I tumori delle ghiandole salivari sono neoplasie rare, con tassi di incidenza a livello mondiale compresi tra 4 e <0,05 ogni 100000 individui, e rappresentano circa il 6%-8% di tutti i tumori della testa e del collo. La resezione chirurgica completa rappresenta il trattamento principe per la maggior parte di queste neoplasie, con la radioterapia adiuvante consigliata per pazienti ad alto rischio, ovvero con fattori prognostici molto sfavorevoli. Nei casi di tumori non resecabili, la radioterapia può essere impiegata come unica opzione terapeutica. Poiché la radioresistenza di queste neoplasie, e la loro vicinanza a strutture normali particolarmente radiosensibili, sono aspetti cruciali per la buona riuscita del trattamento radioterapico, lo scopo di questo lavoro di tesi è quello di analizzare le risposte di linee cellulari di carcinoma mucoepidermoide (A388; A431) e di adenocarcinoma (CRL-2189), in termini di sopravvivenza clonogenica, a seguito di irraggiamento con fotoni, protoni e ioni carbonio, per valutare la presenza di possibili effetti benefici dell’adroterapia rispetto alla radioterapia convenzionale con fotoni. I risultati ottenuti dal saggio clonogenico condotti sulle cellule A388, A431 e CRL-2189 mostrano come la frazione di cellule che mantiene la capacità di formare colonie diminuisca significativamente dopo l’irraggiamento, indipendentemente dal tipo di radiazione, in maniera dose-dipendente. Nello specifico, da un confronto dei dati ottenuti a seguito dei tre tipi di irraggiamento, emerge come la sopravvivenza clonogenica sia influenzata dal tipo di radiazione, e in particolare mostrano come si abbia una maggiore riduzione della capacità proliferativa delle cellule esposte a ioni carbonio, rispetto a quelle irraggiate con fotoni e protoni. Questo effetto è stato osservato, per tutte le linee cellulari. Infine, anche il saggio di riduzione del tetrazolio MTT, utilizzato per indagare la vitalità delle cellule, irraggiate con, fotoni, protoni e ioni carbonio, ha confermato come, l’irraggiamento con ioni carbonio sia la forma di radiazione più citotossica, tra quelle analizzate, per tutte e tre le linee cellulari. In conclusione, questi risultati preliminari, che richiedono studi futuri, mettono in evidenza la capacità della radioterapia di ridurre la sopravvivenza clonogenica di cellule A388, A431 e CRL-2189 in modo dose-dipendente. Inoltre, i dati evidenziano come l’irraggiamento tramite ioni carbonio sembri essere un trattamento migliore, in grado di promuovere una notevole riduzione della sopravvivenza delle cellule, rispetto alla radioterapia convenzionale con fotoni.

Studio in vitro degli effetti dell’irraggiamento con fotoni, protoni e ioni carbonio su linee cellulari di carcinoma mucoepidermoide (A388; A431) e adenocarcinoma (CRL-2189)

CARRERA NULLA, FRANCESCO
2023/2024

Abstract

I tumori delle ghiandole salivari sono neoplasie rare, con tassi di incidenza a livello mondiale compresi tra 4 e <0,05 ogni 100000 individui, e rappresentano circa il 6%-8% di tutti i tumori della testa e del collo. La resezione chirurgica completa rappresenta il trattamento principe per la maggior parte di queste neoplasie, con la radioterapia adiuvante consigliata per pazienti ad alto rischio, ovvero con fattori prognostici molto sfavorevoli. Nei casi di tumori non resecabili, la radioterapia può essere impiegata come unica opzione terapeutica. Poiché la radioresistenza di queste neoplasie, e la loro vicinanza a strutture normali particolarmente radiosensibili, sono aspetti cruciali per la buona riuscita del trattamento radioterapico, lo scopo di questo lavoro di tesi è quello di analizzare le risposte di linee cellulari di carcinoma mucoepidermoide (A388; A431) e di adenocarcinoma (CRL-2189), in termini di sopravvivenza clonogenica, a seguito di irraggiamento con fotoni, protoni e ioni carbonio, per valutare la presenza di possibili effetti benefici dell’adroterapia rispetto alla radioterapia convenzionale con fotoni. I risultati ottenuti dal saggio clonogenico condotti sulle cellule A388, A431 e CRL-2189 mostrano come la frazione di cellule che mantiene la capacità di formare colonie diminuisca significativamente dopo l’irraggiamento, indipendentemente dal tipo di radiazione, in maniera dose-dipendente. Nello specifico, da un confronto dei dati ottenuti a seguito dei tre tipi di irraggiamento, emerge come la sopravvivenza clonogenica sia influenzata dal tipo di radiazione, e in particolare mostrano come si abbia una maggiore riduzione della capacità proliferativa delle cellule esposte a ioni carbonio, rispetto a quelle irraggiate con fotoni e protoni. Questo effetto è stato osservato, per tutte le linee cellulari. Infine, anche il saggio di riduzione del tetrazolio MTT, utilizzato per indagare la vitalità delle cellule, irraggiate con, fotoni, protoni e ioni carbonio, ha confermato come, l’irraggiamento con ioni carbonio sia la forma di radiazione più citotossica, tra quelle analizzate, per tutte e tre le linee cellulari. In conclusione, questi risultati preliminari, che richiedono studi futuri, mettono in evidenza la capacità della radioterapia di ridurre la sopravvivenza clonogenica di cellule A388, A431 e CRL-2189 in modo dose-dipendente. Inoltre, i dati evidenziano come l’irraggiamento tramite ioni carbonio sembri essere un trattamento migliore, in grado di promuovere una notevole riduzione della sopravvivenza delle cellule, rispetto alla radioterapia convenzionale con fotoni.
2023
In vitro study of the effects of photon, proton, and carbon ion irradiation on mucoepidermoid carcinoma (A388; A431) and adenocarcinoma (CRL-2189) cell lines
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14239/28605