This paper addresses the issue of responsibility in the context of climate change, a global crisis that threatens the well-being of present and future generations. Despite the broad scientific consensus on the severity of the phenomenon and its anthropogenic causes, a fundamental question remains open: who should bear the burden of addressing it? Is it exclusively the responsibility of institutions, or do individuals also have a role to play? In the first part, the analysis focuses on collective and institutional responsibility before shifting to the individual dimension. In this context, the positions of authors such as Walter Sinnott-Armstrong are examined, particularly his argument for so-called "individual denialism." According to this perspective, individual emissions are irrelevant given the scale of the problem and are therefore not morally condemnable. This position is part of a broader debate related to the "problem of collective harm," a paradox in which seemingly insignificant individual actions, when aggregated, can have a devastating impact, challenging traditional philosophical criteria for attributing responsibility. In the final section, the paper examines responses to these objections, focusing in particular on the traditional responsibility view, which argues that the concepts of classical moral philosophy, if properly interpreted, can provide effective tools to address the problem. The objective is thus to assess whether and how moral responsibility can be attributed to individuals, even when their actions, taken in isolation, appear to have minimal or no impact on the final outcome.

Questo elaborato affronta il tema della responsabilità nel contesto del cambiamento climatico, una crisi globale che minaccia il benessere delle generazioni presenti e future. Nonostante l’ampio consenso scientifico sulla gravità del fenomeno e sulle sue cause antropiche, resta aperta una questione fondamentale: chi deve farsi carico di affrontarlo? Spetta esclusivamente alle istituzioni o anche ai singoli individui? Nella prima parte, l’analisi si concentra sulla responsabilità collettiva e istituzionale, per poi spostarsi sulla dimensione individuale. In questo contesto, vengono esaminate le posizioni di autori come Walter Sinnott-Armstrong, che sostiene il cosiddetto "negazionismo individuale". Secondo questa prospettiva, le emissioni dei singoli sono irrilevanti rispetto alla scala del problema e, di conseguenza, moralmente non condannabili. Questa posizione si inserisce in un dibattito più ampio legato al "problema del danno collettivo", un paradosso secondo cui azioni apparentemente insignificanti a livello individuale, se sommate, possono generare un impatto devastante, mettendo in discussione i tradizionali criteri filosofici di attribuzione della responsabilità. Nella parte conclusiva, l’elaborato esamina le risposte a queste obiezioni, soffermandosi in particolare sulla traditional responsibility view, secondo cui i concetti della filosofia morale classica, se opportunamente interpretati, possono offrire strumenti validi per affrontare il problema. L’obiettivo è dunque valutare se e in che modo sia possibile attribuire una responsabilità morale agli individui, anche quando le loro azioni, prese singolarmente, sembrano avere un impatto minimo o nullo sul risultato finale.

Cambiamento Climatico e Responsabilità Individuale

BONELLO, REBECCA
2023/2024

Abstract

This paper addresses the issue of responsibility in the context of climate change, a global crisis that threatens the well-being of present and future generations. Despite the broad scientific consensus on the severity of the phenomenon and its anthropogenic causes, a fundamental question remains open: who should bear the burden of addressing it? Is it exclusively the responsibility of institutions, or do individuals also have a role to play? In the first part, the analysis focuses on collective and institutional responsibility before shifting to the individual dimension. In this context, the positions of authors such as Walter Sinnott-Armstrong are examined, particularly his argument for so-called "individual denialism." According to this perspective, individual emissions are irrelevant given the scale of the problem and are therefore not morally condemnable. This position is part of a broader debate related to the "problem of collective harm," a paradox in which seemingly insignificant individual actions, when aggregated, can have a devastating impact, challenging traditional philosophical criteria for attributing responsibility. In the final section, the paper examines responses to these objections, focusing in particular on the traditional responsibility view, which argues that the concepts of classical moral philosophy, if properly interpreted, can provide effective tools to address the problem. The objective is thus to assess whether and how moral responsibility can be attributed to individuals, even when their actions, taken in isolation, appear to have minimal or no impact on the final outcome.
2023
Climate Change and Individual Responsibility
Questo elaborato affronta il tema della responsabilità nel contesto del cambiamento climatico, una crisi globale che minaccia il benessere delle generazioni presenti e future. Nonostante l’ampio consenso scientifico sulla gravità del fenomeno e sulle sue cause antropiche, resta aperta una questione fondamentale: chi deve farsi carico di affrontarlo? Spetta esclusivamente alle istituzioni o anche ai singoli individui? Nella prima parte, l’analisi si concentra sulla responsabilità collettiva e istituzionale, per poi spostarsi sulla dimensione individuale. In questo contesto, vengono esaminate le posizioni di autori come Walter Sinnott-Armstrong, che sostiene il cosiddetto "negazionismo individuale". Secondo questa prospettiva, le emissioni dei singoli sono irrilevanti rispetto alla scala del problema e, di conseguenza, moralmente non condannabili. Questa posizione si inserisce in un dibattito più ampio legato al "problema del danno collettivo", un paradosso secondo cui azioni apparentemente insignificanti a livello individuale, se sommate, possono generare un impatto devastante, mettendo in discussione i tradizionali criteri filosofici di attribuzione della responsabilità. Nella parte conclusiva, l’elaborato esamina le risposte a queste obiezioni, soffermandosi in particolare sulla traditional responsibility view, secondo cui i concetti della filosofia morale classica, se opportunamente interpretati, possono offrire strumenti validi per affrontare il problema. L’obiettivo è dunque valutare se e in che modo sia possibile attribuire una responsabilità morale agli individui, anche quando le loro azioni, prese singolarmente, sembrano avere un impatto minimo o nullo sul risultato finale.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14239/28147