Abstract Not all children experience the world in the same way. While some are relatively unaffected by their surroundings, others are deeply shaped by them. According to the theory of environmental sensitivity, these children are especially responsive to parenting, for better and for worse, thriving in supportive contexts but struggling more in adverse ones. This systematic review examined whether environmental sensitivity moderates the association between parenting and children’s behavioral outcomes, focusing on internalizing and externalizing problems. Following PRISMA 2020 guidelines, PsycNet, Scopus, and PubMed were searched for studies assessing environmental sensitivity, at least one parenting construct (stress, parental stress, or parenting style), and behavioral outcomes in children aged 0–18. Fifteen empirical studies published between 2016 and 2025 met inclusion criteria, collectively representing over 95,000 participants across infancy, childhood, and adolescence. The included studies employed diverse methodologies, ranging from small observational samples to large-scale longitudinal cohorts. Environmental sensitivity was most commonly measured through the Highly Sensitive Child Scale, though temperament markers, observer ratings, and genetic indicators were also used. Parenting variables encompassed style, stress, parental mental health, and broader family processes. Outcomes included both maladaptive behaviors (e.g., aggression, withdrawal, hyperactivity) and adaptive functioning (e.g., prosocial behavior, social competence). Across studies, approximately three-quarters reported significant sensitivity × parenting interactions. Evidence was strongest for parenting style, with sensitive children thriving under authoritative parenting but showing heightened difficulties under authoritarian or permissive approaches. Parenting stress and family processes produced more mixed results, with moderation effects varying by developmental stage and measurement strategy. Effects were most consistent in early childhood, declining in adolescence, particularly under conditions of chronic adversity. Overall, findings support differential susceptibility theory, highlighting sensitivity as a marker of developmental plasticity rather than vulnerability alone. Sensitive children are not destined for maladjustment but are especially likely to benefit from interventions that enhance parenting quality. Implications for theory, practice, and policy are discussed, emphasizing the importance of tailoring parenting and support services to children’s individual sensitivity profiles.

Non tutti i bambini percepiscono e vivono il mondo allo stesso modo. Alcuni sono relativamente poco influenzati dall’ambiente circostante, mentre altri ne sono profondamente plasmati. Secondo la teoria della sensibilità ambientale, questi bambini rispondono in maniera particolarmente marcata alla genitorialità: prosperano in contesti di supporto, ma incontrano maggiori difficoltà in contesti avversi. Questa revisione sistematica ha analizzato se la sensibilità ambientale modera l’associazione tra genitorialità e comportamenti dei bambini, concentrandosi su problemi internalizzanti ed esternalizzanti. Seguendo le linee guida PRISMA 2020, sono state esaminate le banche dati PsycNet, Scopus e PubMed per studi che valutassero la sensibilità ambientale, almeno una variabile legata alla genitorialità (stress, stress genitoriale o stile genitoriale) e comportamenti dei bambini di età compresa tra 0 e 18 anni. Quindici studi pubblicati tra il 2016 e il 2025 hanno soddisfatto i criteri di inclusione, rappresentando complessivamente oltre 95.000 partecipanti tra infanzia, fanciullezza e adolescenza. Gli studi inclusi hanno adottato metodologie diverse, dai piccoli campioni osservazionali a grandi coorti longitudinali. La sensibilità ambientale è stata valutata principalmente con la Highly Sensitive Child Scale, ma anche attraverso indicatori di temperamento, osservazioni dirette e marcatori genetici. Le variabili genitoriali considerate comprendevano stile educativo, stress, salute mentale dei genitori e processi familiari più ampi. Gli esiti valutati includono sia comportamenti disadattivi (ad es. aggressività, ritiro sociale, iperattività) sia funzionamenti positivi (ad es. comportamento prosociale, competenze sociali). In circa tre quarti degli studi sono emerse interazioni significative tra sensibilità e genitorialità. Le evidenze più solide riguardano lo stile educativo: i bambini sensibili prosperano sotto uno stile autorevole, ma mostrano maggiori difficoltà con stili autoritari o permissivi. I risultati relativi allo stress genitoriale e ai processi familiari sono stati più variabili, con effetti moderatori che dipendono dall’età e dalle modalità di misurazione. Gli effetti sono risultati più consistenti nella prima infanzia e tendono a diminuire in adolescenza, soprattutto in condizioni di avversità cronica. Complessivamente, i risultati supportano la teoria della suscettibilità differenziale, considerando la sensibilità come un indicatore di plasticità dello sviluppo più che di vulnerabilità. I bambini sensibili non sono destinati a incontrare problemi comportamentali, ma possono trarre maggiori benefici da interventi mirati a migliorare la qualità della genitorialità. Le implicazioni teoriche, pratiche e politiche sottolineano l’importanza di adattare la genitorialità e i servizi di supporto alle caratteristiche individuali di sensibilità dei bambini.

