LA POSIZIONE DI STATI UNITI E CINA SUL MECCANISMO DI ADEGUAMENTO DEL CARBONIO ALLE FRONTIERE DEL GREEN DEAL EUROPEO

The European Green Deal is a central pillar of the European Union's environmental policy, with the goal of achieving climate neutrality by 2050. This study analyzes the evolution of this strategy, examining its impact in the global context and its integration into international trade. In particular, the Carbon Border Adjustment Mechanism (CBAM) is explored, which is a tool to counter the phenomenon of carbon leakage and ensure fair competition between European industries and those in third countries. The compatibility of the CBAM with the World Trade Organization (WTO) regulations is also explored, considering the criticisms that it is a protectionist policy, as it could violate fundamental principles of free trade, such as the most favoured nation and national treatment principles. The study continues by analysing the reactions of the United States and China to the CBAM, the two largest greenhouse gas emitters in the world, who would be strongly affected by this mechanism. The approach of the United States is examined, with particular attention to the Inflation Reduction Act and the possibility of developing a U.S. CBAM. This is followed by an analysis of China’s stance, focusing on the evolution of its Emissions Trading System and decarbonization strategies in response to the European CBAM. The impact of the CBAM on American and Chinese industries and exports is also discussed, along with a reflection on the effectiveness and challenges this tool may entail.

Il Green Deal europeo è un pilastro centrale della politica ambientale dell'Unione Europea e ha l’obiettivo di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. Questo studio analizza il percorso evolutivo di questa strategia, esaminando il suo impatto nel contesto globale e la sua integrazione nel commercio internazionale. In particolare, viene approfondito il Meccanismo di Adeguamento del Carbonio alle Frontiere (CBAM), uno strumento per contrastare il fenomeno del carbon leakage e garantire le stesse condizioni di concorrenza tra le industrie europee e quelle dei paesi terzi. Viene inoltre esplorata la compatibilità del CBAM con le normative dell'Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO), considerando le critiche che lo accusano di essere una politica protezionistica, in quanto potrebbe violare principi fondamentali del libero commercio, come quelli della nazione più favorita e del trattamento nazionale. Il lavoro prosegue analizzando le reazioni di Stati Uniti e Cina al CBAM, i due più grandi emettitori di gas serra del mondo, che risentirebbero fortemente di tale meccanismo. Viene esaminato l'approccio degli Stati Uniti, con particolare attenzione all'Inflation Reduction Act e alla possibilità di sviluppare un CBAM statunitense, e successivamente quello della Cina, focalizzandosi sull'evoluzione del suo Emissions Trading System e sulle strategie di decarbonizzazione in risposta al CBAM europeo. Viene inoltre discusso l'impatto del CBAM sulle industrie e sulle esportazioni americane e cinesi, con una riflessione sull'efficacia e le sfide che questo strumento potrebbe comportare.