Il presente lavoro di tesi è stato realizzato nell’ambito del percorso PLUS della Laurea Magistrale LM60, il quale prevede un tirocinio della durata di 12 mesi. L’azienda ospitante è KCS Biotech di Vergiate (VA), in collaborazione con il Parco del Ticino, affrontando la questione relativa alle specie vegetali invasive e le possibili pratiche sostenibili per contenerle.Il tema riguardante la salvaguardia della biodiversità, suscita da decenni l’attenzione della comunità scientifica. Le diverse attività umane impattano, direttamente o indirettamente, sugli ecosistemi attraverso lo sfruttamento delle risorse naturali, la modifica e la frammentazione degli habitat, l’inquinamento e l’introduzione di specie non native. Proprio queste ultime sono considerate uno dei fattori più importanti per la perdita di biodiversità a diverse scale, a seconda dello stato di avanzamento dell’invasione e dell’invasiveness propria delle specie. Nonostante l’importanza del tema, molto spesso i programmi e gli interventi adottati sono spesso insufficienti e relativi ad una ristretta cerchia di specie.Prunus serotina Ehrh., chiamato comunemente ciliegio tardivo, è una specie vegetale arborea importata dal Nord America a partire dal 1600 a scopo ornamentale, ma anche con intenti economici. Infatti, questa, nel suo areale nativo, produce in poco tempo un legname di qualità, ma, a differenza delle aspettative, nell’areale alloctono non sviluppa un portamento corretto e il buon legno che fornisce in America. Oltretutto, sin da subito si è notata la sua indole invasiva, grazie ad elevati tassi di fruttificazione, strategie allelopatiche ed una forte produzione di polloni sia radicali che dal fusto. Questa ultima caratteristica, unita all’eliofilia, determina una difficile gestione forestale dato che i tagli scatenano il ricaccio pollonifero. Inoltre, la perdita di copertura genera condizioni di maggiore intensità luminosa, portando incrementi in altezza e in dominanza del ciliegio tardivo e rendendo vani così gli sforzi economici mirati a contenerlo. Per tale motivo il Parco del Ticino, in collaborazione con l’Università di Pavia e KCS Biotech s.r.l., nell’ambito del progetto LM+, vuole esplorare le potenzialità dell’utilizzo di agenti fungini per il controllo biologico di questa specie invasiva.Uno degli scopi del presente lavoro di tesi è stato indagare la risposta vegetativa di ceppaie di P. serotina tagliate e inoculate ad ottobre. Questo intervento è stato svolto attraverso l’inoculo di un preparato semi-liquido contenente micelio di Tilletiopsis washingtonensis, un fungo Ascomycota ritrovato abbondantemente nell’area di studio, in seguito a diversi campionamenti. Gli individui inoculati verranno successivamente valutati a partire dalla primavera 2025, in comparazione alle piante di controllo. Il secondo scopo della tesi è stato quello di studiare in maniera preliminare la comunità fungina associata al legno vivo di P. serotina, al fine di identificare potenziali patogeni utili come agenti di biocontrollo. Le condizioni vegetative di P. serotina, all’interno delle aree di studio, indicano la presenza di un agente che causa sintomi fogliari, quali arricciature e clorosi, simili a quelli dati da Taphrina farlowii, patogeno specifico del ciliegio tardivo. Le analisi effettuate per rilevarlo non hanno portato al momento al suo isolamento. Dallo studio della comunità fungina sono emersi due potenziali patogeni da poter ulteriormente studiare, ovvero Diaporthe eres e Pestalotiopsis chamaeropis. Inoltre, è possibile indagare lo sviluppo di un consorzio patogeno. Si evidenzia l’importanza della ricerca preliminare per quanto riguarda i progetti di contenimento biologico, in quanto è necessario essere sicuri che gli interventi che si faranno non influenzino negativamente, nel medio e lungo periodo, la comunità biologica presente.
