The Poetics of the Senses in Theocritus and Beyond: Moschus' Europa and Bion's Lament for Adonis.

The following discussion aims to sketch an outline of a poetic trend that has been recently highlighted in studies. This trend is typical of the Hellenistic age and may be somewhat defined as ‘anti-cognitivist’, meaning that through their poetic discourse many of the Hellenistic poets aim to bewitch the readers’ senses rather than their mind, neglecting an intellectualism, which is nevertheless one of the facets of Hellenism. Through the analysis of selected poems from this era, namely two of the non-pastoral Theocritean idylls (Id. 13 and 15), Moschus’ Europa and Bion’s Lament for Adonis, we have tried to illustrate an aesthetic trend that makes of the sensuous side of poetic discourse its strength.

Il seguente studio ha lo scopo di delineare un profilo coerente di una tendenza poetica che solo recentemente è stata evidenziata dagli studi, una tendenza che è caratteristica dell’età ellenistica e può essere in qualche modo etichettata come ‘anti-cognitivista’, nel senso che tramite il discorso poetico molti dei poeti di quest’epoca mirano a incantare i sensi piuttosto che la mente del lettore, trascurando l’intellettualismo più cerebrale, che pure è uno dei volti dell’ellenismo. Attraverso l’analisi di testi scelti, in particolare due degli idilli teocritei non pastorali (Id. 13 e 15), l’Europa di Mosco e il Lamento per Adone di Bione, si è cercato di far emergere un’estetica che fa dell’aspetto sensuale del discorso poetico il suo punto di forza.