This thesis asks a simple but neglected question: how does uncertainty shape both the process and the outcomes of negotiations in contemporary global crisis management? Situated in the context of COVID-19, when decision makers had to bargain under volatile facts, shifting science, and politicised venues, the study adopts a comparative, qualitative design. It applies the "nine degrees of uncertainty" framework from the negotiation literature and makes it usable in practice through (i) two placement tests that separate issue/strategy/context and knowable vs. unknowable uncertainty, and (ii) a replicable codebook with time-indexed coding rules. Methods combine focused document analysis and light process/tracing across three emblematic negotiations: the EU's Next Generation EU (NGEU), the WHO decision to declare a Public Health Emergency of International Concern (PHEIC), and the COVAX facility, drawing on primary legal/policy texts, official statements and minutes, and high-quality media and academic sources. The significance of the study is twofold: analytically, it shows how to diagnose which uncertainty negotiators face at a given moment; practically, it maps that diagnosis to tailored remedies: information tools for knowable gaps, governance tools for inherent volatility, and framing tools for contested meanings, so that compacts can be designed for resilience rather than false precision. Findings across cases are brief but consistent. Uncertainty reconfigures bargaining space, drives instrument choice and, when ambiguity is used to close deals, relocates conflict to implementation, unless paired with scheduled clarification.

Questa tesi pone una domanda semplice ma spesso trascurata: in che modo l’incertezza plasma i processi e gli esiti delle negoziazioni nella gestione contemporanea delle crisi globali? Collocata nel contesto della COVID-19, quando si negoziava con fatti volatili, scienza in evoluzione e sedi politicamente sensibili, la ricerca adotta un disegno qualitativo comparato. Applica il quadro delle “nove dimensioni dell’incertezza” della letteratura sulla negoziazione e lo rende operativo mediante (i) due test di collocazione che distinguono questione/strategia/contesto e conoscibile vs. non conoscibile, e (ii) un codebook replicabile con regole di codifica indicizzate nel tempo. Il metodo combina analisi documentale mirata e leggero process-tracing su tre negoziazioni emblematiche: Next Generation EU (NGEU), la decisione dell’OMS di dichiarare una PHEIC, e la piattaforma COVAX, utilizzando testi giuridico-politici primari, dichiarazioni e verbali ufficiali, nonché fonti mediatiche/accademiche di qualità. La rilevanza è duplice: sul piano analitico, mostra come diagnosticare quale incertezza affrontano i negoziatori in un dato momento; sul piano pratico, collega la diagnosi a rimedi mirati: strumenti informativi per lacune conoscitive, strumenti di governance per la volatilità intrinseca, e strumenti di framing per significati contestati, così da progettare accordi resilienti anziché di precisione apparente. I risultati, sintetici ma coerenti tra i casi, indicano che l’incertezza rimodella lo spazio negoziale, orienta la scelta degli strumenti e, quando l’ambiguità serve a chiudere l’accordo, sposta il conflitto nell’attuazione se non accompagnata da chiarimenti programmati.

Uncertainty in Global Crisis Management: A Study of COVID-19

VRACAR, MASA
2024/2025

Abstract

This thesis asks a simple but neglected question: how does uncertainty shape both the process and the outcomes of negotiations in contemporary global crisis management? Situated in the context of COVID-19, when decision makers had to bargain under volatile facts, shifting science, and politicised venues, the study adopts a comparative, qualitative design. It applies the "nine degrees of uncertainty" framework from the negotiation literature and makes it usable in practice through (i) two placement tests that separate issue/strategy/context and knowable vs. unknowable uncertainty, and (ii) a replicable codebook with time-indexed coding rules. Methods combine focused document analysis and light process/tracing across three emblematic negotiations: the EU's Next Generation EU (NGEU), the WHO decision to declare a Public Health Emergency of International Concern (PHEIC), and the COVAX facility, drawing on primary legal/policy texts, official statements and minutes, and high-quality media and academic sources. The significance of the study is twofold: analytically, it shows how to diagnose which uncertainty negotiators face at a given moment; practically, it maps that diagnosis to tailored remedies: information tools for knowable gaps, governance tools for inherent volatility, and framing tools for contested meanings, so that compacts can be designed for resilience rather than false precision. Findings across cases are brief but consistent. Uncertainty reconfigures bargaining space, drives instrument choice and, when ambiguity is used to close deals, relocates conflict to implementation, unless paired with scheduled clarification.
2024
Uncertainty in Global Crisis Management: A Study of COVID-19
Questa tesi pone una domanda semplice ma spesso trascurata: in che modo l’incertezza plasma i processi e gli esiti delle negoziazioni nella gestione contemporanea delle crisi globali? Collocata nel contesto della COVID-19, quando si negoziava con fatti volatili, scienza in evoluzione e sedi politicamente sensibili, la ricerca adotta un disegno qualitativo comparato. Applica il quadro delle “nove dimensioni dell’incertezza” della letteratura sulla negoziazione e lo rende operativo mediante (i) due test di collocazione che distinguono questione/strategia/contesto e conoscibile vs. non conoscibile, e (ii) un codebook replicabile con regole di codifica indicizzate nel tempo. Il metodo combina analisi documentale mirata e leggero process-tracing su tre negoziazioni emblematiche: Next Generation EU (NGEU), la decisione dell’OMS di dichiarare una PHEIC, e la piattaforma COVAX, utilizzando testi giuridico-politici primari, dichiarazioni e verbali ufficiali, nonché fonti mediatiche/accademiche di qualità. La rilevanza è duplice: sul piano analitico, mostra come diagnosticare quale incertezza affrontano i negoziatori in un dato momento; sul piano pratico, collega la diagnosi a rimedi mirati: strumenti informativi per lacune conoscitive, strumenti di governance per la volatilità intrinseca, e strumenti di framing per significati contestati, così da progettare accordi resilienti anziché di precisione apparente. I risultati, sintetici ma coerenti tra i casi, indicano che l’incertezza rimodella lo spazio negoziale, orienta la scelta degli strumenti e, quando l’ambiguità serve a chiudere l’accordo, sposta il conflitto nell’attuazione se non accompagnata da chiarimenti programmati.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14239/31123