Those fleeing from a context of war face different challenges, related to traumatic experiences lived in conditions of extreme uncertainty and precariousness, to the journey that is often without a predetermined goal and symbolizes a fracture between the past and the present, in addition to the many difficulties in the host country, in which only through a reconstruction of identity can feel part of the new environment. The objective of this study is to investigate the psychological changes and experiences of some people who fled their country of origin after the outbreak of the Russian-Ukrainian war. In particular, an attempt was made to understand what the change of social status from citizen to refugee entailed in terms of identity. Six subjects of Ukrainian origin, who arrived in Italy after 24 February 2022, aged between 18 and 50, belonging to both genders, were interviewed, using a native Ukrainian language figure for translation. The semi-structured interview was analysed using the qualitative method IPA (Interpretative Phenomenological Analysis). The results of the study have shown that war experiences have an indelible impact on the life and identity of these people; the great patriotic sense that unites them has played a key role in avoiding an identity fragmentation, Maintaining a strong culture, as a result these subjects live the time spent in our country as a parenthesis, in order to one day return to Ukraine and start again where they left off, not planning a real negotiation and identity integration. The abruptness of the unexpected outbreak of conflict has caused a rift in the lives of these individuals and could be the basis of an identity fracture in which the past and present collide with future planning, struggling to delineate the horizons of expectation, in a state of extreme insecurity.

Coloro che fuggono da un contesto di guerra devono affrontare diverse sfide, legate alle esperienze traumatiche vissute in condizioni di estrema incertezza e precarietà, al viaggio che è spesso senza una meta predeterminata e simboleggia una frattura tra il passato ed il presente, oltre alle numerose difficoltà nel paese d’accoglienza, in cui solo attraverso una ricostruzione identitaria possono sentirsi parte del nuovo ambiente. L’obiettivo del presente studio è indagare quali sono stati i cambiamenti ed i vissuti psicologici di alcuni soggetti che sono fuggiti dal proprio paese d’origine dopo lo scoppio della guerra Russo-Ucraina. In particolar modo si è cercato di comprendere cosa avesse comportato a livello identitario il cambio di status sociale da cittadino a rifugiato. Sono stati intervistati sei soggetti di origine Ucraina, arrivati in Italia dopo il 24 febbraio 2022, di età compresa tra i 18 ed i 50 anni, appartenenti ad entrambi i generi, avvalendosi di una figura madre lingua ucraina per la traduzione. L’intervista semi-strutturata è stata analizzata tramite il metodo qualitativo IPA (Interpretative Phenomenological Analysis). I risultati dello studio hanno dimostrato come i vissuti di guerra abbiano un impatto indelebile nella vita ed identità di queste persone; il grande senso patriottico che li accomuna ha svolto un ruolo chiave nell’evitare una frammentazione identitaria, mantenendo ben salda la propria cultura, di conseguenza questi soggetti vivono il tempo passato nel nostro paese come una parentesi, per poter un giorno ritornare in Ucraina e ricominciare dove hanno lasciato, non progettando una reale negoziazione ed integrazione identitaria. La repentinità dell’inaspettato scoppio del conflitto ha causato una spaccatura nella vita di questi individui e potrebbe essere alla base di una frattura identitaria in cui il passato e presente collidono con la progettualità futura, faticando a delineare gli orizzonti d’attesa, in una condizione di estrema insicurezza.

La guerra in Ucraina: identità e status sociale da cittadino a rifugiato. Un'intervista fenomenologica

SANNA, ELISA
2022/2023

Abstract

Those fleeing from a context of war face different challenges, related to traumatic experiences lived in conditions of extreme uncertainty and precariousness, to the journey that is often without a predetermined goal and symbolizes a fracture between the past and the present, in addition to the many difficulties in the host country, in which only through a reconstruction of identity can feel part of the new environment. The objective of this study is to investigate the psychological changes and experiences of some people who fled their country of origin after the outbreak of the Russian-Ukrainian war. In particular, an attempt was made to understand what the change of social status from citizen to refugee entailed in terms of identity. Six subjects of Ukrainian origin, who arrived in Italy after 24 February 2022, aged between 18 and 50, belonging to both genders, were interviewed, using a native Ukrainian language figure for translation. The semi-structured interview was analysed using the qualitative method IPA (Interpretative Phenomenological Analysis). The results of the study have shown that war experiences have an indelible impact on the life and identity of these people; the great patriotic sense that unites them has played a key role in avoiding an identity fragmentation, Maintaining a strong culture, as a result these subjects live the time spent in our country as a parenthesis, in order to one day return to Ukraine and start again where they left off, not planning a real negotiation and identity integration. The abruptness of the unexpected outbreak of conflict has caused a rift in the lives of these individuals and could be the basis of an identity fracture in which the past and present collide with future planning, struggling to delineate the horizons of expectation, in a state of extreme insecurity.
2022
The war in Ukraine: identity and social status from citizen to refugee. A phenomenological interview
Coloro che fuggono da un contesto di guerra devono affrontare diverse sfide, legate alle esperienze traumatiche vissute in condizioni di estrema incertezza e precarietà, al viaggio che è spesso senza una meta predeterminata e simboleggia una frattura tra il passato ed il presente, oltre alle numerose difficoltà nel paese d’accoglienza, in cui solo attraverso una ricostruzione identitaria possono sentirsi parte del nuovo ambiente. L’obiettivo del presente studio è indagare quali sono stati i cambiamenti ed i vissuti psicologici di alcuni soggetti che sono fuggiti dal proprio paese d’origine dopo lo scoppio della guerra Russo-Ucraina. In particolar modo si è cercato di comprendere cosa avesse comportato a livello identitario il cambio di status sociale da cittadino a rifugiato. Sono stati intervistati sei soggetti di origine Ucraina, arrivati in Italia dopo il 24 febbraio 2022, di età compresa tra i 18 ed i 50 anni, appartenenti ad entrambi i generi, avvalendosi di una figura madre lingua ucraina per la traduzione. L’intervista semi-strutturata è stata analizzata tramite il metodo qualitativo IPA (Interpretative Phenomenological Analysis). I risultati dello studio hanno dimostrato come i vissuti di guerra abbiano un impatto indelebile nella vita ed identità di queste persone; il grande senso patriottico che li accomuna ha svolto un ruolo chiave nell’evitare una frammentazione identitaria, mantenendo ben salda la propria cultura, di conseguenza questi soggetti vivono il tempo passato nel nostro paese come una parentesi, per poter un giorno ritornare in Ucraina e ricominciare dove hanno lasciato, non progettando una reale negoziazione ed integrazione identitaria. La repentinità dell’inaspettato scoppio del conflitto ha causato una spaccatura nella vita di questi individui e potrebbe essere alla base di una frattura identitaria in cui il passato e presente collidono con la progettualità futura, faticando a delineare gli orizzonti d’attesa, in una condizione di estrema insicurezza.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14239/3004