La conservazione della biodiversità vegetale è una delle grandi sfide del nostro tempo, ancor più per gli ambienti freddi di alta quota, sensibili al crescente riscaldamento climatico. A livello globale si sono osservati fenomeni di termofilizzazione, estinzioni locali, invasioni di specie generaliste a scapito di specie caratteristiche della vegetazione alpina. Con il principale obiettivo di monitorare e valutare la diversità vegetale degli ecosistemi alpini in un contesto di cambiamento climatico, nel 2001 è nato il progetto di monitoraggio a lungo termine GLORIA su base europea. Nel corso degli ultimi 25 anni la rete di monitoraggio è cresciuta e ad oggi è una delle più estese del pianeta, con oltre 130 siti di monitoraggio distribuiti nelle principali catene montuose di tutto il mondo. Grazie alla distribuzione dei siti, ai rilevamenti ripetuti ogni circa sette anni in aree permanenti e alla misurazione continua delle temperature del suolo, si sono potuti indagare gli effetti del cambiamento climatico sulle specie degli ambienti di alta quota su a scala globale. La presente tesi ha come oggetto di studio il sito GLORIA delle Alpi e Prealpi Orobie Bergamasche in Lombardia, che include quattro cime disposte lungo un gradiente altitudinale che intercetta diverse fasce di vegetazione. La Target Region è stata costituita nel 2009, grazie all’impegno dell’Università di Pavia e del Parco delle Orobie Bergamasche. Nello stesso anno si è svolta la prima campagna di raccolta dati alla quale è seguito un primo monitoraggio nel 2022. L’obiettivo dello studio consiste nel verificare cambiamenti nella diversità vegetale e nelle caratteristiche ecologiche. Sono stati applicati indici di Alfa diversità per valutare cambiamenti in ricchezza specifica, diversità di Shannon, equipartizione e dominanza tra le specie. Analisi di Beta diversità hanno consentito di indagare fenomeni di omogenizzazione floristica o sostituzione tra le specie. Tramite valori indicatori (indici di Pignatti) attribuiti alle singole specie è stato possibile valutare tendenze di stabilità o riarrangiamento nelle cime per i parametri ambientali, come temperatura, disponibilità di nutrienti e umidità. Inoltre, attraverso l’indice di Cliff, sono state individuate specie in espansione e in riduzione. Nel periodo 2009-2022 in tutte le cime si è osservato un aumento di specie dovuto alla colonizzazione verso quote più alte di specie più termofile e ubiquitarie, rispetto alle specie già presenti localmente. Tra i cambiamenti trovati abbiamo: perdita di diversità, cambiamenti nei requisiti ecologici delle specie che compongono la comunità vegetale, come termofilizzazione e eutrofizzazione. Tutti fenomeni imputabili al cambiamento climatico che va anche a impattare sull’abbondanza delle specie. Nonostante i risultati mostrino un quadro di cambiamento in atto, alcune tendenze non risultano ancora chiare e sarà dunque necessario e fondamentale sviluppare le future azioni di monitoraggio così da poter individuare trend più chiari e significativi, che permettano delle stime previsionali sul futuro dell’area. Dalle analisi svolte risulta evidente che sia necessario approntare delle strategie per salvaguardare l’ecosistema delle Alpi Orobie, attuando strategie di conservazione in situ ed ex situ delle specie minacciate. Questo, ad esempio, per specie alpine che sono risultate perdenti e a rischio di scomparsa come la Primula glaucescens e la Saxifraga hostii, entrambe specie endemiche e protette a livello nazionale e regionale. In oltre si ritiene centrale la protezione dei siti attraverso politiche di gestione che riducano l’impatto umano dato dal turismo di alta montagna e l’eccessivo pascolo in aree riconosciute come hotspot di biodiversità e di specie endemiche, di cui l’area è ricca e che sono di grande pregio naturalistico ed ecosistemico.

