Aspetti clinici e teorici del disturbo della fluenza

Fluency disorder (stuttering) is considered a multifactorial disorder, both in its etiology and in the management of the person who suffers from it. After presenting the diagnostic criteria of the disorder, the epidemiology, the neurophysiological aspects and the phenomenology of the experience of the person who stutters, different theoretical approaches will be exposed and discussed to explain the onset and maintenance of the disorder during the development of the person, and how this can influence emotional and relational growth. Some useful tests for the qualitative and quantitative evaluation of the disorder are described, which help not only to understand phonological aspects but also to investigate the subjective experience associated with communication. Afterwards, clinical approaches for the treatment of stuttering are reviewed: some that focus on a specific aspect of the mechanism that generates stuttering, others that take care of the individual more globally. Some approaches focus on motor programming of speech, others on aspects that have a greater emotional connotation, such as anxiety associated with stuttering, and finally approaches that integrate emotional, relational and phonological aspects. The range of theories and consequent clinical approaches used to understand and treat the disorder highlights the multifactorial nature of the disorder and the need to continue with research to try to arrive at a unitary theory, which can help patients to understand each other better and clinicians to possess a common language and practice.

Il disturbo della fluenza (balbuzie) è considerato un disturbo multifattoriale, tanto nella sua eziologia quanto nella presa in carico della persona che ne soffre. Dopo aver presentaoi i criteri diagnostici del disturbo, l’epidemiologia, gli aspetti neurofisiologici e la fenomenologia dell’esperienza della persona che balbetta, verranno esposti e discussi diversi approcci teorici per spiegare l’insorgenza e il mantenimento del disturbo nel corso dello sviluppo della persona, e come questo può influenzare la crescita emotiva e relazionale. Vengono descritti alcuni test utili per la valutazione qualitativa e quantitativa del disturbo, che aiutano non solo a comprendere aspetti fonologici ma ad indagare, anche, l’esperienza soggettiva associata alla comunicazione. In seguito, vengono passati in rassegna approcci clinici per la cura della balbuzie: taluni che si concentrano su un aspetto specifico del meccanismo che genera la balbuzie, altri che si prendono cura più globalmente dell’individuo. Alcuni approcci si focalizzano sulla programmazione motoria dell’eloquio, altri su aspetti che hanno una maggiore connotazione emotiva, quali l’ansia associata alla balbuzie infine approcci che integrano aspetti emotivi, relazionali e fonologici. Il ventaglio di teorie e conseguenti approcciclinici utilizzati per comprendere e trattare il disturbo evidenzia la multifattorialità del disturbo e la necessità di proseguire con la ricerca per cercare di arrivare a una teoria unitaria, che possa aiutare i pazienti a comprendersi meglio e i clinici a possedere un linguaggio e una prassi comune.