Il carcinoma mammario rappresenta una delle neoplasie più comuni a livello mondiale e si caratterizza per una notevole eterogeneità biologica e clinica. Sulla base dell’espressione di specifici biomarcatori, mediante analisi immunoistochimica (IHC), si distinguono quattro sottotipi principali: Luminal A, Luminal B, HER2-enriched e Basal-like (triplo negativo, TNBC). I sottotipi luminali sono definiti dalla positività per i recettori ormonali (ER e PR) con differenze nell’espressione del marker proliferativo Ki-67, mentre il sottotipo HER2-enriched è caratterizzato dalla sovraespressione di HER2. I tumori Basal-like, invece, risultano negativi per tutti e tre i biomarcatori (ER, PR e HER2). Secondo le linee guida ASCO/CAP del 2020, un carcinoma mammario è definito ormono-positivo (HR+) se almeno l’1% delle cellule tumorali mostra positività per ER e/o PR. Tuttavia, le linee guida aggiornate nel 2023 introducono una distinzione significativa: i tumori ER-low, con espressione di ER tra l’1% e il 9%, che costituiscono circa il 2–5% dei casi. Pur rientrando formalmente nella categoria HR+, questi tumori mostrano spesso un comportamento clinico e biologico divergente, avvicinandosi in alcuni aspetti ai tumori triplo negativi. La valutazione immunoistochimica (IHC) dei tumori ER-low presenta criticità rilevanti, tra cui variabilità pre-analitiche (ischemia calda/fredda), differenze nella sensibilità degli anticorpi e variabilità inter- e intra-osservatore. Tali limiti hanno spinto verso l’adozione di tecniche molecolari e ortogonali, come la Reverse Transcription quantitative PCR (RT-qPCR), per una più accurata stratificazione dei casi borderline e, potenzialmente, a una loro riclassificazione. Lo studio parte dall’ipotesi che i tumori ER-low possano condividere con i TNBC caratteristiche molecolari fondamentali, tra cui aggressività e modalità di crescita. A tal fine, è stata impiegata la RT-qPCR, tecnica che consente di misurare l’espressione trascrizionale dei biomarcatori a livello di mRNA. L’analisi è stata condotta su 100 casi retrospettivi, di cui 90 classificati come ER-low e 10 TNBC utilizzati come gruppo di controllo. Tutti i campioni, ottenuti da campioni tissutali fissati in formalina e inclusi in paraffina (FFPE), sono stati sottoposti a estrazione dell’RNA mediante il kit Maxwell® RSC RNA FFPE e analisi molecolare tramite il kit Mammatyper®. Questo permette la quantificazione dell’espressione di quattro geni chiave: ESR1 (ER), PGR (PR), ERBB2 (HER2) e MKI67 (Ki-67), utilizzando cut-off clinicamente validati. I risultati ottenuti confermano l’ipotesi iniziale: la maggior parte dei tumori ER-low mostra una bassa espressione di ESR1, coerente con un profilo molecolare simile a quello dei TNBC. Solo 5 casi hanno mostrato una discrepanza tra valutazione IHC ed espressione molecolare, venendo classificati come ER-positivi dal Mammatyper®. Per gli altri biomarcatori si è osservata una buona concordanza tra IHC e RT-qPCR, con alcune ambiguità rilevate soprattutto nei casi HER2 con classificazione (1+ e 2+), dove la soggettività dell’interpretazione IHC è maggiore. Nel complesso, questi dati suggeriscono che i tumori ER-low costituiscano un’entità biologicamente distinta, più vicina ai TNBC rispetto ai tumori HR+ classici, e che potrebbero beneficiare di una riclassificazione diagnostico-terapeutica. L’integrazione tra IHC e tecniche molecolari appare cruciale per una stratificazione più precisa e per l’identificazione di strategie terapeutiche personalizzate. Tuttavia, ulteriori studi su coorti più ampie e diversificate saranno necessari per confermare questi risultati e per valutarne l’effettivo impatto clinico.
