessions once a week, and questionnaires were administered to all groups at pre-test and post-test to measure a potential change in the variables being considered. The results showed that the experimental intervention did not have a statistically significant impact on beliefs; in fact, it did not change the beliefs that the participants in the experimental group had about their susceptibility to scams, while a reduction in perceiving themselves as less gullible and less likely to fall for deception than the two control groups was found for the experimental group. Finally, it was found that participants who were more gullible on the pre-test benefited more from the experimental training.

Questo elaborato si propone di esplorare in modo approfondito le diverse dimensioni che caratterizzano il fenomeno delle truffe, spaziando dalle sue radici storiche alle sue ramificazioni sociali, economiche e psicologiche, al fine di realizzare un approccio olistico alla prevenzione e al contrasto di questo fenomeno. La ricerca dimostra come alcune abilità decisionali coinvolte nella capacità di cogliere e comprendere i comportamenti di inganno e persuasione, sottostanti all’abilità di Teoria della Mente (ToM), diminuiscono con l’età; tuttavia, nessuno studio ha ancora indagato l’opportunità di potenziare queste abilità. Il presente è uno studio pilota, che per primo dunque vuole indagare l’efficacia di un protocollo di intervento educativo e di potenziamento socio-cognitivo per ridurre la credulità e la suscettibilità alle truffe negli anziani, andando così a colmare questa lacuna in letteratura. Il protocollo è stato adattato al contesto delle truffe per promuovere un miglioramento della percezione di capacità a individuare comportamenti di inganno e persuasione incoraggiando in primo luogo una modalità di pensiero analitico nel processo decisionale. Abbiamo esaminato 60 persone anziane (Metà = 76.05 anni, DS = 6.47; fascia di età 63-88) assegnati a tre gruppi: un gruppo sperimentale sottoposto al training sperimentale e due gruppi di controllo, uno attivo coinvolto in un intervento di stimolazione cognitiva e uno passivo a cui non è stato proposto alcun intervento. Sia il gruppo sperimentale che il gruppo di controllo attivo hanno partecipato a otto sessioni di formazione dalla durata di 90 minuti una volta alla settimana e a tutti i gruppi sono stati somministrati dei questionari al pre-test e al post-test per poter misurare un potenziale cambiamento nelle variabili prese in considerazione. I risultati hanno mostrato che l’intervento sperimentale non ha avuto un impatto statisticamente significativo sulle credenze, non ha infatti modificato le credenze che i partecipanti del gruppo sperimentale avevano riguardo la loro suscettibilità alle truffe, mentre è stata rilevata per il gruppo sperimentale una riduzione nel percepirsi meno creduloni e meno propensi a cadere nell’inganno rispetto ai due gruppi di controllo. Infine, è emerso che i partecipanti che sono risultati più creduloni al pre-test hanno giovato maggiormente del training sperimentale.

Strategie di Prevenzione delle Truffe negli Anziani: un Approccio Sperimentale

PISU, ELENA
2023/2024

Abstract

This paper aims to explore in depth the different dimensions that characterize the fraud phenomenon, ranging from its historical roots to its social, economic and psychological ramifications, in order to realize a holistic approach to preventing and combating this phenomenon. The research demonstrates how certain decision-making skills involved in the ability to grasp and understand deception and persuasion behaviors, underlying the Theory of Mind (ToM) skill, decline with age; however, no study has yet investigated the appropriateness of enhancing these skills. The present is a pilot study, which first therefore aims to investigate the effectiveness of an educational intervention and social-cognitive enhancement protocol to reduce credulity and susceptibility to scams in the elderly, thus filling this gap in the literature. The protocol was adapted to the context of frauds to promote an improvement in perceived ability to detect deceptive and persuasive behaviors by primarily encouraging a mode of analytical thinking in decision making. We examined 60 elderly people (MID = 76.05 years, SD = 6.47; age range 63-88) assigned to three groups: an experimental group undergoing the experimental training and two control groups, one active group involved in a cognitive stimulation intervention and one passive group who were offered no intervention. Both the experimental group and the active control group participated in eight 90-minute training sessions once a week, and questionnaires were administered to all groups at pre-test and post-test to measure a potential change in the variables being considered. The results showed that the experimental intervention did not have a statistically significant impact on beliefs; in fact, it did not change the beliefs that the participants in the experimental group had about their susceptibility to scams, while a reduction in perceiving themselves as less gullible and less likely to fall for deception than the two control groups was found for the experimental group. Finally, it was found that participants who were more gullible on the pre-test benefited more from the experimental training.
2023
Scam Prevention Strategies in the Elderly: an Experimental Approach.
Questo elaborato si propone di esplorare in modo approfondito le diverse dimensioni che caratterizzano il fenomeno delle truffe, spaziando dalle sue radici storiche alle sue ramificazioni sociali, economiche e psicologiche, al fine di realizzare un approccio olistico alla prevenzione e al contrasto di questo fenomeno. La ricerca dimostra come alcune abilità decisionali coinvolte nella capacità di cogliere e comprendere i comportamenti di inganno e persuasione, sottostanti all’abilità di Teoria della Mente (ToM), diminuiscono con l’età; tuttavia, nessuno studio ha ancora indagato l’opportunità di potenziare queste abilità. Il presente è uno studio pilota, che per primo dunque vuole indagare l’efficacia di un protocollo di intervento educativo e di potenziamento socio-cognitivo per ridurre la credulità e la suscettibilità alle truffe negli anziani, andando così a colmare questa lacuna in letteratura. Il protocollo è stato adattato al contesto delle truffe per promuovere un miglioramento della percezione di capacità a individuare comportamenti di inganno e persuasione incoraggiando in primo luogo una modalità di pensiero analitico nel processo decisionale. Abbiamo esaminato 60 persone anziane (Metà = 76.05 anni, DS = 6.47; fascia di età 63-88) assegnati a tre gruppi: un gruppo sperimentale sottoposto al training sperimentale e due gruppi di controllo, uno attivo coinvolto in un intervento di stimolazione cognitiva e uno passivo a cui non è stato proposto alcun intervento. Sia il gruppo sperimentale che il gruppo di controllo attivo hanno partecipato a otto sessioni di formazione dalla durata di 90 minuti una volta alla settimana e a tutti i gruppi sono stati somministrati dei questionari al pre-test e al post-test per poter misurare un potenziale cambiamento nelle variabili prese in considerazione. I risultati hanno mostrato che l’intervento sperimentale non ha avuto un impatto statisticamente significativo sulle credenze, non ha infatti modificato le credenze che i partecipanti del gruppo sperimentale avevano riguardo la loro suscettibilità alle truffe, mentre è stata rilevata per il gruppo sperimentale una riduzione nel percepirsi meno creduloni e meno propensi a cadere nell’inganno rispetto ai due gruppi di controllo. Infine, è emerso che i partecipanti che sono risultati più creduloni al pre-test hanno giovato maggiormente del training sperimentale.
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Descrizione: Tesi magistrale di Elena Pisu, facoltà di Psicologia, anno accademico 2023/24.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14239/26208