Differenza e soggettività. Una analisi del pensiero di Rosi Braidotti

The intent of this work is to lay the foundations for a research that attempts to provide new theoretical perspectives and conceptual tools in order to analyse, represent and, therefore, recognize the new emerging subjectivities and the social, political and theoretical issues connected to them. In particular, we intend to discuss the theoretical issues relating to the processes of subjectivation in connection with issues of gender and sexual difference, also reflecting on the impact that new technologies have on bodies with particular attention to female subjectivity. The age of postmodernity has outlined a vast social and cultural scenario with non-linear development that finds its breaking point in the gap, no longer invisible, between the world in which we move in time and space (multi-ethnic, emancipated, technologically highly specialized) and our difficulty of representation, caused by a deeply rooted and erroneous conception of the unitary subject. The urgency of thinking about a new definition of the subject and the identification of the new elements acting in the processes of subjectivation emerges as a central question. With the intention of presenting and critically discussing the theoretical proposals of the nomadic and posthuman subject from a feminist point of view of the philosopher Rosi Braidotti, it was considered useful and necessary first of all to present the different theoretical presuppositions that constitute the complex structure of the theses proposed by the philosopher. For this reason the work is divided into two interconnected sections. In the first part, the analysis focuses on the philosophical and theoretical reconstruction of the concept of difference, with the aim of demonstrating why it has always been understood with a negative meaning, thus attempting to restore a positive meaning necessary for a new definition of subjectivity. An attempt has been made to reconstruct the question relating to the dispute of difference with a historical excursus that originates in the philosophy of ancient Greece and crosses some of the most relevant currents of the 20th century, up to the birth of the thought of sexual difference, which spread in France in the 1970s. For the purposes of this work, the concept of sexual difference has been investigated in the sociology of Georg Simmel, in the psychoanalytic tradition of Sigmund Freud and Jacques Lacan, in the perspective of historical materialism and in that of phenomenology, focusing in particular on the contribution of Jean-Paul Sartre. This first phase of reconstruction was conducted by following the research work of the philosopher Françoise Collin and critically discussing her theses through the reading of Simone de Beauvoir, who was the first to offer an articulated and organic theoretical reflection on the issues analysed. We then proceeded to introduce the problem of subjectivity in relation to sexual difference through the great work offered by Luce Irigaray and Adriana Cavarero. The second part of the thesis undertakes to explain how the previously discussed issues form the basis of the articulated and complex thought in which the theoretical proposal of the nomadic and posthuman subject offered by Rosi Braidotti moves, attempting to critically discuss its merits and weaknesses and also offering an introductory glossary useful for being able to orient itself in its specific terminology.

L’intento di questo lavoro è quello di gettare le basi per una ricerca che tenti di fornire nuove prospettive teoriche e strumenti concettuali per analizzare, rappresentare e, quindi, riconoscere le nuove soggettività emergenti e le questioni sociali, politiche e teoriche ad esse connesse. In particolare si intende discutere delle questioni teoriche relative ai processi di soggettivazione in connessione alle questioni di genere e di differenza sessuale riflettendo anche sull’impatto che le nuove tecnologie esercitano sui corpi con una particolare attenzione alla soggettività femminile. L’età della postmodernità ha delineato uno scenario sociale e culturale vasto e dallo sviluppo non lineare che trova il suo punto di rottura nel divario, non più invisibile, tra il mondo in cui ci muoviamo nel tempo e negli spazi (multietnici, emancipati, tecnologicamente altamente specializzati) e la nostra difficoltà di rappresentazione, causata da una concezione, radicata ed errata, del soggetto unitario. Si delinea allora come questione centrale l’urgenza di pensare a una nuova definizione di soggetto e all’individuazione dei nuovi elementi agenti nei processi di soggettivazione. Con l’intenzione di presentare e discutere criticamente le proposte teoriche di soggetto nomade e postumano in un’ottica femminista della filosofa Rosi Braidotti, si è ritenuto utile e necessario presentare innanzitutto i diversi presupposti teorici che costituiscono la struttura complessa delle tesi proposte dalla filosofa. Per questo motivo il lavoro è diviso in due sezioni connesse tra loro. Nella prima parte l’analisi si concentra sulla ricostruzione filosofica e teorica del concetto di differenza, con l’intento di dimostrare perché è stata intesa, da sempre, con una accezione negativa, tentando dunque di restituirne un significato positivo necessario per una nuova definizione delle soggettività. Si è cercato di ricostruire la questione relativa alla disputa della differenza con un excursus storico che ha origine nella filosofia della Grecia antica e attraversa alcune delle correnti più rilevanti del XX secolo, fino ad arrivare alla nascita del pensiero della differenza sessuale, diffusosi in Francia negli anni Settanta. Ai fini di questo lavoro, si è indagato il concetto di differenza sessuale nella sociologia di Georg Simmel, nella tradizione psicoanalitica di Sigmund Freud e Jacques Lacan, nella prospettiva del materialismo storico e in quella della fenomenologia concentrandosi in particolare sul contributo di Jean-Paul Sartre. Questa prima fase di ricostruzione è stata condotta seguendo il lavoro di ricerca della filosofa Françoise Collin e discutendo criticamente le sue tesi attraverso la lettura di Simone de Beauvoir, che per prima ha offerto una riflessione teoretica articolata e organica sulle questioni analizzate. Si è quindi proceduto introducendo il problema della soggettività in relazione alla differenza sessuale attraverso il grande lavoro offerto da Luce Irigaray e da Adriana Cavarero. La seconda parte della tesi si impegna a spiegare in che modo le questioni precedentemente trattate costituiscono le basi del pensiero articolato e complesso in cui si muove la proposta teorica di soggetto nomade e postumano offerto da Rosi Braidotti, tentando di discuterne criticamente i punti di merito e di debolezza e offrendo anche un glossario introduttivo utile per poter orientarsi nella sua terminologia specifica.