Parenting the Highly Sensitive Child: A Systematic Review of Behavioral Outcomes

RUSTEMI, LYRA
2024/2025

Abstract

Abstract Not all children experience the world in the same way. While some are relatively unaffected by their surroundings, others are deeply shaped by them. According to the theory of environmental sensitivity, these children are especially responsive to parenting, for better and for worse, thriving in supportive contexts but struggling more in adverse ones. This systematic review examined whether environmental sensitivity moderates the association between parenting and children’s behavioral outcomes, focusing on internalizing and externalizing problems. Following PRISMA 2020 guidelines, PsycNet, Scopus, and PubMed were searched for studies assessing environmental sensitivity, at least one parenting construct (stress, parental stress, or parenting style), and behavioral outcomes in children aged 0–18. Fifteen empirical studies published between 2016 and 2025 met inclusion criteria, collectively representing over 95,000 participants across infancy, childhood, and adolescence. The included studies employed diverse methodologies, ranging from small observational samples to large-scale longitudinal cohorts. Environmental sensitivity was most commonly measured through the Highly Sensitive Child Scale, though temperament markers, observer ratings, and genetic indicators were also used. Parenting variables encompassed style, stress, parental mental health, and broader family processes. Outcomes included both maladaptive behaviors (e.g., aggression, withdrawal, hyperactivity) and adaptive functioning (e.g., prosocial behavior, social competence). Across studies, approximately three-quarters reported significant sensitivity × parenting interactions. Evidence was strongest for parenting style, with sensitive children thriving under authoritative parenting but showing heightened difficulties under authoritarian or permissive approaches. Parenting stress and family processes produced more mixed results, with moderation effects varying by developmental stage and measurement strategy. Effects were most consistent in early childhood, declining in adolescence, particularly under conditions of chronic adversity. Overall, findings support differential susceptibility theory, highlighting sensitivity as a marker of developmental plasticity rather than vulnerability alone. Sensitive children are not destined for maladjustment but are especially likely to benefit from interventions that enhance parenting quality. Implications for theory, practice, and policy are discussed, emphasizing the importance of tailoring parenting and support services to children’s individual sensitivity profiles.
2024
Parenting the Highly Sensitive Child: A Systematic Review of Behavioral Outcomes
Non tutti i bambini percepiscono e vivono il mondo allo stesso modo. Alcuni sono relativamente poco influenzati dall’ambiente circostante, mentre altri ne sono profondamente plasmati. Secondo la teoria della sensibilità ambientale, questi bambini rispondono in maniera particolarmente marcata alla genitorialità: prosperano in contesti di supporto, ma incontrano maggiori difficoltà in contesti avversi. Questa revisione sistematica ha analizzato se la sensibilità ambientale modera l’associazione tra genitorialità e comportamenti dei bambini, concentrandosi su problemi internalizzanti ed esternalizzanti. Seguendo le linee guida PRISMA 2020, sono state esaminate le banche dati PsycNet, Scopus e PubMed per studi che valutassero la sensibilità ambientale, almeno una variabile legata alla genitorialità (stress, stress genitoriale o stile genitoriale) e comportamenti dei bambini di età compresa tra 0 e 18 anni. Quindici studi pubblicati tra il 2016 e il 2025 hanno soddisfatto i criteri di inclusione, rappresentando complessivamente oltre 95.000 partecipanti tra infanzia, fanciullezza e adolescenza. Gli studi inclusi hanno adottato metodologie diverse, dai piccoli campioni osservazionali a grandi coorti longitudinali. La sensibilità ambientale è stata valutata principalmente con la Highly Sensitive Child Scale, ma anche attraverso indicatori di temperamento, osservazioni dirette e marcatori genetici. Le variabili genitoriali considerate comprendevano stile educativo, stress, salute mentale dei genitori e processi familiari più ampi. Gli esiti valutati includono sia comportamenti disadattivi (ad es. aggressività, ritiro sociale, iperattività) sia funzionamenti positivi (ad es. comportamento prosociale, competenze sociali). In circa tre quarti degli studi sono emerse interazioni significative tra sensibilità e genitorialità. Le evidenze più solide riguardano lo stile educativo: i bambini sensibili prosperano sotto uno stile autorevole, ma mostrano maggiori difficoltà con stili autoritari o permissivi. I risultati relativi allo stress genitoriale e ai processi familiari sono stati più variabili, con effetti moderatori che dipendono dall’età e dalle modalità di misurazione. Gli effetti sono risultati più consistenti nella prima infanzia e tendono a diminuire in adolescenza, soprattutto in condizioni di avversità cronica. Complessivamente, i risultati supportano la teoria della suscettibilità differenziale, considerando la sensibilità come un indicatore di plasticità dello sviluppo più che di vulnerabilità. I bambini sensibili non sono destinati a incontrare problemi comportamentali, ma possono trarre maggiori benefici da interventi mirati a migliorare la qualità della genitorialità. Le implicazioni teoriche, pratiche e politiche sottolineano l’importanza di adattare la genitorialità e i servizi di supporto alle caratteristiche individuali di sensibilità dei bambini.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14239/30886