La prevenzione dei conflitti attraverso sistemi di early warning è divenuta una priorità sempre più rilevante nell’ambito delle relazioni internazionali, soprattutto nel contesto delle Nazioni Unite. Questa tesi si propone di analizzare criticamente l’evoluzione dei sistemi di allerta precoce, esaminandone gli sviluppi teorici, le applicazioni pratiche e le prospettive future. L’obiettivo centrale è comprendere in che misura tali strumenti siano oggi in grado di anticipare efficacemente crisi e violenze politiche, contribuendo concretamente alla stabilizzazione dei contesti fragili. Attraverso una ricostruzione articolata in cinque generazioni di sistemi di early warning, la ricerca evidenzia i principali avanzamenti tecnologici e il crescente grado di sofisticazione delle metodologie predittive. Tuttavia, nonostante i progressi tecnici, permangono ostacoli rilevanti: limiti nella qualità e disponibilità dei dati, difficoltà di coordinamento tra attori istituzionali e, soprattutto, un persistente warning-response gap, che mina l’efficacia dell’intervento preventivo. Le conclusioni suggeriscono che, per superare tali criticità, sia necessario rafforzare l’integrazione tra analisi automatizzate e capacità decisionali umane, promuovendo un uso etico e trasparente delle nuove tecnologie. Solo un approccio multidimensionale, basato su collaborazione internazionale, innovazione responsabile e volontà politica, potrà rendere i sistemi di early warning strumenti realmente operativi nella prevenzione dei conflitti e nella protezione della pace globale.
L’ Early Warning nelle Nazioni Unite: evoluzione e ruolo nella gestione delle crisi internazionali
KAZAKOVA, DESISLAVA PLAMENOVA
2023/2024
Abstract
La prevenzione dei conflitti attraverso sistemi di early warning è divenuta una priorità sempre più rilevante nell’ambito delle relazioni internazionali, soprattutto nel contesto delle Nazioni Unite. Questa tesi si propone di analizzare criticamente l’evoluzione dei sistemi di allerta precoce, esaminandone gli sviluppi teorici, le applicazioni pratiche e le prospettive future. L’obiettivo centrale è comprendere in che misura tali strumenti siano oggi in grado di anticipare efficacemente crisi e violenze politiche, contribuendo concretamente alla stabilizzazione dei contesti fragili. Attraverso una ricostruzione articolata in cinque generazioni di sistemi di early warning, la ricerca evidenzia i principali avanzamenti tecnologici e il crescente grado di sofisticazione delle metodologie predittive. Tuttavia, nonostante i progressi tecnici, permangono ostacoli rilevanti: limiti nella qualità e disponibilità dei dati, difficoltà di coordinamento tra attori istituzionali e, soprattutto, un persistente warning-response gap, che mina l’efficacia dell’intervento preventivo. Le conclusioni suggeriscono che, per superare tali criticità, sia necessario rafforzare l’integrazione tra analisi automatizzate e capacità decisionali umane, promuovendo un uso etico e trasparente delle nuove tecnologie. Solo un approccio multidimensionale, basato su collaborazione internazionale, innovazione responsabile e volontà politica, potrà rendere i sistemi di early warning strumenti realmente operativi nella prevenzione dei conflitti e nella protezione della pace globale.File | Dimensione | Formato | |
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L’ EARLY WARNING NELLE NAZIONI UNITE- EVOLUZIONE E RUOLO NELLA GESTIONE DELLE CRISI INTERNAZIONALI .pdf
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https://hdl.handle.net/20.500.14239/29010