Studio preliminare della comunità fungina associata a Prunus serotina per lo sviluppo di metodologie per il contenimento di piante alloctone infestanti
PANTALEO, DANIELE
2023/2024
Abstract
Il presente lavoro di tesi è stato realizzato nell’ambito del percorso PLUS della Laurea Magistrale LM60, il quale prevede un tirocinio della durata di 12 mesi. L’azienda ospitante è KCS Biotech di Vergiate (VA), in collaborazione con il Parco del Ticino, affrontando la questione relativa alle specie vegetali invasive e le possibili pratiche sostenibili per contenerle.Il tema riguardante la salvaguardia della biodiversità, suscita da decenni l’attenzione della comunità scientifica. Le diverse attività umane impattano, direttamente o indirettamente, sugli ecosistemi attraverso lo sfruttamento delle risorse naturali, la modifica e la frammentazione degli habitat, l’inquinamento e l’introduzione di specie non native. Proprio queste ultime sono considerate uno dei fattori più importanti per la perdita di biodiversità a diverse scale, a seconda dello stato di avanzamento dell’invasione e dell’invasiveness propria delle specie. Nonostante l’importanza del tema, molto spesso i programmi e gli interventi adottati sono spesso insufficienti e relativi ad una ristretta cerchia di specie.Prunus serotina Ehrh., chiamato comunemente ciliegio tardivo, è una specie vegetale arborea importata dal Nord America a partire dal 1600 a scopo ornamentale, ma anche con intenti economici. Infatti, questa, nel suo areale nativo, produce in poco tempo un legname di qualità, ma, a differenza delle aspettative, nell’areale alloctono non sviluppa un portamento corretto e il buon legno che fornisce in America. Oltretutto, sin da subito si è notata la sua indole invasiva, grazie ad elevati tassi di fruttificazione, strategie allelopatiche ed una forte produzione di polloni sia radicali che dal fusto. Questa ultima caratteristica, unita all’eliofilia, determina una difficile gestione forestale dato che i tagli scatenano il ricaccio pollonifero. Inoltre, la perdita di copertura genera condizioni di maggiore intensità luminosa, portando incrementi in altezza e in dominanza del ciliegio tardivo e rendendo vani così gli sforzi economici mirati a contenerlo. Per tale motivo il Parco del Ticino, in collaborazione con l’Università di Pavia e KCS Biotech s.r.l., nell’ambito del progetto LM+, vuole esplorare le potenzialità dell’utilizzo di agenti fungini per il controllo biologico di questa specie invasiva.Uno degli scopi del presente lavoro di tesi è stato indagare la risposta vegetativa di ceppaie di P. serotina tagliate e inoculate ad ottobre. Questo intervento è stato svolto attraverso l’inoculo di un preparato semi-liquido contenente micelio di Tilletiopsis washingtonensis, un fungo Ascomycota ritrovato abbondantemente nell’area di studio, in seguito a diversi campionamenti. Gli individui inoculati verranno successivamente valutati a partire dalla primavera 2025, in comparazione alle piante di controllo. Il secondo scopo della tesi è stato quello di studiare in maniera preliminare la comunità fungina associata al legno vivo di P. serotina, al fine di identificare potenziali patogeni utili come agenti di biocontrollo. Le condizioni vegetative di P. serotina, all’interno delle aree di studio, indicano la presenza di un agente che causa sintomi fogliari, quali arricciature e clorosi, simili a quelli dati da Taphrina farlowii, patogeno specifico del ciliegio tardivo. Le analisi effettuate per rilevarlo non hanno portato al momento al suo isolamento. Dallo studio della comunità fungina sono emersi due potenziali patogeni da poter ulteriormente studiare, ovvero Diaporthe eres e Pestalotiopsis chamaeropis. Inoltre, è possibile indagare lo sviluppo di un consorzio patogeno. Si evidenzia l’importanza della ricerca preliminare per quanto riguarda i progetti di contenimento biologico, in quanto è necessario essere sicuri che gli interventi che si faranno non influenzino negativamente, nel medio e lungo periodo, la comunità biologica presente.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14239/28726