L'uguaglianza Morale dei Soldati: Un Esame Critico della Responsabilità dei Combattenti nella Teoria della Guerra Giusta.

According to the traditional view of Just War Theory, soldiers who participate in armed conflict are not held morally accountable for the justice of the war itself. This view implies a crucial conceptual distinction between jus ad bellum, the moral and legal justification for resorting to war, and jus in bello, the moral and legal conduct within war. This assumption has been increasingly challenged by a growing body of theorists, often referred to as "revisionists" of Just War Theory. The aim of this thesis is to critically examine this central disagreement about the moral equality of combatants. Specifically, it is to ask whether soldiers who fight for an unjust cause can truly be considered morally equal to those who fight in defence of a just cause.

Secondo la concezione tradizionale della Teoria della Guerra Giusta, i soldati che partecipano a un conflitto armato non sono ritenuti moralmente responsabili per la giustizia della guerra stessa. Questa visione implica una cruciale distinzione concettuale tra jus ad bellum, ovvero la giustificazione morale e legale per il ricorso alla guerra, e jus in bello, cioè la condotta morale e legale all’interno della guerra. Tale assunzione è stata sempre più messa in discussione da un numero crescente di teorici, spesso indicati come “revisionisti” della Teoria della Guerra Giusta. L’obiettivo di questa tesi è esaminare criticamente questo disaccordo centrale riguardo all’uguaglianza morale dei combattenti. In particolare, si propone di indagare se i soldati che combattono per una causa ingiusta possano davvero essere considerati moralmente uguali a coloro che combattono in difesa di una causa giusta.