La scelta di svolgere questo lavoro è stata determinata dal desiderio di mettere in luce il processo creativo dietro alle opere di J.R.R. Tolkien, concentrandomi principalmente sul Silmarillion. Il lavoro prende avvio da un’introduzione biografica a cui si affianca un commento sull’influenza che l’arte visiva ebbe nella sua vita, supportato dall’analisi di diversi dipinti e disegni fatti sin dalla giovane età. Nei due sotto capitoli successivi, dopo un breve excursus sulla carriera universitaria dell’autore e sulla sua esperienza lungo il fronte occidentale durante la Prima Guerra Mondiale, il focus si sposta sulla descrizione delle illustrazioni appartenenti al Book of Ishness, svolte tra il 1911 e il 1928 e quelle eseguite per i testi scritti per i figli. Il desiderio di creare una corpus mitologico britannico unitario e privo di influenze estere, unito alla volontà di inserire le lingue da lui create in un mondo originale, spinsero Tolkien ad iniziare a lavorare ai primi manoscritti collegati alla Terra di Mezzo. Nel secondo capitolo, partendo dai testi del periodo 1916 -1917 contenuti nel Book of Lost Tales, si prosegue descrivendo il viaggio via mare dell’anglosassone Eriol verso l’isola di Tol Eressëa, dimora degli elfi, dove vivrà e conoscerà le loro leggende. Questo permette a Tolkien di introdurre l’Ainulindalë, la creazione del mondo da parte di Eru Ilúvatar, e il Valaquenta, dove vengono presentati i Valar, esseri angelici che dominano Arda, i Maiar, spiriti minori, e i principali nemici tra cui Morgoth, l’Oscuro Signore, e Sauron o Gorthaur, suo luogotenente. Segue poi l’Ambarkanta, descrizione, accompagnata da schemi e mappe da lui disegnate, della struttura del mondo e della sua variazione nel corso dei millenni. L’ultimo capitolo è interamente dedicato al Silmarillion, a partire da un breve commento riguardo la storia editoriale del manoscritto e come Christopher Tolkien ha raccolto e ordinato i vari testi per produrre l’edizione definitiva del 1977. Segue un breve resoconto delle varie revisioni degli autografi, partendo dal Book of Lost Tales e dai Lays of Leithian, passando dallo Sketch of Mythology del 1926 e il Qenta Noldorinwa del 1930, fino ad arrivare al Quenta Silmarillion. Vi è poi un breve riassunto della trama del testo, accompagnato da una dettagliata analisi delle illustrazioni eseguite dall’autore e presenti in The Silmarillion illustrated by the author (2022). Attraverso ciò ho voluto mostrare l’importanza dell’arte visiva all’interno del processo creativo di Tolkien, in quanto un bozzetto o un disegno più dettagliato di un’ambientazione spesso anticipava la scrittura vera e propria. Particolare attenzione viene data alle due mappe del Beleriand, territorio in cui si svolgono le varie vicende, create e modificate parallelamente alle varie revisioni del testo. Termina la tesi un’appendice dedicata all’araldica dei principali personaggi del Silmarillion, la cui complessità e ricchezza di colori mostra non solo l’abilità dell’autore come disegnatore ma anche la grande attenzione ai dettagli e la cura che mostrava verso ogni singolo elemento che componeva le sue storie.
“Eä! Let these things be!” The creative and artistic process behind J.R.R. Tolkien’s Silmarillion
LIRA, EMMA LUCIANA
2023/2024
Abstract
La scelta di svolgere questo lavoro è stata determinata dal desiderio di mettere in luce il processo creativo dietro alle opere di J.R.R. Tolkien, concentrandomi principalmente sul Silmarillion. Il lavoro prende avvio da un’introduzione biografica a cui si affianca un commento sull’influenza che l’arte visiva ebbe nella sua vita, supportato dall’analisi di diversi dipinti e disegni fatti sin dalla giovane età. Nei due sotto capitoli successivi, dopo un breve excursus sulla carriera universitaria dell’autore e sulla sua esperienza lungo il fronte occidentale durante la Prima Guerra Mondiale, il focus si sposta sulla descrizione delle illustrazioni appartenenti al Book of Ishness, svolte tra il 1911 e il 1928 e quelle eseguite per i testi scritti per i figli. Il desiderio di creare una corpus mitologico britannico unitario e privo di influenze estere, unito alla volontà di inserire le lingue da lui create in un mondo originale, spinsero Tolkien ad iniziare a lavorare ai primi manoscritti collegati alla Terra di Mezzo. Nel secondo capitolo, partendo dai testi del periodo 1916 -1917 contenuti nel Book of Lost Tales, si prosegue descrivendo il viaggio via mare dell’anglosassone Eriol verso l’isola di Tol Eressëa, dimora degli elfi, dove vivrà e conoscerà le loro leggende. Questo permette a Tolkien di introdurre l’Ainulindalë, la creazione del mondo da parte di Eru Ilúvatar, e il Valaquenta, dove vengono presentati i Valar, esseri angelici che dominano Arda, i Maiar, spiriti minori, e i principali nemici tra cui Morgoth, l’Oscuro Signore, e Sauron o Gorthaur, suo luogotenente. Segue poi l’Ambarkanta, descrizione, accompagnata da schemi e mappe da lui disegnate, della struttura del mondo e della sua variazione nel corso dei millenni. L’ultimo capitolo è interamente dedicato al Silmarillion, a partire da un breve commento riguardo la storia editoriale del manoscritto e come Christopher Tolkien ha raccolto e ordinato i vari testi per produrre l’edizione definitiva del 1977. Segue un breve resoconto delle varie revisioni degli autografi, partendo dal Book of Lost Tales e dai Lays of Leithian, passando dallo Sketch of Mythology del 1926 e il Qenta Noldorinwa del 1930, fino ad arrivare al Quenta Silmarillion. Vi è poi un breve riassunto della trama del testo, accompagnato da una dettagliata analisi delle illustrazioni eseguite dall’autore e presenti in The Silmarillion illustrated by the author (2022). Attraverso ciò ho voluto mostrare l’importanza dell’arte visiva all’interno del processo creativo di Tolkien, in quanto un bozzetto o un disegno più dettagliato di un’ambientazione spesso anticipava la scrittura vera e propria. Particolare attenzione viene data alle due mappe del Beleriand, territorio in cui si svolgono le varie vicende, create e modificate parallelamente alle varie revisioni del testo. Termina la tesi un’appendice dedicata all’araldica dei principali personaggi del Silmarillion, la cui complessità e ricchezza di colori mostra non solo l’abilità dell’autore come disegnatore ma anche la grande attenzione ai dettagli e la cura che mostrava verso ogni singolo elemento che componeva le sue storie.File | Dimensione | Formato | |
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Descrizione: Tesi di Laurea Magistrale in Letterature Europee e Americane A.A. 2023/2024 di Emma Luciana Lira, matricola 509652
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https://hdl.handle.net/20.500.14239/27182