Piante e cambiamento climatico: 13 anni di monitoraggio nel sito GLORIA delle Prealpi Bergamasche

FANCHINI, PIETRO
2024/2025

Abstract

La conservazione della biodiversità vegetale è una delle grandi sfide del nostro tempo, ancor più per gli ambienti freddi di alta quota, sensibili al crescente riscaldamento climatico. A livello globale si sono osservati fenomeni di termofilizzazione, estinzioni locali, invasioni di specie generaliste a scapito di specie caratteristiche della vegetazione alpina. Con il principale obiettivo di monitorare e valutare la diversità vegetale degli ecosistemi alpini in un contesto di cambiamento climatico, nel 2001 è nato il progetto di monitoraggio a lungo termine GLORIA su base europea. Nel corso degli ultimi 25 anni la rete di monitoraggio è cresciuta e ad oggi è una delle più estese del pianeta, con oltre 130 siti di monitoraggio distribuiti nelle principali catene montuose di tutto il mondo. Grazie alla distribuzione dei siti, ai rilevamenti ripetuti ogni circa sette anni in aree permanenti e alla misurazione continua delle temperature del suolo, si sono potuti indagare gli effetti del cambiamento climatico sulle specie degli ambienti di alta quota su a scala globale. La presente tesi ha come oggetto di studio il sito GLORIA delle Alpi e Prealpi Orobie Bergamasche in Lombardia, che include quattro cime disposte lungo un gradiente altitudinale che intercetta diverse fasce di vegetazione. La Target Region è stata costituita nel 2009, grazie all’impegno dell’Università di Pavia e del Parco delle Orobie Bergamasche. Nello stesso anno si è svolta la prima campagna di raccolta dati alla quale è seguito un primo monitoraggio nel 2022. L’obiettivo dello studio consiste nel verificare cambiamenti nella diversità vegetale e nelle caratteristiche ecologiche. Sono stati applicati indici di Alfa diversità per valutare cambiamenti in ricchezza specifica, diversità di Shannon, equipartizione e dominanza tra le specie. Analisi di Beta diversità hanno consentito di indagare fenomeni di omogenizzazione floristica o sostituzione tra le specie. Tramite valori indicatori (indici di Pignatti) attribuiti alle singole specie è stato possibile valutare tendenze di stabilità o riarrangiamento nelle cime per i parametri ambientali, come temperatura, disponibilità di nutrienti e umidità. Inoltre, attraverso l’indice di Cliff, sono state individuate specie in espansione e in riduzione. Nel periodo 2009-2022 in tutte le cime si è osservato un aumento di specie dovuto alla colonizzazione verso quote più alte di specie più termofile e ubiquitarie, rispetto alle specie già presenti localmente. Tra i cambiamenti trovati abbiamo: perdita di diversità, cambiamenti nei requisiti ecologici delle specie che compongono la comunità vegetale, come termofilizzazione e eutrofizzazione. Tutti fenomeni imputabili al cambiamento climatico che va anche a impattare sull’abbondanza delle specie. Nonostante i risultati mostrino un quadro di cambiamento in atto, alcune tendenze non risultano ancora chiare e sarà dunque necessario e fondamentale sviluppare le future azioni di monitoraggio così da poter individuare trend più chiari e significativi, che permettano delle stime previsionali sul futuro dell’area. Dalle analisi svolte risulta evidente che sia necessario approntare delle strategie per salvaguardare l’ecosistema delle Alpi Orobie, attuando strategie di conservazione in situ ed ex situ delle specie minacciate. Questo, ad esempio, per specie alpine che sono risultate perdenti e a rischio di scomparsa come la Primula glaucescens e la Saxifraga hostii, entrambe specie endemiche e protette a livello nazionale e regionale. In oltre si ritiene centrale la protezione dei siti attraverso politiche di gestione che riducano l’impatto umano dato dal turismo di alta montagna e l’eccessivo pascolo in aree riconosciute come hotspot di biodiversità e di specie endemiche, di cui l’area è ricca e che sono di grande pregio naturalistico ed ecosistemico.
2024
Plants and climate change: 13 years of monitoring at the GLORIA site in the Bergamo Prealps
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14239/30581