Le api mellifere, Apis mellifera, svolgono un ruolo cruciale negli ecosistemi grazie alla loro attività di impollinazione. Durante il loro foraggiamento, le api raccolgono polline, che funge anche come vettore di microrganismi, tra cui funghi filamentosi e lieviti. Questi microrganismi possono avere effetti sia positivi che negativi sulla salute delle api, dell’uomo, ma anche sull’ambiente circostante. Questa tesi sperimentale analizza la biodiversità fungina presente nel polline raccolto da Apis mellifera in tre diverse località del Trentino (Cles, Caldonazzo e Romagnano), con l’obiettivo di identificare e quantificare i funghi filamentosi e i lieviti associati al polline di melo. Attraverso tecniche microbiologiche e di biologia molecolare, sono stati isolati e analizzati microrganismi provenienti da campioni di polline raccolti dalle api durante l'intera giornata, dalla mattina al pomeriggio del 29 aprile 2024. Nell’ambito dello studio, sono stati ottenuti 284 isolati fungini. Complessivamente, sono state sequenziate 80 regioni geniche ITS e il confronto con i database di riferimento ha permesso l'identificazione al livello di specie per il 71,25% dei campioni e al livello di genere solamente per il 28,25%. Le sequenze ottenute sono state utilizzate per costruire un albero filogenetico basato sulla comparazione delle regioni ITS, che ha permesso di evidenziare le relazioni tra gli isolati. Le analisi molecolari hanno individuato 53 specie fungine, tra cui qui 46 appartenenti al phylum Ascomycota, 3 al phylum Basidiomycota e 4 al phylum Mucoromycota. La maggioranza dei funghi sono Ascomycota tra cui Penicillium (38%), Apiospora (12%), Alternaria (9%) e Aspergillus (6%). %). Sono state identificate 27 specie di lieviti appartenenti a generi quali Starmerella (32%), Filobasidium (25%) e Aureobasidium (18%), che rappresentano le comunità dominanti nei campioni di polline analizzati. In particolare, la specie Ascosphaera apis, parassita noto delle api, è stata rilevata in un campione di polline raccolto nella località di Caldonazzo. L’indagine ha mostrato una diversa composizione fungina tra le località, una possibile influenza delle condizioni climatiche come temperatura, umidità e radiazione solare sulla distribuzione e sulla biodiversità fungina associata al polline. La capacità di alcuni microrganismi di adattarsi a temperature diverse (15°C, 25°C e 45°C) ha permesso di identificare funghi psicrofili, mesofili e termofili. In particolare, sono stati trovati quattro funghi filamentosi termofili, sei funghi filamentosi psicrofili e nove lieviti psicrofili. Lo studio fornisce quindi un elenco dettagliato delle specie identificate, alcune delle quali potenzialmente dannose per le api o per l’ambiente, rappresentando una base utile per future ricerche sulla biodiversità e le interazioni tra api, piante e microrganismi.
Biodiversità fungina nel polline raccolto da Apis mellifera: uno studio comparativo in tre località del Trentino
GIACOMOZZI, STEFANIA
2023/2024
Abstract
Le api mellifere, Apis mellifera, svolgono un ruolo cruciale negli ecosistemi grazie alla loro attività di impollinazione. Durante il loro foraggiamento, le api raccolgono polline, che funge anche come vettore di microrganismi, tra cui funghi filamentosi e lieviti. Questi microrganismi possono avere effetti sia positivi che negativi sulla salute delle api, dell’uomo, ma anche sull’ambiente circostante. Questa tesi sperimentale analizza la biodiversità fungina presente nel polline raccolto da Apis mellifera in tre diverse località del Trentino (Cles, Caldonazzo e Romagnano), con l’obiettivo di identificare e quantificare i funghi filamentosi e i lieviti associati al polline di melo. Attraverso tecniche microbiologiche e di biologia molecolare, sono stati isolati e analizzati microrganismi provenienti da campioni di polline raccolti dalle api durante l'intera giornata, dalla mattina al pomeriggio del 29 aprile 2024. Nell’ambito dello studio, sono stati ottenuti 284 isolati fungini. Complessivamente, sono state sequenziate 80 regioni geniche ITS e il confronto con i database di riferimento ha permesso l'identificazione al livello di specie per il 71,25% dei campioni e al livello di genere solamente per il 28,25%. Le sequenze ottenute sono state utilizzate per costruire un albero filogenetico basato sulla comparazione delle regioni ITS, che ha permesso di evidenziare le relazioni tra gli isolati. Le analisi molecolari hanno individuato 53 specie fungine, tra cui qui 46 appartenenti al phylum Ascomycota, 3 al phylum Basidiomycota e 4 al phylum Mucoromycota. La maggioranza dei funghi sono Ascomycota tra cui Penicillium (38%), Apiospora (12%), Alternaria (9%) e Aspergillus (6%). %). Sono state identificate 27 specie di lieviti appartenenti a generi quali Starmerella (32%), Filobasidium (25%) e Aureobasidium (18%), che rappresentano le comunità dominanti nei campioni di polline analizzati. In particolare, la specie Ascosphaera apis, parassita noto delle api, è stata rilevata in un campione di polline raccolto nella località di Caldonazzo. L’indagine ha mostrato una diversa composizione fungina tra le località, una possibile influenza delle condizioni climatiche come temperatura, umidità e radiazione solare sulla distribuzione e sulla biodiversità fungina associata al polline. La capacità di alcuni microrganismi di adattarsi a temperature diverse (15°C, 25°C e 45°C) ha permesso di identificare funghi psicrofili, mesofili e termofili. In particolare, sono stati trovati quattro funghi filamentosi termofili, sei funghi filamentosi psicrofili e nove lieviti psicrofili. Lo studio fornisce quindi un elenco dettagliato delle specie identificate, alcune delle quali potenzialmente dannose per le api o per l’ambiente, rappresentando una base utile per future ricerche sulla biodiversità e le interazioni tra api, piante e microrganismi.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14239/28550