L'analisi molecolare dell'espressione di ESR1 mediante RT-qPCR rivela che il carcinoma mammario ER-low appartiene allo spettro del TNBC
MASTROPASQUA, CLAUDIA
2024/2025
Abstract
Il carcinoma mammario rappresenta una delle neoplasie più comuni a livello mondiale e si caratterizza per una notevole eterogeneità biologica e clinica. Sulla base dell’espressione di specifici biomarcatori, mediante analisi immunoistochimica (IHC), si distinguono quattro sottotipi principali: Luminal A, Luminal B, HER2-enriched e Basal-like (triplo negativo, TNBC). I sottotipi luminali sono definiti dalla positività per i recettori ormonali (ER e PR) con differenze nell’espressione del marker proliferativo Ki-67, mentre il sottotipo HER2-enriched è caratterizzato dalla sovraespressione di HER2. I tumori Basal-like, invece, risultano negativi per tutti e tre i biomarcatori (ER, PR e HER2). Secondo le linee guida ASCO/CAP del 2020, un carcinoma mammario è definito ormono-positivo (HR+) se almeno l’1% delle cellule tumorali mostra positività per ER e/o PR. Tuttavia, le linee guida aggiornate nel 2023 introducono una distinzione significativa: i tumori ER-low, con espressione di ER tra l’1% e il 9%, che costituiscono circa il 2–5% dei casi. Pur rientrando formalmente nella categoria HR+, questi tumori mostrano spesso un comportamento clinico e biologico divergente, avvicinandosi in alcuni aspetti ai tumori triplo negativi. La valutazione immunoistochimica (IHC) dei tumori ER-low presenta criticità rilevanti, tra cui variabilità pre-analitiche (ischemia calda/fredda), differenze nella sensibilità degli anticorpi e variabilità inter- e intra-osservatore. Tali limiti hanno spinto verso l’adozione di tecniche molecolari e ortogonali, come la Reverse Transcription quantitative PCR (RT-qPCR), per una più accurata stratificazione dei casi borderline e, potenzialmente, a una loro riclassificazione. Lo studio parte dall’ipotesi che i tumori ER-low possano condividere con i TNBC caratteristiche molecolari fondamentali, tra cui aggressività e modalità di crescita. A tal fine, è stata impiegata la RT-qPCR, tecnica che consente di misurare l’espressione trascrizionale dei biomarcatori a livello di mRNA. L’analisi è stata condotta su 100 casi retrospettivi, di cui 90 classificati come ER-low e 10 TNBC utilizzati come gruppo di controllo. Tutti i campioni, ottenuti da campioni tissutali fissati in formalina e inclusi in paraffina (FFPE), sono stati sottoposti a estrazione dell’RNA mediante il kit Maxwell® RSC RNA FFPE e analisi molecolare tramite il kit Mammatyper®. Questo permette la quantificazione dell’espressione di quattro geni chiave: ESR1 (ER), PGR (PR), ERBB2 (HER2) e MKI67 (Ki-67), utilizzando cut-off clinicamente validati. I risultati ottenuti confermano l’ipotesi iniziale: la maggior parte dei tumori ER-low mostra una bassa espressione di ESR1, coerente con un profilo molecolare simile a quello dei TNBC. Solo 5 casi hanno mostrato una discrepanza tra valutazione IHC ed espressione molecolare, venendo classificati come ER-positivi dal Mammatyper®. Per gli altri biomarcatori si è osservata una buona concordanza tra IHC e RT-qPCR, con alcune ambiguità rilevate soprattutto nei casi HER2 con classificazione (1+ e 2+), dove la soggettività dell’interpretazione IHC è maggiore. Nel complesso, questi dati suggeriscono che i tumori ER-low costituiscano un’entità biologicamente distinta, più vicina ai TNBC rispetto ai tumori HR+ classici, e che potrebbero beneficiare di una riclassificazione diagnostico-terapeutica. L’integrazione tra IHC e tecniche molecolari appare cruciale per una stratificazione più precisa e per l’identificazione di strategie terapeutiche personalizzate. Tuttavia, ulteriori studi su coorti più ampie e diversificate saranno necessari per confermare questi risultati e per valutarne l’effettivo impatto clinico.| File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14239/30191