L'emicrania è un’affezione neurologica complessa, il cui sintomo principale è la cefalea, spesso accompagnata da una serie di sintomi sensoriali, autonomici e cognitivi che coinvolgono diverse parti del corpo. L’emicrania, secondo l’Oms è la terza patologia più frequente e la seconda più disabilitante per il genere umano , ma nonostante ciò, continua ad essere sottostimata, non correttamente diagnostica e conseguentemente non adeguatamente trattata. L’emicrania si manifesta in quattro fasi: fase prodromica, aura, cefalea e fase post-dromica, ma è bene sottolineare che non tutti i soggetti emicranici sperimentano tutte e quatto le fasi, così come non sperimentano gli stessi sintomi, ma ciò varia da soggetto a soggetto. L’eziologia dell’emicrania è complessa e coinvolge una varietà di meccanismi fisiopatologici che interessano il sistema nervoso centrale e periferico. Verrà fornito un quadro completo sulle teorie che si sono susseguite nella spiegazione della fisiopatologia dell’emicrania, partendo dalla ormai obsoleta teoria vascolare fino a giungere alla teoria trigemino-vascolare che permette di comprendere nono solo le basi molecolari e cellulari dell'emicrania ma fornisce una valida spiegazione della trasmissione del dolore emicranico e l’insorgenza dei sintomi associati a tale fenomeno. In aggiunta questa revisione si concentrerà sui trattamenti disponibili per l'emicrania. Saranno esaminati gli approcci terapeutici tradizionali specifici tra i quali rientrano in primis i triptani, agonisti selettivi dei recettori 5-HT, e i derivati dell’ergot in grado di alleviare la sintomatologia dolorosa e contrastare i sintomi. Ma anche l’utilizzo dei FANS negli attacchi emicranici lievi e ad oggi sempre più utilizzati in terapia. Verrà poi fornita una panoramica sulla terapia preventiva, basata sull’utilizzo di farmaci β-bloccanti, antiepilettici, calcio-antagonisti e antidepressivi. Tale terapia preventiva viene fortemente suggerita ai pazienti emicranici con l’obiettivo primario di ridurre la frequenza, l’intensità e il numero degli attacchi, con scopo ultimo di migliorare la qualità di vita del paziente emicranico. Infine, verranno affrontate le nuove strategie terapeutiche basate sull’utilizzo degli anticorpi monoclonali (mAb) e i gepanti in grado di bloccare la via del CGRP peptide chiave dell’emicrania.
Emicrania: fisiopatologia e trattamenti
FACCHINERI, CATERINA
2023/2024
Abstract
L'emicrania è un’affezione neurologica complessa, il cui sintomo principale è la cefalea, spesso accompagnata da una serie di sintomi sensoriali, autonomici e cognitivi che coinvolgono diverse parti del corpo. L’emicrania, secondo l’Oms è la terza patologia più frequente e la seconda più disabilitante per il genere umano , ma nonostante ciò, continua ad essere sottostimata, non correttamente diagnostica e conseguentemente non adeguatamente trattata. L’emicrania si manifesta in quattro fasi: fase prodromica, aura, cefalea e fase post-dromica, ma è bene sottolineare che non tutti i soggetti emicranici sperimentano tutte e quatto le fasi, così come non sperimentano gli stessi sintomi, ma ciò varia da soggetto a soggetto. L’eziologia dell’emicrania è complessa e coinvolge una varietà di meccanismi fisiopatologici che interessano il sistema nervoso centrale e periferico. Verrà fornito un quadro completo sulle teorie che si sono susseguite nella spiegazione della fisiopatologia dell’emicrania, partendo dalla ormai obsoleta teoria vascolare fino a giungere alla teoria trigemino-vascolare che permette di comprendere nono solo le basi molecolari e cellulari dell'emicrania ma fornisce una valida spiegazione della trasmissione del dolore emicranico e l’insorgenza dei sintomi associati a tale fenomeno. In aggiunta questa revisione si concentrerà sui trattamenti disponibili per l'emicrania. Saranno esaminati gli approcci terapeutici tradizionali specifici tra i quali rientrano in primis i triptani, agonisti selettivi dei recettori 5-HT, e i derivati dell’ergot in grado di alleviare la sintomatologia dolorosa e contrastare i sintomi. Ma anche l’utilizzo dei FANS negli attacchi emicranici lievi e ad oggi sempre più utilizzati in terapia. Verrà poi fornita una panoramica sulla terapia preventiva, basata sull’utilizzo di farmaci β-bloccanti, antiepilettici, calcio-antagonisti e antidepressivi. Tale terapia preventiva viene fortemente suggerita ai pazienti emicranici con l’obiettivo primario di ridurre la frequenza, l’intensità e il numero degli attacchi, con scopo ultimo di migliorare la qualità di vita del paziente emicranico. Infine, verranno affrontate le nuove strategie terapeutiche basate sull’utilizzo degli anticorpi monoclonali (mAb) e i gepanti in grado di bloccare la via del CGRP peptide chiave dell’emicrania.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14239/28244