Questo lavoro di ricerca indaga le forme sperimentali dell’arte elettronica, ponendo particolare attenzione alla produzione video-artistica di Bill Viola, in rapporto agli esponenti più all’avanguardia del periodo storico del secondo Novecento. Soffermandosi sul periodo relativo agli anni Sessanta e Settanta, il testo coglie lo spirito di novità che ha alimentato le neo-avanguardie artistiche e musicali, proponendo una ricostruzione del panorama contemporaneo artistico post-moderno. Individua le idee che hanno influito maggiormente sulle sperimentazioni audiovisive dell’artista ed evidenzia il contributo singolare della sua operazione creativa che ha fuso insieme sperimentazione musicale, artistica e performativa. Nelle opere di videoarte, Viola ha plasmato lo spazio trasformandolo in un campo fluido dinamico, in cui le energie elettroniche dei dispositivi tecnologici lasciano trasparire un complesso e interessante universo di rimandi cross-culturali e filosofici. Per cogliere quindi la ricchezza ideologica e creativa dell’artista, si rivolge lo sguardo sul contesto storico sperimentale degli anni Cinquanta e Sessanta, per soffermarsi sulle personalità che più hanno influito su Viola, come Nam June Paik e Wolf Vostell, pionieri della videoarte, ma anche Karlheinz Stockhausen e John Cage, i quali sono stati alcuni dei più importanti protagonisti dello sperimentalismo elettronico musicale del tempo. Quindi, attraverso la ricostruzione di alcuni capitoli visivi fondamentali della videoarte, si abbraccia l’immaginario elettronico a cui Viola ha dato vita mediante l’uso del video, mettendo in evidenza l’importanza dell’interattività, dell’espansione della percezione umana e della dinamica immersiva per comprendere la sua arte. L’originalità di Bill Viola è così individuabile nella creazione di pure esperienze che mettono in rapporto l’umano e artificiale, il naturale e il meccanico, il materiale e la spiritualità. Viola, avvicinandosi alla saggezza orientale Zen, ferma l’incessante flusso di informazioni della vita contemporanea e, con la sua opera, invita a praticare la meditazione e la consapevolezza. Facendo dialogare il mondo orientale e quello occidentale, non solo porta alla scoperta di nuovi orizzonti creativi e filosofici ma dà la possibilità di guardare il mondo con i suoi occhi, con sguardo aperto e curioso nei confronti della realtà e dei suoi segreti metafisici.

Da Nam June Paik a Bill Viola: tra cultura elettronica, immersività e postspiritualismo

MAIMONE, NADIA
2023/2024

Abstract

Questo lavoro di ricerca indaga le forme sperimentali dell’arte elettronica, ponendo particolare attenzione alla produzione video-artistica di Bill Viola, in rapporto agli esponenti più all’avanguardia del periodo storico del secondo Novecento. Soffermandosi sul periodo relativo agli anni Sessanta e Settanta, il testo coglie lo spirito di novità che ha alimentato le neo-avanguardie artistiche e musicali, proponendo una ricostruzione del panorama contemporaneo artistico post-moderno. Individua le idee che hanno influito maggiormente sulle sperimentazioni audiovisive dell’artista ed evidenzia il contributo singolare della sua operazione creativa che ha fuso insieme sperimentazione musicale, artistica e performativa. Nelle opere di videoarte, Viola ha plasmato lo spazio trasformandolo in un campo fluido dinamico, in cui le energie elettroniche dei dispositivi tecnologici lasciano trasparire un complesso e interessante universo di rimandi cross-culturali e filosofici. Per cogliere quindi la ricchezza ideologica e creativa dell’artista, si rivolge lo sguardo sul contesto storico sperimentale degli anni Cinquanta e Sessanta, per soffermarsi sulle personalità che più hanno influito su Viola, come Nam June Paik e Wolf Vostell, pionieri della videoarte, ma anche Karlheinz Stockhausen e John Cage, i quali sono stati alcuni dei più importanti protagonisti dello sperimentalismo elettronico musicale del tempo. Quindi, attraverso la ricostruzione di alcuni capitoli visivi fondamentali della videoarte, si abbraccia l’immaginario elettronico a cui Viola ha dato vita mediante l’uso del video, mettendo in evidenza l’importanza dell’interattività, dell’espansione della percezione umana e della dinamica immersiva per comprendere la sua arte. L’originalità di Bill Viola è così individuabile nella creazione di pure esperienze che mettono in rapporto l’umano e artificiale, il naturale e il meccanico, il materiale e la spiritualità. Viola, avvicinandosi alla saggezza orientale Zen, ferma l’incessante flusso di informazioni della vita contemporanea e, con la sua opera, invita a praticare la meditazione e la consapevolezza. Facendo dialogare il mondo orientale e quello occidentale, non solo porta alla scoperta di nuovi orizzonti creativi e filosofici ma dà la possibilità di guardare il mondo con i suoi occhi, con sguardo aperto e curioso nei confronti della realtà e dei suoi segreti metafisici.
2023
From Nam June Paik to Bill Viola: among Electronic Culture, Immersivity and Post-Spiritualism
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14239/26486