Binding Nations through Faith: The Tijaniyya in Moroccan-Senegalese Relations

This study examines the role of the Sufi brotherhood known as the "Tijāniyya" in shaping religious and diplomatic relations between Morocco and Senegal. The aim of the research is to understand, through political, historical, and religious analysis as well as ethnographic fieldwork, how religious traditions tied to Sufism and the legacy of Aḥmad al-Tijānī have contributed to the development of cultural, spiritual, and political ties between the two countries. The study aims to show how Morocco has turned its religious heritage into a tool of soft power in Western Africa, and how Senegalese Tijānis live and perceive this connection. Fieldwork conducted with Senegalese pilgrims in Fes focused on the narratives of members of the order regarding international religious dynamics and Moroccan religious diplomacy.

Questo studio analizza il ruolo della confraternita sufi nota come "Tijāniyya" nella costruzione delle relazioni religiose e diplomatiche tra il Marocco e il Senegal. L'obiettivo della ricerca è comprendere, attraverso l'analisi di elementi politici, storici, religiosi e mediante un lavoro etnografico sul campo, come le tradizioni religiose legate al sufismo e all’eredità di Aḥmad al-Tijānī abbiano contribuito allo sviluppo dei legami culturali, spirituali e politici tra i due paesi. Questo studio evidenzia quindi come il Marocco abbia fatto del proprio patrimonio religioso uno strumento di soft power in Africa Occidentale, e come i Tijāni senegalesi vivono e percepiscono questo legame. Il lavoro sul campo condotto con dei pellegrini senegalesi a Fes ha permesso di comprendere la narrazione dei membri dell'ordine sufi riguardo le dinamiche religiose transnazionali tra i due paesi e la diplomazia religiosa marocchina.