La presente tesi si propone di indagare il rapporto tra realtà e rappresentazione, la loro virtualità attraverso una rilettura del pensiero di Ludwig Wittgenstein, prendendo spunto dai grandi nomi che costellano la critica su questo autore in Italia. Tale approccio permette di evidenziare il distacco da una semplice interpretazione neopositivista, mettendo in luce il carattere antirealista e antifondazionalista della sua filosofia. A partire dal Tractatus logico-philosophicus, verrà esaminata la possibilità di cogliere l’oggetto internamente al linguaggio, evidenziando come la relazione tra segno e mondo non implichi un accesso diretto a un fondamento ontologico indipendente, ma si strutturi all’interno di un sistema simbolico e formale. L’antifondazionalismo, in questa prospettiva, assume una dinamica di autonomia, fino a essere inteso come una forma di autofondazionalismo, in cui il linguaggio trova in se stesso la propria struttura regolativa e il proprio orizzonte di senso. Successivamente, il passaggio alle Ricerche filosofiche permetterà di approfondire il concetto di rappresentazione perspicua, inteso come strumento per illuminare le connessioni concettuali e mostrare la grammatica che determina il senso delle nostre proposizioni. Questa prospettiva suggerisce un’epistemologia orientata alla prassi e all’uso linguistico, in cui il reale si configura nei modi della sua rappresentabilità. Infine, il confronto con la “riscoperta dell’ordinario” di Stanley Cavell consentirà di esplorare il superamento di una visione riduzionistica del linguaggio, recuperando l’esperienza quotidiana come spazio di significazione e comprensione. In questa traiettoria, il confine della rappresentazione non è un limite statico, ma un orizzonte mobile in cui il reale si costituisce attraverso le pratiche linguistiche e i giochi di significato che ne regolano la percezione e l’intelligibilità. Parole chiave: Wittgenstein, antirealismo, antifondazionalismo, autofondazionalismo, rappresentazione perspicua, linguaggio, Cavell, realtà, epistemologia, estetica, Gargani, Borutti.
Il posizionamento del reale. Il confine della rappresentazione.
PANUCCIO, ANDREA
2023/2024
Abstract
La presente tesi si propone di indagare il rapporto tra realtà e rappresentazione, la loro virtualità attraverso una rilettura del pensiero di Ludwig Wittgenstein, prendendo spunto dai grandi nomi che costellano la critica su questo autore in Italia. Tale approccio permette di evidenziare il distacco da una semplice interpretazione neopositivista, mettendo in luce il carattere antirealista e antifondazionalista della sua filosofia. A partire dal Tractatus logico-philosophicus, verrà esaminata la possibilità di cogliere l’oggetto internamente al linguaggio, evidenziando come la relazione tra segno e mondo non implichi un accesso diretto a un fondamento ontologico indipendente, ma si strutturi all’interno di un sistema simbolico e formale. L’antifondazionalismo, in questa prospettiva, assume una dinamica di autonomia, fino a essere inteso come una forma di autofondazionalismo, in cui il linguaggio trova in se stesso la propria struttura regolativa e il proprio orizzonte di senso. Successivamente, il passaggio alle Ricerche filosofiche permetterà di approfondire il concetto di rappresentazione perspicua, inteso come strumento per illuminare le connessioni concettuali e mostrare la grammatica che determina il senso delle nostre proposizioni. Questa prospettiva suggerisce un’epistemologia orientata alla prassi e all’uso linguistico, in cui il reale si configura nei modi della sua rappresentabilità. Infine, il confronto con la “riscoperta dell’ordinario” di Stanley Cavell consentirà di esplorare il superamento di una visione riduzionistica del linguaggio, recuperando l’esperienza quotidiana come spazio di significazione e comprensione. In questa traiettoria, il confine della rappresentazione non è un limite statico, ma un orizzonte mobile in cui il reale si costituisce attraverso le pratiche linguistiche e i giochi di significato che ne regolano la percezione e l’intelligibilità. Parole chiave: Wittgenstein, antirealismo, antifondazionalismo, autofondazionalismo, rappresentazione perspicua, linguaggio, Cavell, realtà, epistemologia, estetica, Gargani, Borutti.File | Dimensione | Formato | |
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IL POSIZIONAMENTO DEL REALE. IL CONFINE DELLA RAPPRESENTAZIONE. - LMFILOSOFIA - ANDREAPANUCCIO.PDF_A.pdf
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https://hdl.handle.net/20.500.14239/28146